La tesi si propone di fare luce sui concetti di prosa e di poesia, domandandosi che senso hanno questi due termini nella modernità letteraria. Per dare una risposta è stata necessaria innanzitutto una, seppur breve, indagine storica per comprendere quando la letteratura è diventata moderna e cosa ha determinato questo passaggio (capitolo primo: Preliminari sulla modernità della letteratura). In secondo luogo sono stati presi in considerazione alcuni critici, metricologi e linguisti degli ultimi cinquant'anni che abbiano direttamente o indirettamente trattato della distinzione tra prosa e poesia: di ognuno sono stati analizzati i principali punti della loro teoria e si è provato a metterne in luce le mancanze (capitolo secondo: Teorie del confine). Infine, dopo questo percorso nella storia della letteratura degli ultimi secoli e nelle teorie più recenti, nel quale sono stati chiamati in causa numerosi testi letterari in un raffronto costante con la materia in analisi, ci siamo sentiti pronti per avanzare una nuova proposta di distinzione tra le due forme, che evitasse gli inconvenienti notati nel secondo capitolo e si fondasse sull'elemento cruciale del passaggio alla modernità individuato nel primo, cioè un diverso rapporto tra testo e pensiero dell'opera (capitolo terzo: Una proposta). [Estratto dalla Introduzione] Il Concetto di Prosa e Poesia che ci proponiamo di individuare passa necessariamente per la questione della loro diversità nella letteratura moderna. Se siano o meno formalmente distinte, è un problema di interpretazioni: si è discusso molto, ed è probabile che molto si discuterà ancora, se nel loro percorso di avvicinamento si siano toccate o meno, se pur contaminandosi siano rimaste prosa e poesia a tutti gli effetti o se invece siano ormai indistinguibili. Noi però, sul piano formale, ci accontenteremo dei fatti: le contaminazioni sono avvenute. Piuttosto, cercheremo di capire se prosa e poesia abbiano mantenuto un funzionamento diverso nell'economia del testo, cioè se siano tuttora due maniere diverse di comunicare il pensiero dell'autore e non solo una semplice demarcazione formale. Che regni una certa confusione su questo punto, è certo. Un conto è considerare ¿a orecchio¿ le due forme di espressione distinte oppure no, un altro è individuare in cosa consista l'eventuale distinzione. Alla domanda `che cosa è la poesia?' si risponde oggi (in mancanza di metro, rime, linguaggio poetico) `è un discorso che va a capo', cioè che presenta una segmentazione ulteriore che non fa parte della lingua prosastica. Ma allora l'espressione `prosa poetica' non dovrebbe essere nient'altro che un grottesco ossimoro, invece conserva un suo significato preciso. Pare evidente che si faccia riferimento a due significati diversi, a due termini omonimi: uno che riguarda la forma, l'altro che riguarda, vagamente, il contenuto. Questo ci proponiamo di fare: capire, senza pregiudizi di sorta, se prosa e poesia siano due forme di espressione che comunicano in modo diverso, o meno, il pensiero dell'autore, non tanto se siano formalmente diverse.

Il concetto di Prosa e Poesia

LUSIANI, MATTEO
2009/2010

Abstract

La tesi si propone di fare luce sui concetti di prosa e di poesia, domandandosi che senso hanno questi due termini nella modernità letteraria. Per dare una risposta è stata necessaria innanzitutto una, seppur breve, indagine storica per comprendere quando la letteratura è diventata moderna e cosa ha determinato questo passaggio (capitolo primo: Preliminari sulla modernità della letteratura). In secondo luogo sono stati presi in considerazione alcuni critici, metricologi e linguisti degli ultimi cinquant'anni che abbiano direttamente o indirettamente trattato della distinzione tra prosa e poesia: di ognuno sono stati analizzati i principali punti della loro teoria e si è provato a metterne in luce le mancanze (capitolo secondo: Teorie del confine). Infine, dopo questo percorso nella storia della letteratura degli ultimi secoli e nelle teorie più recenti, nel quale sono stati chiamati in causa numerosi testi letterari in un raffronto costante con la materia in analisi, ci siamo sentiti pronti per avanzare una nuova proposta di distinzione tra le due forme, che evitasse gli inconvenienti notati nel secondo capitolo e si fondasse sull'elemento cruciale del passaggio alla modernità individuato nel primo, cioè un diverso rapporto tra testo e pensiero dell'opera (capitolo terzo: Una proposta). [Estratto dalla Introduzione] Il Concetto di Prosa e Poesia che ci proponiamo di individuare passa necessariamente per la questione della loro diversità nella letteratura moderna. Se siano o meno formalmente distinte, è un problema di interpretazioni: si è discusso molto, ed è probabile che molto si discuterà ancora, se nel loro percorso di avvicinamento si siano toccate o meno, se pur contaminandosi siano rimaste prosa e poesia a tutti gli effetti o se invece siano ormai indistinguibili. Noi però, sul piano formale, ci accontenteremo dei fatti: le contaminazioni sono avvenute. Piuttosto, cercheremo di capire se prosa e poesia abbiano mantenuto un funzionamento diverso nell'economia del testo, cioè se siano tuttora due maniere diverse di comunicare il pensiero dell'autore e non solo una semplice demarcazione formale. Che regni una certa confusione su questo punto, è certo. Un conto è considerare ¿a orecchio¿ le due forme di espressione distinte oppure no, un altro è individuare in cosa consista l'eventuale distinzione. Alla domanda `che cosa è la poesia?' si risponde oggi (in mancanza di metro, rime, linguaggio poetico) `è un discorso che va a capo', cioè che presenta una segmentazione ulteriore che non fa parte della lingua prosastica. Ma allora l'espressione `prosa poetica' non dovrebbe essere nient'altro che un grottesco ossimoro, invece conserva un suo significato preciso. Pare evidente che si faccia riferimento a due significati diversi, a due termini omonimi: uno che riguarda la forma, l'altro che riguarda, vagamente, il contenuto. Questo ci proponiamo di fare: capire, senza pregiudizi di sorta, se prosa e poesia siano due forme di espressione che comunicano in modo diverso, o meno, il pensiero dell'autore, non tanto se siano formalmente diverse.
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