Una delle principali caratteristiche del Disturbo dello Spettro Autistico (ASD) è la difficoltà nella comunicazione interpersonale e nell’entrare in relazione con gli altri, unita ad un forte distacco emotivo, e ad una fatica nel riconoscere le emozioni facciali (FER) . Riuscire a comprendere le emozioni osservando l’espressione del volto è una delle prime abilità che gli esseri umani sviluppano, poiché permette loro di entrare in contatto con il mondo esterno fin dai primi giorni di vita. Gli individui affetti da autismo, a causa di questa difficoltà comunicativa, fanno fatica a relazionarsi nella maniera corretta con le altre persone. Comprendere da dove derivi questa problematica a livello neurale risulta molto importante per poter sviluppare strumenti terapeutici e d’intervento innovativi, in grado di dare sempre più supporto a questi individui aiutandoli verso l’inserimento e l’integrazione sociale. I risultati che si sono finora raggiunti tramite le comuni tecniche di indagine, come il Neuroimaging e l’Elettroencefalografia, risultano ancora molto confusi e variegati. Il crescente sviluppo dell’Intelligenza Artificiale (AI) permette ai neuroscienziati di appoggiarsi a queste nuove tecnologie, le Reti Neurali Artificiali (RNA), nella speranza di riuscire a sondare i meccanismi neurali in maniera più efficiente. Le Reti Neurali Artificiali permettono di simulare il comportamento degli individui affetti da autismo nel compito di riconoscimento facciale delle emozioni (FER), rendendo possibile sondare i meccanismi alla base della buona riuscita del compito. Permettono anche di analizzare quali potrebbero essere le componenti deficitarie in caso di problemi, e di ricondurle a precisi deficit in specifiche aree del Sistema Nervoso umano . Questa nuova frontiera di ricerca è ancora agli albori ma i primi risultati emersi sono tali da credere che sia la via corretta da percorrere in futuro.
Il riconoscimento facciale delle emozioni nel Disturbo dello Spettro Autistico indagato con L’Intelligenza Artificiale
SARACCO, IRENE
2022/2023
Abstract
Una delle principali caratteristiche del Disturbo dello Spettro Autistico (ASD) è la difficoltà nella comunicazione interpersonale e nell’entrare in relazione con gli altri, unita ad un forte distacco emotivo, e ad una fatica nel riconoscere le emozioni facciali (FER) . Riuscire a comprendere le emozioni osservando l’espressione del volto è una delle prime abilità che gli esseri umani sviluppano, poiché permette loro di entrare in contatto con il mondo esterno fin dai primi giorni di vita. Gli individui affetti da autismo, a causa di questa difficoltà comunicativa, fanno fatica a relazionarsi nella maniera corretta con le altre persone. Comprendere da dove derivi questa problematica a livello neurale risulta molto importante per poter sviluppare strumenti terapeutici e d’intervento innovativi, in grado di dare sempre più supporto a questi individui aiutandoli verso l’inserimento e l’integrazione sociale. I risultati che si sono finora raggiunti tramite le comuni tecniche di indagine, come il Neuroimaging e l’Elettroencefalografia, risultano ancora molto confusi e variegati. Il crescente sviluppo dell’Intelligenza Artificiale (AI) permette ai neuroscienziati di appoggiarsi a queste nuove tecnologie, le Reti Neurali Artificiali (RNA), nella speranza di riuscire a sondare i meccanismi neurali in maniera più efficiente. Le Reti Neurali Artificiali permettono di simulare il comportamento degli individui affetti da autismo nel compito di riconoscimento facciale delle emozioni (FER), rendendo possibile sondare i meccanismi alla base della buona riuscita del compito. Permettono anche di analizzare quali potrebbero essere le componenti deficitarie in caso di problemi, e di ricondurle a precisi deficit in specifiche aree del Sistema Nervoso umano . Questa nuova frontiera di ricerca è ancora agli albori ma i primi risultati emersi sono tali da credere che sia la via corretta da percorrere in futuro.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/151712