Dalla comparsa nel corso della Prima Guerra Mondiale del primo aereo senza pilota, il Ruston Proctor Aerial Target, lo sviluppo e l’utilizzo di droni è cresciuto notevolmente soprattutto in ambito militare, in cui, diverse tipologie di drone sono state create per assolvere le più diverse operazioni come quelle di sorveglianza, di raccolta informazioni o di attacco. Diverse sono le tipologie di UAS utilizzate oggi nei diversi settori lavorativi ma una di quelle che sta attirando più attenzione è certamente quella dei droni kamikaze in ambito militare. Questa relazione, dunque, è volta ad analizzare tale assetto e l’impiego che ne è stato fatto fino ad ora al fine di comprenderne le tattiche di utilizzo e soprattutto gli effetti sia fisici che cognitivi che sono in grado di generare sugli assetti e sul personale nemico e di conseguenza i suoi possibili sviluppi e utilizzi futuri. Per questi motivi, la rilevanza all’interno di un conflitto armato che i droni kamikaze potranno avere in futuro ed il loro potenziale di modificare e adattare l’attuale condotta delle operazioni è senz’altro motivo d’interesse e perciò, tale argomento, è stato scelto come oggetto di analisi. Il lavoro è stato basato soprattutto sulle lezioni apprese nella seconda guerra del Nagorno Karabakh, conflitto in cui l’uso dei droni kamikaze ha rappresentato un vero e proprio elemento di trasformazione del campo di battaglia. Proprio grazie a questa raccolta di ammaestramenti è stato possibile raggiungere l’obiettivo sopraccitato. Nello studio seguente si sono analizzati i diversi tipi di droni come quelli da ricognizione, da sorveglianza o quelli esca. Si è poi passati a studiare i droni kamikaze e i diversi modelli adottati oggi con i loro relativi utilizzi e modalità di impiego. Infine, si è giunti ad esprimere, nel capitolo finale, i risultati dello studio compiuto valutando i vantaggi e gli svantaggi dovuti all’impiego di questo UAV e di conseguenza il suo possibile impiego futuro.

DRONI KAMIKAZE: LA NUOVA FRONTIERA DELLA MINACCIA

CONFALONE, ALESSANDRO
2022/2023

Abstract

Dalla comparsa nel corso della Prima Guerra Mondiale del primo aereo senza pilota, il Ruston Proctor Aerial Target, lo sviluppo e l’utilizzo di droni è cresciuto notevolmente soprattutto in ambito militare, in cui, diverse tipologie di drone sono state create per assolvere le più diverse operazioni come quelle di sorveglianza, di raccolta informazioni o di attacco. Diverse sono le tipologie di UAS utilizzate oggi nei diversi settori lavorativi ma una di quelle che sta attirando più attenzione è certamente quella dei droni kamikaze in ambito militare. Questa relazione, dunque, è volta ad analizzare tale assetto e l’impiego che ne è stato fatto fino ad ora al fine di comprenderne le tattiche di utilizzo e soprattutto gli effetti sia fisici che cognitivi che sono in grado di generare sugli assetti e sul personale nemico e di conseguenza i suoi possibili sviluppi e utilizzi futuri. Per questi motivi, la rilevanza all’interno di un conflitto armato che i droni kamikaze potranno avere in futuro ed il loro potenziale di modificare e adattare l’attuale condotta delle operazioni è senz’altro motivo d’interesse e perciò, tale argomento, è stato scelto come oggetto di analisi. Il lavoro è stato basato soprattutto sulle lezioni apprese nella seconda guerra del Nagorno Karabakh, conflitto in cui l’uso dei droni kamikaze ha rappresentato un vero e proprio elemento di trasformazione del campo di battaglia. Proprio grazie a questa raccolta di ammaestramenti è stato possibile raggiungere l’obiettivo sopraccitato. Nello studio seguente si sono analizzati i diversi tipi di droni come quelli da ricognizione, da sorveglianza o quelli esca. Si è poi passati a studiare i droni kamikaze e i diversi modelli adottati oggi con i loro relativi utilizzi e modalità di impiego. Infine, si è giunti ad esprimere, nel capitolo finale, i risultati dello studio compiuto valutando i vantaggi e gli svantaggi dovuti all’impiego di questo UAV e di conseguenza il suo possibile impiego futuro.
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