Il presente elaborato ha come oggetto il fenomeno dell'invisibilizzazione degli afroargentini. Alla base di questo studio vi è l'analisi delle sue cause di cui troviamo le prime tracce fin dal periodo coloniale. Si pone inoltre l'attenzione sulle usanze argentine nate dall'incontro delle popolazioni indigene con la cultura africana e sulla resistenza culturale silenziosa degli schiavi. La storia della schiavitù in Argentina è particolare: sebbene la brutalità di quest'istituzione abbia caratterizzato tutto il continente, la suddivisione in caste fondata su criteri razziali in seguito all'arrivo degli schiavi nel Rio de la Plata ha creato un modello che nel corso dei secoli è stato ridisegnato, pur mantenendone alcuni tratti. Lo studio di questi argomenti è di estrema importanza per comprendere elementi culturali presenti oggi in Argentina. Il sistema attuale vede una suddivisione della popolazione data dall'applicazione di criteri socioeconomici. Questo fatto è dovuto in parte alla recessione economica che caratterizza il paese e che vede una quasi totale assenza del ceto medio, d'altro canto si tratta di un retaggio che deriva dal periodo coloniale. La forte immigrazione degli europei, volta a popolare il territorio argentino, rese l'economia del paese florida e diede vita a un nuovo processo d'integrazione culturale. Le ondate di migrazioni e la nascita di una nuova identità europea e candida, hanno portato la popolazione a credere che non ci fossero più afrodiscendenti in Argentina. La loro scomparsa ha origini differenti: innanzitutto le donne impiegate nei lavori domestici in qualità di schiave non erano propense ad avere figli, poiché i loro padroni consideravano il parto un atto impuro e, soprattutto, l'arrivo di un nascituro avrebbe impedito loro il normale svolgimento delle attività casalinghe. In secondo luogo gli schiavi venivano semplicemente riconosciuti come negros: ciò li privava della loro identità legata al paese di origine. Alcuni di loro non provenivano dal continente africano, ma rientravano in quella categoria. Questo fenomeno portò le seconde e le terze generazioni ad “argentinizzarsi” per evitare di venire ulteriormente discriminati, offuscando le loro origini. Far parte di una società che li riteneva inferiori ha portato molte usanze degli schiavi a venire giudicate ridicole e ciò trasformò l'essere un afrodiscendente in un motivo di vergogna. Un altro elemento fondamentale è la presenza di censimenti modificati per non far emergere il fatto che un terzo della popolazione che abitava il Rio de la Plata era afrodiscendente. Nel corso dei secoli, inoltre, si è diffuso lo stereotipo secondo il quale non esistono persone di colore in Argentina. È noto che molti degli schiavi erano stati arruolati per combattere le guerre d'Indipendenza, che le epidemie e la scarsità d'igiene avevano provocato molte vittime, ma non è nota l'invisibilizzazione sociale che hanno subito gli schiavi e i loro discendenti. L'Argentina ha radici africane, eppure gli afroargentini vengono spesso considerati stranieri nella loro terra natia. La discriminazione in termini di razza ha lasciato le sue tracce sia nel linguaggio che nella società: la parola negro ha assunto nuove connotazioni, ma riflette ideali legati alla discriminazione nei confronti di coloro che sono posti ai margini della società, proprio come avveniva con gli afrodiscendenti.

Gli afrodiscendenti in Argentina: storia di una invisibilizzazione

PICOT, CAROLINA
2019/2020

Abstract

Il presente elaborato ha come oggetto il fenomeno dell'invisibilizzazione degli afroargentini. Alla base di questo studio vi è l'analisi delle sue cause di cui troviamo le prime tracce fin dal periodo coloniale. Si pone inoltre l'attenzione sulle usanze argentine nate dall'incontro delle popolazioni indigene con la cultura africana e sulla resistenza culturale silenziosa degli schiavi. La storia della schiavitù in Argentina è particolare: sebbene la brutalità di quest'istituzione abbia caratterizzato tutto il continente, la suddivisione in caste fondata su criteri razziali in seguito all'arrivo degli schiavi nel Rio de la Plata ha creato un modello che nel corso dei secoli è stato ridisegnato, pur mantenendone alcuni tratti. Lo studio di questi argomenti è di estrema importanza per comprendere elementi culturali presenti oggi in Argentina. Il sistema attuale vede una suddivisione della popolazione data dall'applicazione di criteri socioeconomici. Questo fatto è dovuto in parte alla recessione economica che caratterizza il paese e che vede una quasi totale assenza del ceto medio, d'altro canto si tratta di un retaggio che deriva dal periodo coloniale. La forte immigrazione degli europei, volta a popolare il territorio argentino, rese l'economia del paese florida e diede vita a un nuovo processo d'integrazione culturale. Le ondate di migrazioni e la nascita di una nuova identità europea e candida, hanno portato la popolazione a credere che non ci fossero più afrodiscendenti in Argentina. La loro scomparsa ha origini differenti: innanzitutto le donne impiegate nei lavori domestici in qualità di schiave non erano propense ad avere figli, poiché i loro padroni consideravano il parto un atto impuro e, soprattutto, l'arrivo di un nascituro avrebbe impedito loro il normale svolgimento delle attività casalinghe. In secondo luogo gli schiavi venivano semplicemente riconosciuti come negros: ciò li privava della loro identità legata al paese di origine. Alcuni di loro non provenivano dal continente africano, ma rientravano in quella categoria. Questo fenomeno portò le seconde e le terze generazioni ad “argentinizzarsi” per evitare di venire ulteriormente discriminati, offuscando le loro origini. Far parte di una società che li riteneva inferiori ha portato molte usanze degli schiavi a venire giudicate ridicole e ciò trasformò l'essere un afrodiscendente in un motivo di vergogna. Un altro elemento fondamentale è la presenza di censimenti modificati per non far emergere il fatto che un terzo della popolazione che abitava il Rio de la Plata era afrodiscendente. Nel corso dei secoli, inoltre, si è diffuso lo stereotipo secondo il quale non esistono persone di colore in Argentina. È noto che molti degli schiavi erano stati arruolati per combattere le guerre d'Indipendenza, che le epidemie e la scarsità d'igiene avevano provocato molte vittime, ma non è nota l'invisibilizzazione sociale che hanno subito gli schiavi e i loro discendenti. L'Argentina ha radici africane, eppure gli afroargentini vengono spesso considerati stranieri nella loro terra natia. La discriminazione in termini di razza ha lasciato le sue tracce sia nel linguaggio che nella società: la parola negro ha assunto nuove connotazioni, ma riflette ideali legati alla discriminazione nei confronti di coloro che sono posti ai margini della società, proprio come avveniva con gli afrodiscendenti.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/152672