Il presente lavoro affonda le sue radici nell’interesse di indagare la questione meridionale dalle sue origini storiche, il rapporto con i sindacati e come questa influisca ancora oggi nel lavoro della popolazione del Mezzogiorno, in particolare di quella femminile. La ricerca parte dall’unificazione d’Italia e analizza i mutamenti delle condizioni economiche e sociali. L’analisi si concentra sull’evoluzione economica del meridione, con una particolare attenzione sulle attuali criticità nello sviluppo locale. Il cuore dell’elaborato si focalizza sul lavoro nel Sud del nostro paese, in una prospettiva comparativa con il Nord; l’obiettivo è quello di comprendere su che lato della popolazione gravi di più la questione meridionale dal punto di vista lavorativo e quali siano le tipologie di lavoro diffuse nel sud d’Italia. Si confronteranno i dati sui titoli di studio delle donne e degli uomini del Sud d’Italia e le tipologie di lavoro svolto. Successivamente l’analisi si concentra sull’aspetto sociale, attraverso i dati raccolti si fornirà una prospettiva sul lavoro di cura nel meridione, il quale spazia dalla cura degli infanti alla cura degli anziani, fornendo dati anche sulle politiche di conciliazione messe in atto nel nostro paese. L’obbiettivo finale dell’elaborato è interrogarsi -appurato che la questione meridionale influisca in maggior parte sulle donne rispetto che sugli uomini- quale autonomia economica possano avere le donne e per rispondere a questa domanda si metteranno a confronto i dati sulle separazioni nel Nord e Sud d’Italia che metteranno in evidenza come nel primo caso il numero di separazioni sia più elevato . La tesi che si porterà avanti è che avendo una minore autonomia economica le donne siano meno libere di separarsi dai mariti anche quando vorrebbero. Ciò consente di avanzare l’ipotesi che la questione meridionale influisca più sulle donne che sugli uomini, le quali si ritrovano a dover svolgere il lavoro di cura all’interno delle mura domestiche non retribuito, con meno strumenti di conciliazione a propria disposizione (come asili o nidi). Non avendo un posto di lavoro a causa di un problema economico ma anche culturale spesso hanno meno autonomia economica e sono costrette in situazioni disfunzionali da cui non posso uscire non avendo un capitale a loro disposizione.

LA QUESTIONE MERIDIONALE: PROSPETTIVE E DISUGUAGLIANZE DI GENERE NEL CONTESTO LAVORATIVO

CALÓ, MATILDE VALERIA
2022/2023

Abstract

Il presente lavoro affonda le sue radici nell’interesse di indagare la questione meridionale dalle sue origini storiche, il rapporto con i sindacati e come questa influisca ancora oggi nel lavoro della popolazione del Mezzogiorno, in particolare di quella femminile. La ricerca parte dall’unificazione d’Italia e analizza i mutamenti delle condizioni economiche e sociali. L’analisi si concentra sull’evoluzione economica del meridione, con una particolare attenzione sulle attuali criticità nello sviluppo locale. Il cuore dell’elaborato si focalizza sul lavoro nel Sud del nostro paese, in una prospettiva comparativa con il Nord; l’obiettivo è quello di comprendere su che lato della popolazione gravi di più la questione meridionale dal punto di vista lavorativo e quali siano le tipologie di lavoro diffuse nel sud d’Italia. Si confronteranno i dati sui titoli di studio delle donne e degli uomini del Sud d’Italia e le tipologie di lavoro svolto. Successivamente l’analisi si concentra sull’aspetto sociale, attraverso i dati raccolti si fornirà una prospettiva sul lavoro di cura nel meridione, il quale spazia dalla cura degli infanti alla cura degli anziani, fornendo dati anche sulle politiche di conciliazione messe in atto nel nostro paese. L’obbiettivo finale dell’elaborato è interrogarsi -appurato che la questione meridionale influisca in maggior parte sulle donne rispetto che sugli uomini- quale autonomia economica possano avere le donne e per rispondere a questa domanda si metteranno a confronto i dati sulle separazioni nel Nord e Sud d’Italia che metteranno in evidenza come nel primo caso il numero di separazioni sia più elevato . La tesi che si porterà avanti è che avendo una minore autonomia economica le donne siano meno libere di separarsi dai mariti anche quando vorrebbero. Ciò consente di avanzare l’ipotesi che la questione meridionale influisca più sulle donne che sugli uomini, le quali si ritrovano a dover svolgere il lavoro di cura all’interno delle mura domestiche non retribuito, con meno strumenti di conciliazione a propria disposizione (come asili o nidi). Non avendo un posto di lavoro a causa di un problema economico ma anche culturale spesso hanno meno autonomia economica e sono costrette in situazioni disfunzionali da cui non posso uscire non avendo un capitale a loro disposizione.
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