Le microplastiche nei ghiacciai Alpini

La contaminazione da microplastiche ovvero particelle di plastica inferiori a 5mm, è un tema di crescente importanza negli studi ambientali e tossicologici. Nonostante l’interesse crescente, i dati relativi alla presenza di microplastiche nei ghiacciai sono ancora limitati. Le proprietà chimico-fisiche delle microplastiche, insieme alla topografia alpina, alle condizioni meteorologiche e ai flussi locali, influenzano la deposizione di questi materiali sui ghiacciai. Le attività umane locali, come escursionismo, sci e alpinismo, contribuiscono alla contaminazione da microplastiche, poiché l’abbigliamento tecnico, spesso realizzato in plastica, può essere rilasciato sui ghiacciai per usura o abbandono. Le microplastiche possono essere primarie, se sintetizzate intenzionalmente, o secondarie, se formate dalla frammentazione di particelle di plastica più grandi. In questa ricerca, sono stati esaminati due studi che hanno fatto campionamenti su sette ghiacciai alpini, rilevando la presenza di microplastiche in tutte le aree campionate, rilevando una concentrazione maggiore nelle aree con maggiore pressione antropica. Le microplastiche rappresentano un pericolo emergente per gli ecosistemi naturali globali. Nel caso specifico dei ghiacciai alpini, il pericolo è particolarmente elevato poiché, con la fusione dei ghiacciai, le microplastiche vengono rilasciate negli ecosistemi fluviali, con conseguente trasferimento nella catena alimentare. Queste possono accumularsi negli organismi, esercitando una tossicità che può diventare diffusa in tutto l’organismo. Nonostante gli studi sugli effetti delle microplastiche sulla salute umana siano ancora limitati, tutti confermano la loro tossicità. È quindi necessario continuare la ricerca su questo tema e monitorare i comportamenti umani, al fine di implementare linee guida comportamentali, quadri legali e politiche nazionali per la gestione dei rifiuti plastici negli ecosistemi alpini