Questo elaborato nasce dalla curiosità di approfondire i concetti di privacy e dati personali, di come questi si evolvono nel tempo e nello spazio, come vengono protetti a livello legislativo, in particolar modo negli Stati Uniti e in Unione europea. La storia statunitense in ambito di protezione della privacy nasce insieme alla sua Costituzione, in particolare con il Quarto emendamento. Lo sviluppo tecnologico degli ultimi decenni si scontra con un’insufficienza legislativa tale per cui spesso ci si appella alla Corte Suprema per comprendere fino a che punto l’emendamento protegga il cittadino dall’invasione della sua privacy in un contesto storico molto diverso rispetto a quello in cui nacque la Costituzione. Alcuni eventi storici sono destinati a plasmare la politica per molti anni a venire e per gli Stati Uniti l’11 settembre 2001 ha significato priorizzare la lotta al terrorismo e il culto della sicurezza sopra ogni altro obiettivo. In questo contesto si riflette sulle attività di sorveglianza di massa messe in atto dal governo statunitense, rivelate da Edward Snowden. In ambito privato la nascita di alcune aziende come Google e Facebook hanno stravolto il mondo di internet e ne hanno definito le regole, anche in ambito di protezione della privacy. L’utilizzo dei social media in campagna elettorale è relativamente nuovo e per questo ancora poco regolamentato; lo scandalo della violazione dei dati di molti utenti Facebook per conto dell’azienda Cambridge Analytica ha portato alla luce questa problematica. L’azienda, specializzata nell’utilizzo di dati a scopo elettorale, è diventata nota nel 2018 in relazione al suo coinvolgimento con la campagna presidenziale di Donald Trump e il referendum per la Brexit, entrambi avvenuti nel 2016. Lo scandalo mediatico che ha coinvolto l’azienda ha portato alla nascita di discussioni importanti sia nell’opinione pubblica sia a livello istituzionale. Fonte di dibattito è stata l’etica dietro le azioni compiute da Cambridge Analytica e Facebook; che ruolo ha l’informazione in campagna elettorale? Qual è il rapporto tra vendita di dati e democrazia? Le aziende private hanno una responsabilità nel garantire la protezione dei dati dei propri utenti? Che ruolo gioca la consapevolezza del cittadino-elettore di fronte all’utilizzo dei propri dati e che rapporto c’è tra questa e il suo diritto ad essere un elettore informato in un Paese democratico? Queste sono alcune delle domande alla base del percorso di ricerca e su cui è utile riflettere durante la lettura.
Il ruolo dei social network in campagna elettorale: il caso Cambridge Analytica
MANCINO, ALESSIA
2021/2022
Abstract
Questo elaborato nasce dalla curiosità di approfondire i concetti di privacy e dati personali, di come questi si evolvono nel tempo e nello spazio, come vengono protetti a livello legislativo, in particolar modo negli Stati Uniti e in Unione europea. La storia statunitense in ambito di protezione della privacy nasce insieme alla sua Costituzione, in particolare con il Quarto emendamento. Lo sviluppo tecnologico degli ultimi decenni si scontra con un’insufficienza legislativa tale per cui spesso ci si appella alla Corte Suprema per comprendere fino a che punto l’emendamento protegga il cittadino dall’invasione della sua privacy in un contesto storico molto diverso rispetto a quello in cui nacque la Costituzione. Alcuni eventi storici sono destinati a plasmare la politica per molti anni a venire e per gli Stati Uniti l’11 settembre 2001 ha significato priorizzare la lotta al terrorismo e il culto della sicurezza sopra ogni altro obiettivo. In questo contesto si riflette sulle attività di sorveglianza di massa messe in atto dal governo statunitense, rivelate da Edward Snowden. In ambito privato la nascita di alcune aziende come Google e Facebook hanno stravolto il mondo di internet e ne hanno definito le regole, anche in ambito di protezione della privacy. L’utilizzo dei social media in campagna elettorale è relativamente nuovo e per questo ancora poco regolamentato; lo scandalo della violazione dei dati di molti utenti Facebook per conto dell’azienda Cambridge Analytica ha portato alla luce questa problematica. L’azienda, specializzata nell’utilizzo di dati a scopo elettorale, è diventata nota nel 2018 in relazione al suo coinvolgimento con la campagna presidenziale di Donald Trump e il referendum per la Brexit, entrambi avvenuti nel 2016. Lo scandalo mediatico che ha coinvolto l’azienda ha portato alla nascita di discussioni importanti sia nell’opinione pubblica sia a livello istituzionale. Fonte di dibattito è stata l’etica dietro le azioni compiute da Cambridge Analytica e Facebook; che ruolo ha l’informazione in campagna elettorale? Qual è il rapporto tra vendita di dati e democrazia? Le aziende private hanno una responsabilità nel garantire la protezione dei dati dei propri utenti? Che ruolo gioca la consapevolezza del cittadino-elettore di fronte all’utilizzo dei propri dati e che rapporto c’è tra questa e il suo diritto ad essere un elettore informato in un Paese democratico? Queste sono alcune delle domande alla base del percorso di ricerca e su cui è utile riflettere durante la lettura.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/152367