Il disturbo dello spettro autistico (ASD) è una sindrome causata da un disordine dello sviluppo biologicamente determinato nei primi 3 anni di vita. Tra i sintomi principali dell'ASD troviamo deficit nella comunicazione e nell'interazione, comportamenti restrittivi e ripetitivi e anomalie sensoriali. Un problema particolarmente rilevante per chi già presenta tale disturbo risulta essere la selettività alimentare; si stima infatti che sia presente nell' 80% dei bambini con autismo e può comportare diete severamente problematiche per il corretto sviluppo futuro. Obiettivo di questo lavoro è fare chiarezza sul concetto di selettività alimentare indagando quali elementi contribuiscano allo sviluppo della stessa in bambini con autismo e come possano essere modificati. Vengono descritti gli strumenti diagnostici presenti in letteratura sia a livello internazionale sia nazionale con una conseguente riflessione circa l'utilità di tali strumenti trasportati dall'ambiente clinico all'ambiente scolastico, nel momento del pasto. La collaborazione con il centro C.A.S.A di Mondovì ha permesso di indagare alcune interviste anamnestiche condotte da loro esperti a un campione di genitori di bambini affetti da Autismo circa l'alimentazione. La metodologia qualitativa è stata utilizzata per esplorare le esperienze del pasto sia in famiglia sia a scuola. I resoconti delle esperienze descritte hanno fatto luce sui problemi relativi al momento del pasto e hanno permesso l'individuazione di macro aree di intervento. Nel corso della sperimentazione, da un'attenta analisi delle interviste, gli esperti comunicano una mancanza nella chiarezza della formulazione delle tabelle da presentare alle maestre. Con gli strumenti a disposizione offerti sia dalla letteratura sia dal centro C.A.S.A, è iniziato un percorso di analisi qualitativa e sperimentale che ha permesso di soffermare l'attenzione su tutto ciò che traspare dalle frasi del genitore e che non viene riferito in modo diretto al ricercatore. Il risultato di questo lavoro è il tentativo di proporre una scheda di valutazione da validare in seguito, una guida che sia di facile comprensione da presentare alle insegnanti per l'individuazione di eventuali segnali allarmanti allo scopo di permettere il corretto intervento del disturbo, senza lasciar passare inosservato un atteggiamento apparentemente normale.
La selettività alimentare nella Sindrome dello Spettro Autistico: individuare i segnali d'allarme nella Scuola dell' Infanzia. Un percorso qualitativo.
BORRI, ELENA
2018/2019
Abstract
Il disturbo dello spettro autistico (ASD) è una sindrome causata da un disordine dello sviluppo biologicamente determinato nei primi 3 anni di vita. Tra i sintomi principali dell'ASD troviamo deficit nella comunicazione e nell'interazione, comportamenti restrittivi e ripetitivi e anomalie sensoriali. Un problema particolarmente rilevante per chi già presenta tale disturbo risulta essere la selettività alimentare; si stima infatti che sia presente nell' 80% dei bambini con autismo e può comportare diete severamente problematiche per il corretto sviluppo futuro. Obiettivo di questo lavoro è fare chiarezza sul concetto di selettività alimentare indagando quali elementi contribuiscano allo sviluppo della stessa in bambini con autismo e come possano essere modificati. Vengono descritti gli strumenti diagnostici presenti in letteratura sia a livello internazionale sia nazionale con una conseguente riflessione circa l'utilità di tali strumenti trasportati dall'ambiente clinico all'ambiente scolastico, nel momento del pasto. La collaborazione con il centro C.A.S.A di Mondovì ha permesso di indagare alcune interviste anamnestiche condotte da loro esperti a un campione di genitori di bambini affetti da Autismo circa l'alimentazione. La metodologia qualitativa è stata utilizzata per esplorare le esperienze del pasto sia in famiglia sia a scuola. I resoconti delle esperienze descritte hanno fatto luce sui problemi relativi al momento del pasto e hanno permesso l'individuazione di macro aree di intervento. Nel corso della sperimentazione, da un'attenta analisi delle interviste, gli esperti comunicano una mancanza nella chiarezza della formulazione delle tabelle da presentare alle maestre. Con gli strumenti a disposizione offerti sia dalla letteratura sia dal centro C.A.S.A, è iniziato un percorso di analisi qualitativa e sperimentale che ha permesso di soffermare l'attenzione su tutto ciò che traspare dalle frasi del genitore e che non viene riferito in modo diretto al ricercatore. Il risultato di questo lavoro è il tentativo di proporre una scheda di valutazione da validare in seguito, una guida che sia di facile comprensione da presentare alle insegnanti per l'individuazione di eventuali segnali allarmanti allo scopo di permettere il corretto intervento del disturbo, senza lasciar passare inosservato un atteggiamento apparentemente normale.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/152063