Milk yields recording in cattle are performed monthly in all associated farms where dairy cows are reared by APA (Associazione Provinciale Allevatori) technicians. These are designed to record milk quantitative production of each cow and of the whole farm, as well as milk qualitative composition, with particular reference to fat, protein, lactose and somatic cells content. Milk yields recording therefore provide an opportunity for the discussion and improvement of the farms realities, especially if the obtained data, on both the production and management, are analyzed in detail. Recorded data are useful to provide a basis for the breeding choices, with the aim to improve the production characteristics of different breeds, and because they give an overview on the health and reproductive status of the farm. During the first half of 2009, an APA technician has been followed and supported during the milk yields recording carried out in 14 farms in the Canavese area, where Italian Holstein Friesian cows are bred. Daily milk production and its composition (fat, protein, lactose, casein and somatic cells content) of about 1000 cows has been checked for 6 months, also checking the feed ration given to them. The examined farms are characterized by having a relatively small size, with some exceptions, with a less than optimal resources management and with productivity typical of areas not particularly suited to dairy rearing. The average milk production of the checked farms is in fact very variable (18.5-32.2 kg/head/day), as well as its composition (fat 3.42-4.11 %, protein 3.05-3.56 %) and suits perfectly to livestock situation of Canavese area. This one is characterized by few highly specialized farms that have important and consistent production levels, generally higher than 30 kg of milk produced by each cow in a day, and a large number of reared animals. The higher number of farms is instead extensive or semi-intensive, small-medium sized, linked to outdated rearing and agricultural systems, probably destined to disappear, which have lower production levels compared to the previous ones. These farms, mostly family managed or taking advantage of seasonal workers or at most of an employed worker, still have a good degree of specialization and are the core of animal husbandry in Canavese area. They are a cross between the ultra-intensive and the small farms, and generally bred from 50 to 100 animals, with a production level between 22 and 28 kg of milk produced by each cow in a day. Between the examined farms, those having these characteristics (although the number of reared animals may be less) are 9 out of 14: such numbers show the predominance of these kinds of farms in the Canavese territory. Such differences between farms may not be only attributable to the farm managing. Indeed, after speaking with the farmers, it was realized that the problem shared by many farms is the production limit imposed by the milk quotas. In fact, there are farms with adequate structures, adequate genetic and feed potential, which with a larger numbers of animals could be able to improve their production levels, but are bound by the milk quotas held. Furthermore, due to market conditions, to the difficulties to find free milk quotas, to the future disappearance of quotas, now it is not always possible to invest in production improvement.
I controlli funzionali della produzione del latte nei bovini sono effettuati con frequenza mensile dai tecnici dell'Associazione Provinciale Allevatori (APA), presso le aziende iscritte all'Associazione che allevano vacche da latte, e hanno lo scopo di rilevare la produzione di latte di ogni singolo capo e dell'intera azienda, nonché la composizione qualitativa dello stesso, con particolare riferimento al contenuto di grasso, proteine, lattosio e cellule somatiche.L'esecuzione dei controlli funzionali è quindi occasione di confronto e di possibile miglioramento delle realtà aziendali, specie se i dati che si ottengono, relativi sia alla produzione quanti-qualitativa sia alla gestione dell'allevamento, vengono analizzati in dettaglio.Durante il primo semestre del 2009 ho seguito e coadiuvato un tecnico dell'APA durante l'effettuazione dei controlli funzionali in 14 aziende zootecniche del Canavese, in cui si allevano vacche di razza Frisona Italiana. In totale è stata controllata la produzione giornaliera di latte e la sua composizione (contenuto in grasso, proteine, lattosio, caseina, cellule somatiche) di circa 1000 vacche per 6 mesi, verificando anche la razione alimentare loro somministrata.Le aziende esaminate sono caratterizzate da dimensioni anche abbastanza ridotte, fatto salvo alcune eccezioni, con una gestione non sempre ottimale delle risorse, e da una produttività tipica di aree non particolarmente vocate per questo tipo di allevamento. La produzione media di latte delle aziende considerate è infatti molto variabile (18,5-32,2 kg/capo/giorno) così come la sua composizione (grasso 3,42-4,11%, proteina 3,05-3,56%) e rispecchia perfettamente la situazione zootecnica canavesana. Questa è caratterizzata da poche aziende intensive e altamente specializzate che presentano importanti e costanti livelli produttivi, generalmente superiori ai 30 kg di latte prodotto al giorno da ogni soggetto e un elevato numero di animali allevato. La maggior parte delle aziende è invece di tipo estensivo o semi- intensivo e di piccole-medie dimensioni, legate ad un sistema zootecnico e agricolo ormai superato e forse destinate a scomparire , che presentano livelli produttivi inferiori alle prime. Queste aziende, perlopiù a conduzione famigliare o che si avvalgono di manodopera stagionale o al massimo di un operaio salariato, presentano comunque un buon grado di specializzazione e rappresentano il fulcro della zootecnia del Canavese, e sono una via di mezzo tra le grandi aziende ultra intensive e le aziende di piccole dimensioni. Queste aziende generalmente allevano dai 50 ai 100 capi e presentano un livello produttivo compreso tra i 22 e i 28 kg di latte prodotto per capo al giorno. Nel caso in esame, le aziende che presentano queste caratteristiche produttive (anche se il numero di animali allevato può essere inferiore) sono ben 9 su 14, numeri che evidenziano la predominanza di questi allevamenti nel territorio canavesano. Queste differenze potrebbero non essere solo imputabili al modo in cui l'allevamento viene gestito. Infatti, parlando con gli allevatori, si capisce che il grosso problema che accomuna molte aziende è il limite produttivo imposto dalle quote latte. Ci sono infatti aziende che con le strutture, il potenziale genetico e alimentare e il numero di animali adeguato potrebbero ambire a livelli produttivi sicuramente migliori, ma sono vincolate dalle quote latte possedute.
I controlli funzionali della produzione del latte in vacche Frisone allevate nell'Alto Canavese
VACHA, STEFANO
2009/2010
Abstract
I controlli funzionali della produzione del latte nei bovini sono effettuati con frequenza mensile dai tecnici dell'Associazione Provinciale Allevatori (APA), presso le aziende iscritte all'Associazione che allevano vacche da latte, e hanno lo scopo di rilevare la produzione di latte di ogni singolo capo e dell'intera azienda, nonché la composizione qualitativa dello stesso, con particolare riferimento al contenuto di grasso, proteine, lattosio e cellule somatiche.L'esecuzione dei controlli funzionali è quindi occasione di confronto e di possibile miglioramento delle realtà aziendali, specie se i dati che si ottengono, relativi sia alla produzione quanti-qualitativa sia alla gestione dell'allevamento, vengono analizzati in dettaglio.Durante il primo semestre del 2009 ho seguito e coadiuvato un tecnico dell'APA durante l'effettuazione dei controlli funzionali in 14 aziende zootecniche del Canavese, in cui si allevano vacche di razza Frisona Italiana. In totale è stata controllata la produzione giornaliera di latte e la sua composizione (contenuto in grasso, proteine, lattosio, caseina, cellule somatiche) di circa 1000 vacche per 6 mesi, verificando anche la razione alimentare loro somministrata.Le aziende esaminate sono caratterizzate da dimensioni anche abbastanza ridotte, fatto salvo alcune eccezioni, con una gestione non sempre ottimale delle risorse, e da una produttività tipica di aree non particolarmente vocate per questo tipo di allevamento. La produzione media di latte delle aziende considerate è infatti molto variabile (18,5-32,2 kg/capo/giorno) così come la sua composizione (grasso 3,42-4,11%, proteina 3,05-3,56%) e rispecchia perfettamente la situazione zootecnica canavesana. Questa è caratterizzata da poche aziende intensive e altamente specializzate che presentano importanti e costanti livelli produttivi, generalmente superiori ai 30 kg di latte prodotto al giorno da ogni soggetto e un elevato numero di animali allevato. La maggior parte delle aziende è invece di tipo estensivo o semi- intensivo e di piccole-medie dimensioni, legate ad un sistema zootecnico e agricolo ormai superato e forse destinate a scomparire , che presentano livelli produttivi inferiori alle prime. Queste aziende, perlopiù a conduzione famigliare o che si avvalgono di manodopera stagionale o al massimo di un operaio salariato, presentano comunque un buon grado di specializzazione e rappresentano il fulcro della zootecnia del Canavese, e sono una via di mezzo tra le grandi aziende ultra intensive e le aziende di piccole dimensioni. Queste aziende generalmente allevano dai 50 ai 100 capi e presentano un livello produttivo compreso tra i 22 e i 28 kg di latte prodotto per capo al giorno. Nel caso in esame, le aziende che presentano queste caratteristiche produttive (anche se il numero di animali allevato può essere inferiore) sono ben 9 su 14, numeri che evidenziano la predominanza di questi allevamenti nel territorio canavesano. Queste differenze potrebbero non essere solo imputabili al modo in cui l'allevamento viene gestito. Infatti, parlando con gli allevatori, si capisce che il grosso problema che accomuna molte aziende è il limite produttivo imposto dalle quote latte. Ci sono infatti aziende che con le strutture, il potenziale genetico e alimentare e il numero di animali adeguato potrebbero ambire a livelli produttivi sicuramente migliori, ma sono vincolate dalle quote latte possedute.File | Dimensione | Formato | |
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