Sebbene il castagno abbia assunto un ruolo importante nella storia agricola italiana molte sono le criticità che hanno contribuito a far si che questa coltura arborea a partire dal periodo industriale fosse trascurata ed abbandonata. In particolare l'abbandono degli areali montani dove la coltura era maggiormente presente e problematiche di ordine patologico sono tra le principali cause dell'abbandono di questa specie. Strategie mirate ad implementare la filiera della produzione dei frutti del castagno sono fondamentali per permettere la riorganizzazione del mercato, mantenere elevati i flussi produttivi e garantire una posizione competitiva a livello commerciale. Nell' ultimo decennio sono cresciute in modo esponenziale le importazioni di castagne e sono diminuite le esportazioni. In relazione a questo il MiPAAF, sollecitato dall' Associazione Nazionale Città del Castagno, ha promosso un primo incontro tra tecnici del settore, ricercatori, rappresentanti del mondo castanicolo, amministrazioni pubbliche a livello centrale, regionale e locale, con lo scopo di promuovere un Tavolo Nazionale di Coordinamento della Filiera castanicola al fine di concertare un Piano di Settore per il rilancio del comparto. Nel rilancio della castanicoltura italiana, oltre agli interventi di tipo istituzionale volti ad incentivare la coltivazione del castagno, a favorire l'organizzazione della filiera e la valorizzazione dei prodotti, un ruolo fondamentale è rappresentato anche dai fattori agrotecnici che influenzano le produzioni. Nel considerare gli aspetti differenti che possono essere intrapresi e possono essere migliorativi nell'incentivare la filiera produttiva del castagno sono stati considerati nell'ambito della bibliografia internazionale due casi studio. Il primo è relativo allo studio di Focacci et al., 2018: Relationship between innovation and networks in chestnut value chain: A case study in Italy che considera gli aspetti sociali e del fare rete che devono intercorrere tra gli attori della filiera; il secondo di Dong-Sheng et al, 2009: The cultivation techniques of compactly planted chestnut (Castanea mollissima) for early fruiting and high yield, che tratta gli aspetti positivi legati alla castanicoltura negli impianti di tipo intensivo. Nel primo caso studio si evidenzia come lo strumento di indagine utilizzato, il Participatory Value Chain Analysis (PVCA), rappresenta un metodo di valutazione interessante nell'analizzare la situazione castanicola dell'areale produttivo toscano del Mugello-Val di Sieve che da sempre ha rappresentato un territorio particolarmente vocato a fini produttivi. Tale approccio basato su un approccio partecipativo che chiama in causa gli attori che agiscono nella filiera ed ha lo scopo di evidenziare gli interventi utili per migliorarne lo sviluppo ha riportato l'effetto positivo delle reti all'interno di questa filiera specifica per facilitare la diffusione dei prodotti e dei servizi. Il secondo caso studio riporta invece considerazioni positive ed vantaggi ottenuti nell' adottare tecniche di gestione intensiva su piante di castagno nella regione Miyun situata a nord-est di Pechino a sud del monte Yanshan. In conclusione è possibile affermare che per restare al passo con l'evoluzione del comparto produttivo di altri competitor la coltura del castagno, necessita di un investimento cospicuo in termini di innovazione e rivisitazione agronomica dei modelli colturali.

Prospettive della castanicoltura italiana

SARDI, FRANCESCO
2018/2019

Abstract

Sebbene il castagno abbia assunto un ruolo importante nella storia agricola italiana molte sono le criticità che hanno contribuito a far si che questa coltura arborea a partire dal periodo industriale fosse trascurata ed abbandonata. In particolare l'abbandono degli areali montani dove la coltura era maggiormente presente e problematiche di ordine patologico sono tra le principali cause dell'abbandono di questa specie. Strategie mirate ad implementare la filiera della produzione dei frutti del castagno sono fondamentali per permettere la riorganizzazione del mercato, mantenere elevati i flussi produttivi e garantire una posizione competitiva a livello commerciale. Nell' ultimo decennio sono cresciute in modo esponenziale le importazioni di castagne e sono diminuite le esportazioni. In relazione a questo il MiPAAF, sollecitato dall' Associazione Nazionale Città del Castagno, ha promosso un primo incontro tra tecnici del settore, ricercatori, rappresentanti del mondo castanicolo, amministrazioni pubbliche a livello centrale, regionale e locale, con lo scopo di promuovere un Tavolo Nazionale di Coordinamento della Filiera castanicola al fine di concertare un Piano di Settore per il rilancio del comparto. Nel rilancio della castanicoltura italiana, oltre agli interventi di tipo istituzionale volti ad incentivare la coltivazione del castagno, a favorire l'organizzazione della filiera e la valorizzazione dei prodotti, un ruolo fondamentale è rappresentato anche dai fattori agrotecnici che influenzano le produzioni. Nel considerare gli aspetti differenti che possono essere intrapresi e possono essere migliorativi nell'incentivare la filiera produttiva del castagno sono stati considerati nell'ambito della bibliografia internazionale due casi studio. Il primo è relativo allo studio di Focacci et al., 2018: Relationship between innovation and networks in chestnut value chain: A case study in Italy che considera gli aspetti sociali e del fare rete che devono intercorrere tra gli attori della filiera; il secondo di Dong-Sheng et al, 2009: The cultivation techniques of compactly planted chestnut (Castanea mollissima) for early fruiting and high yield, che tratta gli aspetti positivi legati alla castanicoltura negli impianti di tipo intensivo. Nel primo caso studio si evidenzia come lo strumento di indagine utilizzato, il Participatory Value Chain Analysis (PVCA), rappresenta un metodo di valutazione interessante nell'analizzare la situazione castanicola dell'areale produttivo toscano del Mugello-Val di Sieve che da sempre ha rappresentato un territorio particolarmente vocato a fini produttivi. Tale approccio basato su un approccio partecipativo che chiama in causa gli attori che agiscono nella filiera ed ha lo scopo di evidenziare gli interventi utili per migliorarne lo sviluppo ha riportato l'effetto positivo delle reti all'interno di questa filiera specifica per facilitare la diffusione dei prodotti e dei servizi. Il secondo caso studio riporta invece considerazioni positive ed vantaggi ottenuti nell' adottare tecniche di gestione intensiva su piante di castagno nella regione Miyun situata a nord-est di Pechino a sud del monte Yanshan. In conclusione è possibile affermare che per restare al passo con l'evoluzione del comparto produttivo di altri competitor la coltura del castagno, necessita di un investimento cospicuo in termini di innovazione e rivisitazione agronomica dei modelli colturali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/152581