Jihad è una parola araba che letteralmente significa "lottare" o "combattere", specialmente vista in ottica di un obiettivo lodevole. Nel contesto islamico, può riferirsi a quasi tutti gli sforzi fatti per rendere la vita individuale e sociale conforme alla guida di Dio. Il Jihad può essere infatti inteso come la lotta contro le proprie inclinazioni malvagie, indirizzata alla Daʿwah ossia all’invito ad abbracciare l’Islam, oppure può raffigurare gli sforzi fatti per il miglioramento morale della comunità musulmana (Ummah). Nella sharia, la legge islamica classica, il termine viene associato alla guerra e fa riferimento alla lotta armata contro i miscredenti, mentre gli studiosi islamici modernisti generalmente equiparano il jihad militare alla guerra difensiva. Il senso del jihad come resistenza armata è infatti da attribuirsi al contesto della persecuzione affrontata dai musulmani, ovvero al tempo in cui Maometto era alla Mecca e la comunità musulmana aveva soltanto due scelte: o l’emigrazione (hijra) o la lotta, il jihad appunto. Una persona impegnata nel jihad è chiamata mujahid, al plurale: mujaheddin. Il jihad è tradizionalmente classificato in jihad interiore o "maggiore", che implica una lotta contro i propri impulsi di base e contro il comportamento peccaminoso in generale, e jihad esterno o "minore", che ha un’accezione più militaresca ed è ulteriormente suddiviso in jihad della penna/lingua, in riferimento al dibattito ed alla persuasione, e jihad della spada, in riferimento alla guerra vera e propria. Ci sono anche molti hadith, ovvero registrazioni degli insegnamenti delle azioni e dei detti del profeta islamico Maometto sul jihad e riguardanti questa classificazione. Tra questi, citato da Ibn al- Naḥḥās al-Dimashqī al-Dumyāṭī e narrato da Ibn Habbaan123, si ricorda che la migliore Jihad è la parola di giustizia di fronte al sultano oppressivo e, anche, che un certo numero di combattenti venne da Maometto e disse: "Sei passato dal 'jihad minore' al'jihad maggiore'". I combattenti hanno chiesto "qual è il jihad più grande?" Maometto rispose: "È la lotta contro le proprie passioni".4 Secondo studiosi islamici classici come Ibn Qayyim al-Jawziyya, giureconsulto islamico medievale, teologo e scrittore spirituale, la Jihad va rivolta contro quattro tipi di nemici: il sé inferiore (nafs), Satana, i miscredenti e gli ipocriti. I primi due tipi di Jihad sono lotte spirituali puramente pacifiche, ma che devono precedere il jihad contro i nemici esterni. Confermando l’elevata importanza e preminenza dell'aspetto spirituale della Jihad, il teologo tradizionalista, asceta e teorico iconoclasta, Ibn Taymiyyah, ne Jihad nell'Islam: teoria della guerra giusta nel Corano e nella Sunnah5 scrive che il jihad contro il sé inferiore e i capricci è il fondamento del jihad contro i miscredenti e gli ipocriti, perché un musulmano non può condurre il jihad contro di loro a meno che non abbia intrapreso il jihad contro se stesso e i suoi desideri prima, prima di uscire contro di loro.
Ascesa e declino del Jihad
ALANAZI, RAYAN FRAIH F.
2022/2023
Abstract
Jihad è una parola araba che letteralmente significa "lottare" o "combattere", specialmente vista in ottica di un obiettivo lodevole. Nel contesto islamico, può riferirsi a quasi tutti gli sforzi fatti per rendere la vita individuale e sociale conforme alla guida di Dio. Il Jihad può essere infatti inteso come la lotta contro le proprie inclinazioni malvagie, indirizzata alla Daʿwah ossia all’invito ad abbracciare l’Islam, oppure può raffigurare gli sforzi fatti per il miglioramento morale della comunità musulmana (Ummah). Nella sharia, la legge islamica classica, il termine viene associato alla guerra e fa riferimento alla lotta armata contro i miscredenti, mentre gli studiosi islamici modernisti generalmente equiparano il jihad militare alla guerra difensiva. Il senso del jihad come resistenza armata è infatti da attribuirsi al contesto della persecuzione affrontata dai musulmani, ovvero al tempo in cui Maometto era alla Mecca e la comunità musulmana aveva soltanto due scelte: o l’emigrazione (hijra) o la lotta, il jihad appunto. Una persona impegnata nel jihad è chiamata mujahid, al plurale: mujaheddin. Il jihad è tradizionalmente classificato in jihad interiore o "maggiore", che implica una lotta contro i propri impulsi di base e contro il comportamento peccaminoso in generale, e jihad esterno o "minore", che ha un’accezione più militaresca ed è ulteriormente suddiviso in jihad della penna/lingua, in riferimento al dibattito ed alla persuasione, e jihad della spada, in riferimento alla guerra vera e propria. Ci sono anche molti hadith, ovvero registrazioni degli insegnamenti delle azioni e dei detti del profeta islamico Maometto sul jihad e riguardanti questa classificazione. Tra questi, citato da Ibn al- Naḥḥās al-Dimashqī al-Dumyāṭī e narrato da Ibn Habbaan123, si ricorda che la migliore Jihad è la parola di giustizia di fronte al sultano oppressivo e, anche, che un certo numero di combattenti venne da Maometto e disse: "Sei passato dal 'jihad minore' al'jihad maggiore'". I combattenti hanno chiesto "qual è il jihad più grande?" Maometto rispose: "È la lotta contro le proprie passioni".4 Secondo studiosi islamici classici come Ibn Qayyim al-Jawziyya, giureconsulto islamico medievale, teologo e scrittore spirituale, la Jihad va rivolta contro quattro tipi di nemici: il sé inferiore (nafs), Satana, i miscredenti e gli ipocriti. I primi due tipi di Jihad sono lotte spirituali puramente pacifiche, ma che devono precedere il jihad contro i nemici esterni. Confermando l’elevata importanza e preminenza dell'aspetto spirituale della Jihad, il teologo tradizionalista, asceta e teorico iconoclasta, Ibn Taymiyyah, ne Jihad nell'Islam: teoria della guerra giusta nel Corano e nella Sunnah5 scrive che il jihad contro il sé inferiore e i capricci è il fondamento del jihad contro i miscredenti e gli ipocriti, perché un musulmano non può condurre il jihad contro di loro a meno che non abbia intrapreso il jihad contro se stesso e i suoi desideri prima, prima di uscire contro di loro.File | Dimensione | Formato | |
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