Questa tesi si propone di descrivere e, conseguentemente, di studiare la pratica della riflessione sull'insegnamento dell'italiano in atto presso il Centro Territoriale Permanente ¿Giuseppe Parini¿ di Torino, a partire in particolare da un' analisi delle lezioni svolte in tre classi della scuola, tutte appartenenti allo stesso livello del classificatore usato dall'istituto. Ai fini della ricerca ho svolto delle osservazioni dalla durata di due mesi presso il CTP Parini, presenziando alle lezioni svolte presso le classi Bv, B3 e B6. Le lezioni da me osservate hanno riguardato lo sviluppo di due unità didattiche: ¿Il lavoro¿ e ¿La città¿. Ho inoltre presenziato allo svolgimento del test di livello e all'analisi dei test, così come alla procedura di assegnazione degli studenti alle diverse classi. Nel primo capitolo mi occupo dei Centri Territoriali Permanenti (CTP) in generale, con l'obiettivo di presentare in modo più chiaro l'organizzazione dei CTP in Italia e la loro trasformazione in Centri Provinciali per l'Istruzione agli Adulti (CPIA), soffermandomi sulle specificità del CTP Parini, presso cui ho svolto le mie osservazioni. Nel secondo capitolo cerco di fornire un quadro teorico dettagliato che inquadri le peculiarità dei tre attori che presiedono l'atto didattico (studente, insegnante, italianoL2). Descrivo quindi le caratteristiche che possono avere gli studenti, il profilo dell'insegnante di italiano come L2 e gli aspetti che distinguono l'italiano L2 dall'italiano Lingua Straniera. Nel terzo capitolo, descrivo il classificatore di livello usato presso il CTP Parini, confrontandolo con il Quadro Comune Europeo di Riferimento (QCER) e motivando le ragioni per cui esso non è usato come classificatore di livello presso la scuola. La descrizione dei livelli utilizzati dall'istituto è necessaria per poter illustrare in modo chiaro il livello degli studenti appartenenti alle tre classi in cui ho svolto le mie osservazioni. In questo capitolo analizzo, inoltre, il test di livello svolto presso il CTP Parini all'inizio dell'anno scolastico, con l'intento di far emergere da tale prova gli aspetti discriminanti che, secondo gli insegnanti del CTP, assumono importanza nello stabilire il livello e la classe cui assegnare lo studente che vuole imparare italiano L2. Nel quarto e quinto capitolo concentro la mia attenzione sul gruppo- classe Bv (B veloce), composto esclusivamente da studenti sinofoni. Intendo descrivere gli attributi caratterizzanti tale utenza, per poter motivare le scelte sugli approcci e sui metodi didattici effettuate dall'insegnante per lo svolgimento delle lezioni. Nell'ultimo paragrafo, descrivo il livello di uscita degli studenti che hanno frequentato con più regolarità le lezioni durante l'anno scolastico, per confrontare tali dati sia con il livello di entrata degli studenti sia con il livello di uscita stimato dagli insegnanti nella valutazione predittiva. Nel sesto capitolo descrivo le caratteristiche e l'andamento delle lezioni svolte nelle classi B3 e B6, confrontando, anche in questo caso, il livello di uscita di questi studenti con il loro livello iniziale e con il livello della valutazione predittiva stimata dagli insegnanti. Prendo in considerazione i due gruppi-classe B3 e B6 insieme poiché essi sono molto simili sia in quanto al tipo di utenza che in quanto agli approcci e ai metodi usati dagli insegnanti durante le lezioni.
Didattica dell'italiano L2 nel CTP Parini di Torino
GONZALEZ DIEZ, ISABEL
2009/2010
Abstract
Questa tesi si propone di descrivere e, conseguentemente, di studiare la pratica della riflessione sull'insegnamento dell'italiano in atto presso il Centro Territoriale Permanente ¿Giuseppe Parini¿ di Torino, a partire in particolare da un' analisi delle lezioni svolte in tre classi della scuola, tutte appartenenti allo stesso livello del classificatore usato dall'istituto. Ai fini della ricerca ho svolto delle osservazioni dalla durata di due mesi presso il CTP Parini, presenziando alle lezioni svolte presso le classi Bv, B3 e B6. Le lezioni da me osservate hanno riguardato lo sviluppo di due unità didattiche: ¿Il lavoro¿ e ¿La città¿. Ho inoltre presenziato allo svolgimento del test di livello e all'analisi dei test, così come alla procedura di assegnazione degli studenti alle diverse classi. Nel primo capitolo mi occupo dei Centri Territoriali Permanenti (CTP) in generale, con l'obiettivo di presentare in modo più chiaro l'organizzazione dei CTP in Italia e la loro trasformazione in Centri Provinciali per l'Istruzione agli Adulti (CPIA), soffermandomi sulle specificità del CTP Parini, presso cui ho svolto le mie osservazioni. Nel secondo capitolo cerco di fornire un quadro teorico dettagliato che inquadri le peculiarità dei tre attori che presiedono l'atto didattico (studente, insegnante, italianoL2). Descrivo quindi le caratteristiche che possono avere gli studenti, il profilo dell'insegnante di italiano come L2 e gli aspetti che distinguono l'italiano L2 dall'italiano Lingua Straniera. Nel terzo capitolo, descrivo il classificatore di livello usato presso il CTP Parini, confrontandolo con il Quadro Comune Europeo di Riferimento (QCER) e motivando le ragioni per cui esso non è usato come classificatore di livello presso la scuola. La descrizione dei livelli utilizzati dall'istituto è necessaria per poter illustrare in modo chiaro il livello degli studenti appartenenti alle tre classi in cui ho svolto le mie osservazioni. In questo capitolo analizzo, inoltre, il test di livello svolto presso il CTP Parini all'inizio dell'anno scolastico, con l'intento di far emergere da tale prova gli aspetti discriminanti che, secondo gli insegnanti del CTP, assumono importanza nello stabilire il livello e la classe cui assegnare lo studente che vuole imparare italiano L2. Nel quarto e quinto capitolo concentro la mia attenzione sul gruppo- classe Bv (B veloce), composto esclusivamente da studenti sinofoni. Intendo descrivere gli attributi caratterizzanti tale utenza, per poter motivare le scelte sugli approcci e sui metodi didattici effettuate dall'insegnante per lo svolgimento delle lezioni. Nell'ultimo paragrafo, descrivo il livello di uscita degli studenti che hanno frequentato con più regolarità le lezioni durante l'anno scolastico, per confrontare tali dati sia con il livello di entrata degli studenti sia con il livello di uscita stimato dagli insegnanti nella valutazione predittiva. Nel sesto capitolo descrivo le caratteristiche e l'andamento delle lezioni svolte nelle classi B3 e B6, confrontando, anche in questo caso, il livello di uscita di questi studenti con il loro livello iniziale e con il livello della valutazione predittiva stimata dagli insegnanti. Prendo in considerazione i due gruppi-classe B3 e B6 insieme poiché essi sono molto simili sia in quanto al tipo di utenza che in quanto agli approcci e ai metodi usati dagli insegnanti durante le lezioni.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/15264