In the western Alps, a decrease in consistency has been observed in many roe deer's populations over the past few years. The possible causes to explain this observation can be predation, adverse climatic factors, and interspecific competition with other ungulates, diseases, excessive hunting, poaching, road accidents and stray dogs. In particular, this thesis aims to investigating the reasons that may underlie the competition between red and roe deer (Cervus elaphus vs Capreolus capreolus). In order to evaluate this interspecific competition, were compared the ecological niches of the two sympatric species. These two ungulates, in the case of suitability of the respective habitats and more generally of ecological niches, differ from each other in food habits without generating interference because the roe deer are "browsers feed selectively” while the deer are "intermediate feeders". From the collected literature, we can see that red deer have a more diversified diet and therefore a greater niche size than roe deer; moreover, it is underlined how the dietary overlap and the unidirectional competition is higher in the winter period due to the limited resources. Some studies have linked negative demographic trends of roe deer's populations with a high presence of deer that is harmful to body mass, fertility, prolificity and mortality of the fawns in a dietary overlap. In addition to the competition for exploitation, depending on the use and availability of resources, several studies refer to the competition for interference. Competitive interactions can be generated due to ecological pressure induced by one species towards another; the presence of the deer can reduce the quality of the habitat for the roe deer and could exercise direct physical competition on the latter. Reference was made to these theories, emerged from the various studies examined by me, to examine the dynamics concerning the period 2000 - 2019 of the deer and roe deer victims of the Chisone valley (Pragelato, Usseaux, Fenestrelle, Roure, Perosa). By comparing the data, it appears that over the years there has been a progressive decrease in the density of roe deer. Also weight of hunted animals, parameters that are negatively associated with the increase in the consistency of the deer, decrease. This decrease cannot only be attributed to interspecific competitions with deer, but this may have operated in combination with other factors (predation, starvation) capable of negatively affecting the dynamics of the roe deer population. The study of the causes that lead to the contraction of a species is therefore a complex investigation. It requires the comparison of multiple factors assessed within a long-time interval. However, although some authors have failed to demonstrate that interspecific competition could be one of the main limiting factors for the development of sympatric populations, this must be considered in all respects as such.
Sulle Alpi occidentali nel corso degli ultimi anni è stato osservato un calo della consistenza in molte popolazioni di capriolo. Le possibili cause con cui spiegare questo rilievo possono essere: predazione, fattori climatici avversi, competizione interspecifica con altri ungulati, malattie, prelievi venatori eccessivi, bracconaggio, incidenti stradali e randagismo canino. In particolare, questa tesi si prefigge l'obbiettivo di indagare sulle ragioni che possono essere alla base della competizione tra il cervo Cervus elaphus e il capriolo Capreolus capreolus. Al fine di valutare questa concorrenza interspecifica sono state prese in considerazione e confrontate le nicchie ecologiche delle due specie simpatriche. I due ungulati, in caso di idoneità dei rispettivi habitat e più generalmente di nicchie ecologiche, differiscono l'uno dall'altro per abitudini alimentari senza generare interferenze, in quanto i caprioli sono “selettori di concentrati” mentre i cervi “pascolatori selettivi”. Dalla letteratura raccolta si evince che il cervo possiede una dieta più diversificata e quindi un'ampiezza di nicchia maggiore rispetto al capriolo; inoltre, viene sottolineato come la sovrapposizione della dieta e la competizione unidirezionale sia superiore nel periodo invernale a causa delle risorse limitate. In conseguenza a ciò alcuni studi hanno messo in relazione tendenze demografiche negative delle popolazioni di capriolo con un'elevata presenza di cervi, che è di nocumento su massa corporea, fecondità, prolificità e mortalità del piccolo cervide. Oltre alla competizione per sfruttamento dipendente dall'uso e dalle disponibilità delle risorse, diversi studi fanno riferimento alla competizione per interferenze. Le interazioni competitive possono generarsi a causa di una pressione ecologica indotta da una specie nei confronti di un'altra. Infatti la presenza del cervo può ridurre la qualità dell'habitat per il capriolo e potrebbe persino esercitare su quest'ultimo una competizione fisica diretta. A queste teorie, emerse dai vari studi da me esaminati, si è fatto riferimento alla dinamica delle popolazioni di cervo e capriolo della val Chisone (Pragelato, Usseaux, Fenestrelle, Roure, Perosa) relativa al periodo 2000-2019. Attraverso il confronto dei dati, si evince che negli anni si è assistito ad un progressivo calo della densità di capriolo e del peso dei capi cacciati, parametri che sono negativamente associati all'aumento della consistenza del cervo. Ciò nonostante è chiaro che questo decremento non può essere imputabile unicamente alle competizione interspecifica con il cervo, ma questa può aver agito in concomitanza di altri fattori (predazione, starvation) in grado di inficiare negativamente sulla dinamica della locale popolazione di capriolo. Lo studio delle cause che portano alla contrazione di una specie è dunque un'indagine complessa. Essa richiede la comparazione di più fattori valutati all'interno di un lungo intervallo temporale. Tuttavia nonostante alcuni autori non siano riusciti a dimostrare che la competizione interspecifica potrebbe essere uno tra i principali fattori limitanti per lo sviluppo di popolazioni simpatriche, questa dev'essere considerata a tutti gli effetti come tale meritando ulteriori approfondimenti.
Stato delle conoscenze sulla competizione interspecifica tra Cervus elaphus e Capreolus capreolus
GAYDOU, FRANCESCA
2018/2019
Abstract
Sulle Alpi occidentali nel corso degli ultimi anni è stato osservato un calo della consistenza in molte popolazioni di capriolo. Le possibili cause con cui spiegare questo rilievo possono essere: predazione, fattori climatici avversi, competizione interspecifica con altri ungulati, malattie, prelievi venatori eccessivi, bracconaggio, incidenti stradali e randagismo canino. In particolare, questa tesi si prefigge l'obbiettivo di indagare sulle ragioni che possono essere alla base della competizione tra il cervo Cervus elaphus e il capriolo Capreolus capreolus. Al fine di valutare questa concorrenza interspecifica sono state prese in considerazione e confrontate le nicchie ecologiche delle due specie simpatriche. I due ungulati, in caso di idoneità dei rispettivi habitat e più generalmente di nicchie ecologiche, differiscono l'uno dall'altro per abitudini alimentari senza generare interferenze, in quanto i caprioli sono “selettori di concentrati” mentre i cervi “pascolatori selettivi”. Dalla letteratura raccolta si evince che il cervo possiede una dieta più diversificata e quindi un'ampiezza di nicchia maggiore rispetto al capriolo; inoltre, viene sottolineato come la sovrapposizione della dieta e la competizione unidirezionale sia superiore nel periodo invernale a causa delle risorse limitate. In conseguenza a ciò alcuni studi hanno messo in relazione tendenze demografiche negative delle popolazioni di capriolo con un'elevata presenza di cervi, che è di nocumento su massa corporea, fecondità, prolificità e mortalità del piccolo cervide. Oltre alla competizione per sfruttamento dipendente dall'uso e dalle disponibilità delle risorse, diversi studi fanno riferimento alla competizione per interferenze. Le interazioni competitive possono generarsi a causa di una pressione ecologica indotta da una specie nei confronti di un'altra. Infatti la presenza del cervo può ridurre la qualità dell'habitat per il capriolo e potrebbe persino esercitare su quest'ultimo una competizione fisica diretta. A queste teorie, emerse dai vari studi da me esaminati, si è fatto riferimento alla dinamica delle popolazioni di cervo e capriolo della val Chisone (Pragelato, Usseaux, Fenestrelle, Roure, Perosa) relativa al periodo 2000-2019. Attraverso il confronto dei dati, si evince che negli anni si è assistito ad un progressivo calo della densità di capriolo e del peso dei capi cacciati, parametri che sono negativamente associati all'aumento della consistenza del cervo. Ciò nonostante è chiaro che questo decremento non può essere imputabile unicamente alle competizione interspecifica con il cervo, ma questa può aver agito in concomitanza di altri fattori (predazione, starvation) in grado di inficiare negativamente sulla dinamica della locale popolazione di capriolo. Lo studio delle cause che portano alla contrazione di una specie è dunque un'indagine complessa. Essa richiede la comparazione di più fattori valutati all'interno di un lungo intervallo temporale. Tuttavia nonostante alcuni autori non siano riusciti a dimostrare che la competizione interspecifica potrebbe essere uno tra i principali fattori limitanti per lo sviluppo di popolazioni simpatriche, questa dev'essere considerata a tutti gli effetti come tale meritando ulteriori approfondimenti.File | Dimensione | Formato | |
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