Partendo dalla complessità del periodo adolescenziale, si prendono in esame tutti quei fenomeni e gli eventuali fattori che inducono i giovani verso condotte a rischio, ponendo particolare attenzione su tutti quegli aspetti sia di rischio che di protezione che caratterizzano la carriera deviante e si conclude con gli interventi di prevenzione che si possono realizzare al fine di contenere il disagio sociale. La prospettiva analizzata è quella comunitaria. Il primo capitolo apre la strada alla definizione di carriera deviante. Evidenziamo poi alcune condizioni specifiche che possono portare i giovani a seguire percorsi devianti: fattori di protezione e di rischio. Gli stessi vengono esaminati in relazione ai diversi ambiti e contesti in cui si verificano. Si definisce prima l’ambito della famiglia in cui vengono descritte le circostanze in cui i fattori protettivi e di rischio interagenti influenzano lo sviluppo del bambino e si occupa principalmente della qualità delle relazioni genitore-figlio e del clima familiare. Fa seguito il gruppo dei pari dove vengono esposti tutti quei condizionamenti tra coetanei che possono influenzare positivamente o negativamente lo sviluppo emotivo e psicologico degli stessi. Poi si passa all’ambito scolastico in cui rapporto insegnante-studente, viene messo al centro della riflessione come fattore determinante che può ridurre o rafforzare condotte antisociali ed infine l’ambiente sociale e comunitario in cui il vivere quotidianamente in un ambiente sfavorevole o fortemente deprivante può essere fonte di gravi disagi psico-sociali. Nel secondo e ultimo capitolo vengono trattati gli interventi preventivi e i fattori che ne rafforzano l’efficacia. L’analisi è passata attraverso diversi contesti. Si è partito da quello comunitario e sociale per capire come il senso di appartenenza e il contesto comunitario in generale in cui un individuo vive ne influenza il modo di essere e di agire. Successivamente sono stati analizzati l’effetto buffer e le strategie di coping, come fattori protettivi che svolgono un ruolo fondamentale nel modulare gli impatti negativi dello stress sociale sull'individuo. Nel penultimo paragrafo sono state esposte delle riflessioni sull’importanza del ruolo della scuola non solo come luogo deputato all’istruzione e all’educazione di un individuo, ma soprattutto come ambiente inclusivo e formativo, dove i giovani si interfacciano tra di loro, si sentono accettati e valorizzati per le loro diverse abilità e i loro talenti e dove viene ridotto il rischio di emarginazione sociale. Infine, il lavoro svolto si conclude con l’importanza di un’educazione alla legalità e nello specifico di come gli approcci che spronano e stimolano al rispetto della legge e delle regole riducano notevolmente la frequenza con cui i giovani scelgono di indirizzare le proprie scelte verso atteggiamenti che favoriscono la carriera deviante.

Carriera deviante: fattori di rischio e protezione secondo una prospettiva di comunità

RIGANO, ANDREA GIUSEPPE
2022/2023

Abstract

Partendo dalla complessità del periodo adolescenziale, si prendono in esame tutti quei fenomeni e gli eventuali fattori che inducono i giovani verso condotte a rischio, ponendo particolare attenzione su tutti quegli aspetti sia di rischio che di protezione che caratterizzano la carriera deviante e si conclude con gli interventi di prevenzione che si possono realizzare al fine di contenere il disagio sociale. La prospettiva analizzata è quella comunitaria. Il primo capitolo apre la strada alla definizione di carriera deviante. Evidenziamo poi alcune condizioni specifiche che possono portare i giovani a seguire percorsi devianti: fattori di protezione e di rischio. Gli stessi vengono esaminati in relazione ai diversi ambiti e contesti in cui si verificano. Si definisce prima l’ambito della famiglia in cui vengono descritte le circostanze in cui i fattori protettivi e di rischio interagenti influenzano lo sviluppo del bambino e si occupa principalmente della qualità delle relazioni genitore-figlio e del clima familiare. Fa seguito il gruppo dei pari dove vengono esposti tutti quei condizionamenti tra coetanei che possono influenzare positivamente o negativamente lo sviluppo emotivo e psicologico degli stessi. Poi si passa all’ambito scolastico in cui rapporto insegnante-studente, viene messo al centro della riflessione come fattore determinante che può ridurre o rafforzare condotte antisociali ed infine l’ambiente sociale e comunitario in cui il vivere quotidianamente in un ambiente sfavorevole o fortemente deprivante può essere fonte di gravi disagi psico-sociali. Nel secondo e ultimo capitolo vengono trattati gli interventi preventivi e i fattori che ne rafforzano l’efficacia. L’analisi è passata attraverso diversi contesti. Si è partito da quello comunitario e sociale per capire come il senso di appartenenza e il contesto comunitario in generale in cui un individuo vive ne influenza il modo di essere e di agire. Successivamente sono stati analizzati l’effetto buffer e le strategie di coping, come fattori protettivi che svolgono un ruolo fondamentale nel modulare gli impatti negativi dello stress sociale sull'individuo. Nel penultimo paragrafo sono state esposte delle riflessioni sull’importanza del ruolo della scuola non solo come luogo deputato all’istruzione e all’educazione di un individuo, ma soprattutto come ambiente inclusivo e formativo, dove i giovani si interfacciano tra di loro, si sentono accettati e valorizzati per le loro diverse abilità e i loro talenti e dove viene ridotto il rischio di emarginazione sociale. Infine, il lavoro svolto si conclude con l’importanza di un’educazione alla legalità e nello specifico di come gli approcci che spronano e stimolano al rispetto della legge e delle regole riducano notevolmente la frequenza con cui i giovani scelgono di indirizzare le proprie scelte verso atteggiamenti che favoriscono la carriera deviante.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/152333