La Leucemia Linfoblastica Acuta (LLA) è una forma di cancro che colpisce principalmente i bambini ed è caratterizzata da una proliferazione incontrollata di cellule linfoidi immature. Nonostante negli ultimi anni si sia verificato un aumento costante dei casi di LLA, non è ancora chiara la causa di questa tendenza. Questa malattia sembra poter avere origine già durante la gravidanza ed è eterogenea nel suo sviluppo. Infatti, un dato interessante è che l'incidenza della LLA sembra aumentare parallelamente alla crescente obesità nelle donne in gravidanza, il che potrebbe in parte contribuire all'aumento dei casi di LLA nei bambini. Alcuni studi epidemiologici, tra cui una recente analisi combinata di dati, hanno individuato dei meccanismi che collegano l'obesità della madre al maggiore rischio di sviluppare la LLA nei figli. Questi meccanismi includono modifiche dell'epigenetica nei feti e nei neonati, alterazioni nei livelli di fattore di crescita simile all'insulina e insulino-resistenza, cambiamenti nella produzione e nella secrezione di adipochine, variazioni nelle popolazioni di cellule immunitarie e impatto sul peso alla nascita e sulla suscettibilità all'obesità nell'infanzia. Si è, inoltre, dimostrato che il rischio di leucemia linfoblastica acuta nei figli può essere influenzato anche dall’assunzione di acido folico da parte delle madri prima e durante la gravidanza. Si è infatti notato che l’acido folico può avere un effetto protettivo in quanto alcuni studi mostrano un ridotto rischio di LLA quando le madri lo assumono prima e durante la gravidanza. L'acido folico è importante per la metilazione del DNA e variazioni nell'assunzione di acido folico durante la gravidanza possono influenzare i processi di metilazione del DNA nei neonati. Difatti, la LLA infantile ha origine da anomalie genetiche iniziali, ma rimane latente fino a quando non si verifica un secondo evento scatenante. Ad esempio, la traslocazione ETV6-RUNX1, presente in alcuni casi di LLA, può essere rilevata alla nascita, ma da sola non causa la malattia. Questo suggerisce che altri fattori, come la metilazione del DNA, potrebbero giocare un ruolo nella progressione verso la LLA. Altre vitamine del gruppo B, come la vitamina B12, possono influenzare i processi di metilazione del DNA e il rischio di LLA. Pertanto, una ridotta assunzione di acido folico e altre vitamine del gruppo B durante la gravidanza potrebbe alterare la metilazione del DNA del feto in geni coinvolti nella LLA infantile. Per studiare questo, è stato utilizzato un approccio "meet in the middle" che ha identificato geni che subiscono alterazioni nella metilazione del DNA in risposta a una carenza di acido folico materno e che sono anche coinvolti nella LLA infantile. Questi geni sono stati analizzati in campioni di pazienti affetti da LLA, e l'associazione tra i livelli di acido folico e vitamina B12 materni e la metilazione di questi geni è stata studiata in neonati sani alla nascita. Questi studi hanno indicato chiaramente un ruolo dello stato nutrizionale in gravidanza e delle derivanti modificazioni epigenetiche sul rischio del nascituro di sviluppare LLA nell’infanzia.

Inadeguata assunzione di micronutrienti in gravidanza come causa di alterazioni epigenetiche e aumentato rischio di Leucemia Linfoblastica Acuta nell'infanzia.

SCOZZARELLA, STELLA SELENE
2022/2023

Abstract

La Leucemia Linfoblastica Acuta (LLA) è una forma di cancro che colpisce principalmente i bambini ed è caratterizzata da una proliferazione incontrollata di cellule linfoidi immature. Nonostante negli ultimi anni si sia verificato un aumento costante dei casi di LLA, non è ancora chiara la causa di questa tendenza. Questa malattia sembra poter avere origine già durante la gravidanza ed è eterogenea nel suo sviluppo. Infatti, un dato interessante è che l'incidenza della LLA sembra aumentare parallelamente alla crescente obesità nelle donne in gravidanza, il che potrebbe in parte contribuire all'aumento dei casi di LLA nei bambini. Alcuni studi epidemiologici, tra cui una recente analisi combinata di dati, hanno individuato dei meccanismi che collegano l'obesità della madre al maggiore rischio di sviluppare la LLA nei figli. Questi meccanismi includono modifiche dell'epigenetica nei feti e nei neonati, alterazioni nei livelli di fattore di crescita simile all'insulina e insulino-resistenza, cambiamenti nella produzione e nella secrezione di adipochine, variazioni nelle popolazioni di cellule immunitarie e impatto sul peso alla nascita e sulla suscettibilità all'obesità nell'infanzia. Si è, inoltre, dimostrato che il rischio di leucemia linfoblastica acuta nei figli può essere influenzato anche dall’assunzione di acido folico da parte delle madri prima e durante la gravidanza. Si è infatti notato che l’acido folico può avere un effetto protettivo in quanto alcuni studi mostrano un ridotto rischio di LLA quando le madri lo assumono prima e durante la gravidanza. L'acido folico è importante per la metilazione del DNA e variazioni nell'assunzione di acido folico durante la gravidanza possono influenzare i processi di metilazione del DNA nei neonati. Difatti, la LLA infantile ha origine da anomalie genetiche iniziali, ma rimane latente fino a quando non si verifica un secondo evento scatenante. Ad esempio, la traslocazione ETV6-RUNX1, presente in alcuni casi di LLA, può essere rilevata alla nascita, ma da sola non causa la malattia. Questo suggerisce che altri fattori, come la metilazione del DNA, potrebbero giocare un ruolo nella progressione verso la LLA. Altre vitamine del gruppo B, come la vitamina B12, possono influenzare i processi di metilazione del DNA e il rischio di LLA. Pertanto, una ridotta assunzione di acido folico e altre vitamine del gruppo B durante la gravidanza potrebbe alterare la metilazione del DNA del feto in geni coinvolti nella LLA infantile. Per studiare questo, è stato utilizzato un approccio "meet in the middle" che ha identificato geni che subiscono alterazioni nella metilazione del DNA in risposta a una carenza di acido folico materno e che sono anche coinvolti nella LLA infantile. Questi geni sono stati analizzati in campioni di pazienti affetti da LLA, e l'associazione tra i livelli di acido folico e vitamina B12 materni e la metilazione di questi geni è stata studiata in neonati sani alla nascita. Questi studi hanno indicato chiaramente un ruolo dello stato nutrizionale in gravidanza e delle derivanti modificazioni epigenetiche sul rischio del nascituro di sviluppare LLA nell’infanzia.
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