Il riso è coltivato in tutti i continenti e fornisce l'alimento in grado di soddisfare le esigenze energetiche di una larga parte della popolazione mondiale. È caratterizzato da una buona adattabilità alle diverse condizioni ambientali ed ha la capacità di svilupparsi nei terreni saturi d'acqua, grazie alla presenza di tessuti aeriferi, che garantiscono l'ossigenazione delle radici anche nelle condizioni di suolo asfittico. Per queste sue caratteristiche, soprattutto negli areali a clima temperato, per la coltivazione si ricorre, comunemente, alla sommersione, sfruttando l'azione termoregolatrice dell'acqua per contenere gli effetti delle variazioni termiche. Data l'onerosità di tale sistema, la coltivazione del riso viene, comunemente, realizzata in condizioni di monosuccessione, con conseguente rischio di diminuzione della fertilità. Per contenere questi effetti sfavorevoli, si consiglia di ricorrere alle colture di copertura, cioè a delle colture intercalari inserite nel periodo compreso tra la raccolta e la semina del cereale. La terminazione delle cover crops può essere eseguita con mezzi chimici, meccanici o mediante incorporazione nel terreno (sovescio). Le specie utilizzate in risicoltura a questo scopo sono per lo più comprese nell'ambito delle famiglie Poaceae e Fabaceae. Le Poaceae sono caratterizzate da una buona produzione di biomassa nel periodo autunnale-vernino e da una grande adattabilità alle condizioni dei terreni di risaia. Sono delle buone utilizzatrici dell'azoto, limitando i rischi di lisciviazione delle forme solubili di questo elemento; quando vengono utilizzate a questo scopo, sono comunemente, anche, indicate come ¿catch crops¿. Le cover crops hanno dimostrato di svolgere, anche, una significativa azione di controllo delle piante infestanti. Questa funzione si esplica attraverso la competizione per nutrienti, acqua e luce o mediante il rilascio di sostanze allelopatiche da parte del loro apparato radicale e durante la degradazione della loro biomassa. Le stesse specie possono, anche, essere utilizzate allo scopo di realizzare una pacciamatura verde, soprattutto per contrastare lo sviluppo della vegetazione spontanea nei sistemi di coltivazione biologica. Le cover crops appartenenti alla famiglia delle Fabaceae vengono utilizzate, prevalentemente, allo scopo di apportare al terreno l'azoto organicato nei propri tessuti, attraverso i processi di azotofissazione. L'efficienza e la funzionalità delle cover crops è correlata alla quantità di biomassa che sono in grado di produrre nel periodo intercolturale. A questo scopo, è importante anticipare il più possibile la data di semina e realizzare una buona preparazione del letto di semina, per evitare problemi di ristagno idrico. L'utilizzo delle cover crops, può dar luogo ad un significativo incremento nell'emissione in atmosfera di gas serra, come il metano, soprattutto nel caso in cui la coltura venga sovesciata. Le emissioni sono favorite dall'interramento di biomasse, ricche di lignina e emicellulosa, caratterizzate da un elevato rapporto C/N. L'adozione delle cover crops è una pratica agronomica di notevole interesse, per gli importanti vantaggi agronomici che è in grado di fornire nella coltivazione del riso; richiede, però, un'attenta valutazione nella scelta delle specie da utilizzare, in relazione alle specifiche finalità e condizioni operative, tenendo altresì conto delle problematiche ambientali, legate ai possibili rischi di emissioni di gas serra.

Ruolo agronomico delle colture di copertura e sovescio in risaia

CAREDDU, ANDREA
2018/2019

Abstract

Il riso è coltivato in tutti i continenti e fornisce l'alimento in grado di soddisfare le esigenze energetiche di una larga parte della popolazione mondiale. È caratterizzato da una buona adattabilità alle diverse condizioni ambientali ed ha la capacità di svilupparsi nei terreni saturi d'acqua, grazie alla presenza di tessuti aeriferi, che garantiscono l'ossigenazione delle radici anche nelle condizioni di suolo asfittico. Per queste sue caratteristiche, soprattutto negli areali a clima temperato, per la coltivazione si ricorre, comunemente, alla sommersione, sfruttando l'azione termoregolatrice dell'acqua per contenere gli effetti delle variazioni termiche. Data l'onerosità di tale sistema, la coltivazione del riso viene, comunemente, realizzata in condizioni di monosuccessione, con conseguente rischio di diminuzione della fertilità. Per contenere questi effetti sfavorevoli, si consiglia di ricorrere alle colture di copertura, cioè a delle colture intercalari inserite nel periodo compreso tra la raccolta e la semina del cereale. La terminazione delle cover crops può essere eseguita con mezzi chimici, meccanici o mediante incorporazione nel terreno (sovescio). Le specie utilizzate in risicoltura a questo scopo sono per lo più comprese nell'ambito delle famiglie Poaceae e Fabaceae. Le Poaceae sono caratterizzate da una buona produzione di biomassa nel periodo autunnale-vernino e da una grande adattabilità alle condizioni dei terreni di risaia. Sono delle buone utilizzatrici dell'azoto, limitando i rischi di lisciviazione delle forme solubili di questo elemento; quando vengono utilizzate a questo scopo, sono comunemente, anche, indicate come ¿catch crops¿. Le cover crops hanno dimostrato di svolgere, anche, una significativa azione di controllo delle piante infestanti. Questa funzione si esplica attraverso la competizione per nutrienti, acqua e luce o mediante il rilascio di sostanze allelopatiche da parte del loro apparato radicale e durante la degradazione della loro biomassa. Le stesse specie possono, anche, essere utilizzate allo scopo di realizzare una pacciamatura verde, soprattutto per contrastare lo sviluppo della vegetazione spontanea nei sistemi di coltivazione biologica. Le cover crops appartenenti alla famiglia delle Fabaceae vengono utilizzate, prevalentemente, allo scopo di apportare al terreno l'azoto organicato nei propri tessuti, attraverso i processi di azotofissazione. L'efficienza e la funzionalità delle cover crops è correlata alla quantità di biomassa che sono in grado di produrre nel periodo intercolturale. A questo scopo, è importante anticipare il più possibile la data di semina e realizzare una buona preparazione del letto di semina, per evitare problemi di ristagno idrico. L'utilizzo delle cover crops, può dar luogo ad un significativo incremento nell'emissione in atmosfera di gas serra, come il metano, soprattutto nel caso in cui la coltura venga sovesciata. Le emissioni sono favorite dall'interramento di biomasse, ricche di lignina e emicellulosa, caratterizzate da un elevato rapporto C/N. L'adozione delle cover crops è una pratica agronomica di notevole interesse, per gli importanti vantaggi agronomici che è in grado di fornire nella coltivazione del riso; richiede, però, un'attenta valutazione nella scelta delle specie da utilizzare, in relazione alle specifiche finalità e condizioni operative, tenendo altresì conto delle problematiche ambientali, legate ai possibili rischi di emissioni di gas serra.
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