Questa tesi intende presentare le tematiche del soggetto metafisico e del solipsismo presentate da Ludwig Wittgenstein nell'unica opera filosofica che egli pubblicò durante la sua vita, il Tractatus logico-philosophicus. La questione del soggetto metafisico emerge nelle proposizioni presentate alla fine della sezione 5, in corrispondenza, precisamente, della proposizione 5.6, in cui Wittgenstein scrive: “I limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo”. L'introduzione del doppio possessivo e del riferimento a un soggetto, che si fa portatore del linguaggio e del mondo, segnano un'importante variazione nello sviluppo dell'opera dato che, fino a quel momento, Wittgenstein era impegnato esclusivamente nella chiarificazione delle questioni riguardanti la logica le proposizioni del linguaggio significante. Molti interpreti hanno definito la questione del soggetto come una parentesi nel testo principale, causata essenzialmente dalla crisi esistenziale e dal periodo di guerra e isolamento attraversato da Wittgenstein nel 1916, anno in cui, come testimoniato dalle note riportate nei Quaderni 1914-1916, le annotazioni dell'autore subiscono uno spostamento, focalizzando l'attenzione sui temi del soggetto, della vita e dell'etica. Di contro, come verrà evidenziato in questo lavoro, altri interpreti del suo pensiero, senza dimenticare l'importanza delle vicende biografiche, hanno individuato nella questione del soggetto il nodo cruciale della sua opera, arrivando ad interpretare il tema del soggetto e quello del solipsismo come conseguenza diretta delle teorie presentate all'interno dell'opera, e arrivando perfino a sostenere che il tema del soggetto rappresenti “il problema del Tractatus”.
Il soggetto nel Tractatus di Wittgenstein
SIGNORINI, NICOLÒ
2019/2020
Abstract
Questa tesi intende presentare le tematiche del soggetto metafisico e del solipsismo presentate da Ludwig Wittgenstein nell'unica opera filosofica che egli pubblicò durante la sua vita, il Tractatus logico-philosophicus. La questione del soggetto metafisico emerge nelle proposizioni presentate alla fine della sezione 5, in corrispondenza, precisamente, della proposizione 5.6, in cui Wittgenstein scrive: “I limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo”. L'introduzione del doppio possessivo e del riferimento a un soggetto, che si fa portatore del linguaggio e del mondo, segnano un'importante variazione nello sviluppo dell'opera dato che, fino a quel momento, Wittgenstein era impegnato esclusivamente nella chiarificazione delle questioni riguardanti la logica le proposizioni del linguaggio significante. Molti interpreti hanno definito la questione del soggetto come una parentesi nel testo principale, causata essenzialmente dalla crisi esistenziale e dal periodo di guerra e isolamento attraversato da Wittgenstein nel 1916, anno in cui, come testimoniato dalle note riportate nei Quaderni 1914-1916, le annotazioni dell'autore subiscono uno spostamento, focalizzando l'attenzione sui temi del soggetto, della vita e dell'etica. Di contro, come verrà evidenziato in questo lavoro, altri interpreti del suo pensiero, senza dimenticare l'importanza delle vicende biografiche, hanno individuato nella questione del soggetto il nodo cruciale della sua opera, arrivando ad interpretare il tema del soggetto e quello del solipsismo come conseguenza diretta delle teorie presentate all'interno dell'opera, e arrivando perfino a sostenere che il tema del soggetto rappresenti “il problema del Tractatus”.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/152056