This dissertation aims to provide an insight into the concept of the Divine as feminine in the hindū context, focusing on the manifestations of the Goddess found in the text of the Devī Māhātmya, and the importance of this source in delineating the figure of Mahādevī (The Great Goddess). Indeed, if in the West the female figure often falls into the background, at least compared to her male counterpart, in India she has always occupied a prominent place. The worship and representation of the Goddess, in all her forms, are common and are found not only in the Brahmanical cultured sphere, but also at a popular and rural level. First of all, the concept of śakti will be analysed, its presence both in Vedic sources and in texts of philosophical speculation (Sāṃkhya darśana), and then the figures of the devī, the personal forms of the Divine Feminine and incarnations of śakti, will be discussed. Thereafter, the focus will be on the ambivalence between the aspect of protective mother and the aspect of fearsome warrior, found not only in the different manifestations of devī, but especially in the figure of Mahādevī, delineated in the specific context of the Devī Māhātmya.
La presente dissertazione mira a fornire una visione sul concetto di Divino come femminile in ambito hindū, concentrandosi sulle manifestazioni della Dea presenti nel testo del Devī Māhātmya, e l’importanza che questa fonte ricopre nel delineare la figura di Mahādevī (La Grande Dea). Infatti, se in Occidente la figura femminile cade spesso in secondo piano, almeno rispetto alla sua controparte maschile, in India occupa da sempre un posto di rilievo. L’adorazione e la rappresentazione della Dea, in tutte le sue forme, sono comuni e si ritrovano non solo in ambito colto brahmanico, ma anche a livello popolare e rurale. Anzitutto si analizzerà il concetto di śakti, la sua presenza sia in fonti vediche, sia in testi di speculazione filosofica (Sāṃkhya darśana), per poi soffermarsi sulle figure delle devī, le forme personali del Divino femminile e incarnazioni della śakti. In seguito, il focus verrà posto sull’ambivalenza tra l’aspetto di madre protettrice e l’aspetto di guerriera terrifica, ritrovabili non solo nelle diverse manifestazioni di devī, ma soprattutto nella figura di Mahādevī, delineata nel contesto specifico del Devī Māhātmya.
Da shakti a Mahadevi: le manifestazioni del Divino femminile all’interno del Devi Mahatmya
SFRISO, CHIARA
2022/2023
Abstract
La presente dissertazione mira a fornire una visione sul concetto di Divino come femminile in ambito hindū, concentrandosi sulle manifestazioni della Dea presenti nel testo del Devī Māhātmya, e l’importanza che questa fonte ricopre nel delineare la figura di Mahādevī (La Grande Dea). Infatti, se in Occidente la figura femminile cade spesso in secondo piano, almeno rispetto alla sua controparte maschile, in India occupa da sempre un posto di rilievo. L’adorazione e la rappresentazione della Dea, in tutte le sue forme, sono comuni e si ritrovano non solo in ambito colto brahmanico, ma anche a livello popolare e rurale. Anzitutto si analizzerà il concetto di śakti, la sua presenza sia in fonti vediche, sia in testi di speculazione filosofica (Sāṃkhya darśana), per poi soffermarsi sulle figure delle devī, le forme personali del Divino femminile e incarnazioni della śakti. In seguito, il focus verrà posto sull’ambivalenza tra l’aspetto di madre protettrice e l’aspetto di guerriera terrifica, ritrovabili non solo nelle diverse manifestazioni di devī, ma soprattutto nella figura di Mahādevī, delineata nel contesto specifico del Devī Māhātmya.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/152325