The following dissertation deals with entrepreneur bankruptcy and, in detail, the possible solutions that can be activated in business crisis situations in light of the new Code of Business Crisis and Insolvency. The first chapter examines the figure of the entrepreneur from a general point of view, with reference to Article 2082 of the Civil Code. The main elements that constitute the normative concept of entrepreneur are basically four: productive activity, organization, economic activity and professionalism. This is followed by an analysis of the entrepreneur within the Italian economic system: on the one hand, factors such as the originality and development of small and medium-sized enterprises have played a predominant role in the economic field, but on the other hand, a variety of problems and obstacles, such as the phenomenon of globalization, have challenged the growth and development of the Italian entrepreneurial system. The concept of "bankruptcy" has changed over time: in the past, it was considered a kind of "culpability" and the entrepreneur declared bankrupt could no longer remedy the crisis situation. Over the years, the idea has changed, mainly due to the presence of specific tools that can enable the entrepreneur to find a solution to the crisis situation. The second chapter is devoted to the new Code of Business Crisis and highlights the main procedures under the Code. The Code officially entered into force on July 15, 2022, and introduces an alert system that enables the entrepreneur to prevent a possible business crisis. In addition, the term "bankruptcy" has been replaced by the term "judicial liquidation." The contents of the instruments provided by the code are variable and can range from the reorganization of the enterprise to the liquidation of its assets and assets. They require three basic elements: a state of insolvency, a management irregularity and a temporary difficulty in fulfilling its obligations. The main procedures under analysis are: the certified rehabilitation plan, debt restructuring agreements, composition agreement, negotiated settlement, judicial liquidation and, finally, some mention of the controlled liquidation of the over-indebted. The third and final chapter has as its subject the study of some concrete cases, that is, an analysis based on interviews conducted with two textile companies in Biella, with the aim of obtaining a clear and real picture of the functioning of the local Biella business system and, above all, to understand the importance of business crisis resolution tools today, given and considering the continuous problems faced by the business system. In addition, we want to highlight the differences between the two companies, both from the perspective of labor organization and management, as well as the approach towards business resolution tools.
La seguente tesi di laurea ha ad oggetto il fallimento dell’imprenditore e, nel dettaglio, le possibili soluzioni attivabili in situazioni di crisi d’impresa alla luce del nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza. Nel primo capitolo viene esaminata la figura dell’imprenditore da un punto di vista generale, in riferimento all’articolo 2082 del Codice Civile. I principali elementi che costituiscono il concetto normativo di imprenditore sono sostanzialmente quattro: l’attività produttiva, l’organizzazione, l’attività economica e la professionalità. Segue l’analisi dell’imprenditore all’interno del sistema economico italiano: da un lato, fattori quali l’originalità e lo sviluppo della piccola-media impresa hanno avuto un ruolo predominante in campo economico, dall’altro lato però una varietà di problemi e di ostacoli, quali il fenomeno della globalizzazione, ha messo in difficoltà la crescita e lo sviluppo del sistema imprenditoriale italiano. Il concetto di “fallimento” è mutato nel corso del tempo: in passato, era considerato una sorta di “colpevolezza” e l’imprenditore dichiarato fallito non poteva più rimediare alla situazione di crisi. Con il passare degli anni l’idea è cambiata, soprattutto grazie alla presenza di specifici strumenti in grado di consentire all’imprenditore di trovare una soluzione alla situazione di crisi. Il secondo capitolo è dedicato al nuovo Codice della Crisi d’Impresa ed evidenzia le principali procedure previste dal Codice medesimo. Il Codice è entrato in vigore ufficialmente il 15 luglio 2022 e introduce un sistema di allerta che consente all’imprenditore di prevenire una possibile crisi d’impresa. Inoltre, il termine “fallimento” è stato sostituito dall’espressione “liquidazione giudiziale”. I contenuti degli strumenti previsti dal codice sono variabili e possono andare dal risanamento dell’impresa fino alla liquidazione del patrimonio e delle sue attività. Essi necessitano di tre elementi fondamentali: uno stato di insolvenza, un’irregolarità di gestione e una temporanea difficoltà di adempiere alle proprie obbligazioni. Le principali procedure oggetto di analisi sono: il piano attestato di risanamento, gli accordi di ristrutturazione dei debiti, il concordato preventivo, la composizione negoziata, la liquidazione giudiziale e, infine, qualche cenno alla liquidazione controllata del sovraindebitato. Il terzo ed ultimo capitolo ha ad oggetto lo studio di alcuni casi concreti, cioè un’analisi basata su interviste effettuate a due aziende tessili biellesi, con l’obiettivo di ottenere un quadro chiaro e reale sul funzionamento del sistema imprenditoriale locale biellese e, soprattutto, di comprendere l’importanza che rivestono oggi gli strumenti di risoluzione della crisi d’impresa, viste e considerate le continue problematiche a cui va incontro il sistema imprenditoriale. In aggiunta, si vogliono evidenziare le differenze esistenti tra le due aziende, sia nell’ottica dell’organizzazione e della gestione del lavoro, sia dell’approccio nei confronti degli strumenti di risoluzione della crisi d’impresa.
IL FALLIMENTO DELL'IMPRENDITORE: LE POSSIBILI SOLUZIONI ATTIVABILI IN SITUAZIONI DI CRISI D'IMPRESA alla luce del nuovo CCI
ZANCHETTA, ALESSIA
2022/2023
Abstract
La seguente tesi di laurea ha ad oggetto il fallimento dell’imprenditore e, nel dettaglio, le possibili soluzioni attivabili in situazioni di crisi d’impresa alla luce del nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza. Nel primo capitolo viene esaminata la figura dell’imprenditore da un punto di vista generale, in riferimento all’articolo 2082 del Codice Civile. I principali elementi che costituiscono il concetto normativo di imprenditore sono sostanzialmente quattro: l’attività produttiva, l’organizzazione, l’attività economica e la professionalità. Segue l’analisi dell’imprenditore all’interno del sistema economico italiano: da un lato, fattori quali l’originalità e lo sviluppo della piccola-media impresa hanno avuto un ruolo predominante in campo economico, dall’altro lato però una varietà di problemi e di ostacoli, quali il fenomeno della globalizzazione, ha messo in difficoltà la crescita e lo sviluppo del sistema imprenditoriale italiano. Il concetto di “fallimento” è mutato nel corso del tempo: in passato, era considerato una sorta di “colpevolezza” e l’imprenditore dichiarato fallito non poteva più rimediare alla situazione di crisi. Con il passare degli anni l’idea è cambiata, soprattutto grazie alla presenza di specifici strumenti in grado di consentire all’imprenditore di trovare una soluzione alla situazione di crisi. Il secondo capitolo è dedicato al nuovo Codice della Crisi d’Impresa ed evidenzia le principali procedure previste dal Codice medesimo. Il Codice è entrato in vigore ufficialmente il 15 luglio 2022 e introduce un sistema di allerta che consente all’imprenditore di prevenire una possibile crisi d’impresa. Inoltre, il termine “fallimento” è stato sostituito dall’espressione “liquidazione giudiziale”. I contenuti degli strumenti previsti dal codice sono variabili e possono andare dal risanamento dell’impresa fino alla liquidazione del patrimonio e delle sue attività. Essi necessitano di tre elementi fondamentali: uno stato di insolvenza, un’irregolarità di gestione e una temporanea difficoltà di adempiere alle proprie obbligazioni. Le principali procedure oggetto di analisi sono: il piano attestato di risanamento, gli accordi di ristrutturazione dei debiti, il concordato preventivo, la composizione negoziata, la liquidazione giudiziale e, infine, qualche cenno alla liquidazione controllata del sovraindebitato. Il terzo ed ultimo capitolo ha ad oggetto lo studio di alcuni casi concreti, cioè un’analisi basata su interviste effettuate a due aziende tessili biellesi, con l’obiettivo di ottenere un quadro chiaro e reale sul funzionamento del sistema imprenditoriale locale biellese e, soprattutto, di comprendere l’importanza che rivestono oggi gli strumenti di risoluzione della crisi d’impresa, viste e considerate le continue problematiche a cui va incontro il sistema imprenditoriale. In aggiunta, si vogliono evidenziare le differenze esistenti tra le due aziende, sia nell’ottica dell’organizzazione e della gestione del lavoro, sia dell’approccio nei confronti degli strumenti di risoluzione della crisi d’impresa.File | Dimensione | Formato | |
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