Riuscire a controllare la popolazione di zanzare di un determinato ecosistema può essere molto complesso e difficile ma altresì fondamentale per combattere la diffusione di alcune malattie di cui esse sono portatrici. Un esempio è rappresentato dal virus Zika trasmesso dalle zanzare del genere Aedes che può causare gravi anomalie cerebrali, inclusa la microcefalia, o altri difetti congeniti nel caso in cui l'infezione venga contratta durante la gravidanza; a tal proposito ricordiamo l'eco mediatico che ebbe la notizia della rinuncia da parte di alcune atlete olimpiche alle competizioni di Rio 2016 al fine di preservare la salute dei propri figli. Il batterio Wolbachia potrebbe in tal senso essere un possibile mezzo tramite il quale riuscire a contenere e ridurre il numero di questi insetti. Ciò risulta possibile grazie agli effetti che tale organismo è in grado di causare all'insetto che viene infettato, primo tra tutti l'incapacità da parte del soggetto di sesso maschile di riprodursi con successo con femmine che non siano state infettate dallo stesso ceppo di Wolbachia. Un'altra evidenza che si è riscontrata è stata quella di una netta variazione della longevità per le zanzare infette rispetto a quelle sane (variazione positiva). Nel corso di questa tesi di laurea triennale il mio scopo è stato quello di creare e studiare dei modelli che fossero in grado di descrivere dal punto di vista matematico l'evoluzione di una popolazione di zanzare dopo l'introduzione del batterio Wolbachia. L'obiettivo è stato quello di trovare un punto di equilibrio, possibilmente stabile o per lo meno ricorrente nel tempo, con un numero limitato, e quindi non pericoloso dal punto di vista epidemiologico per noi cittadini, di zanzare. A tal fine mi sono servito delle nozioni fornite principalmente dai corsi di Algebra lineare, Metodi analitici e Biomatematica senza dimenticare il prezioso contributo dei programmi per computer quali Matlab, fondamentale nelle simulazioni numeriche, e Maple, indispensabile nei calcoli più complessi.

Modelli per popolazioni di zanzare infette da Wolbachia

DONNARUMMA, DAVIDE
2018/2019

Abstract

Riuscire a controllare la popolazione di zanzare di un determinato ecosistema può essere molto complesso e difficile ma altresì fondamentale per combattere la diffusione di alcune malattie di cui esse sono portatrici. Un esempio è rappresentato dal virus Zika trasmesso dalle zanzare del genere Aedes che può causare gravi anomalie cerebrali, inclusa la microcefalia, o altri difetti congeniti nel caso in cui l'infezione venga contratta durante la gravidanza; a tal proposito ricordiamo l'eco mediatico che ebbe la notizia della rinuncia da parte di alcune atlete olimpiche alle competizioni di Rio 2016 al fine di preservare la salute dei propri figli. Il batterio Wolbachia potrebbe in tal senso essere un possibile mezzo tramite il quale riuscire a contenere e ridurre il numero di questi insetti. Ciò risulta possibile grazie agli effetti che tale organismo è in grado di causare all'insetto che viene infettato, primo tra tutti l'incapacità da parte del soggetto di sesso maschile di riprodursi con successo con femmine che non siano state infettate dallo stesso ceppo di Wolbachia. Un'altra evidenza che si è riscontrata è stata quella di una netta variazione della longevità per le zanzare infette rispetto a quelle sane (variazione positiva). Nel corso di questa tesi di laurea triennale il mio scopo è stato quello di creare e studiare dei modelli che fossero in grado di descrivere dal punto di vista matematico l'evoluzione di una popolazione di zanzare dopo l'introduzione del batterio Wolbachia. L'obiettivo è stato quello di trovare un punto di equilibrio, possibilmente stabile o per lo meno ricorrente nel tempo, con un numero limitato, e quindi non pericoloso dal punto di vista epidemiologico per noi cittadini, di zanzare. A tal fine mi sono servito delle nozioni fornite principalmente dai corsi di Algebra lineare, Metodi analitici e Biomatematica senza dimenticare il prezioso contributo dei programmi per computer quali Matlab, fondamentale nelle simulazioni numeriche, e Maple, indispensabile nei calcoli più complessi.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/152575