La scelta di dedicare particolare attenzione all’argomento della disabilità visiva è motivata dalla personale curiosità di conoscere le peculiarità della stessa durante i primissimi momenti di vita. L’elaborato si propone di analizzare come la conoscenza diretta del mondo possa essere sperimentata non solo attraverso l’organo degli occhi e quali strategie utili possano indirizzare lo sviluppo del bambino con disabilità visiva verso la propria indipendenza. La tesi comincia declinando, nel primo capitolo, la differenza tra cecità e ipovisione, illustrando in particolare le caratteristiche della prospettiva visiva di un occhio ipovedente, per poi analizzare la storia intorno alla disabilità visiva con annessi i differenti linguaggi utilizzati nel tempo per definirla: da modelli di esclusione a modelli di inclusione. Nel secondo capitolo, viene esaminato lo sviluppo linguistico, motorio e sociale insieme con i processi di conoscenza del bambino con disabilità visiva, approfondendo il processo percettivo e l’utilizzo dei canali sensoriali. Nel terzo capitolo, l’obiettivo è quello di accostare due processi di trasmissione di sensazioni, emozioni e insegnamento: l’educazione e l’arte. La successione dell’ultimo capitolo prevede l’approfondimento dell’approccio educativo del metodo Montessori in relazione alla multisensorialità, l’analisi del senso del tatto con particolare riferimento al linguaggio tattile dell’artista Munari, la percezione aptica legata all’ educazione al bello e all’arte in un’ottica di integrazione, per concludere con “Arte sulla luce”, ovvero un’esperienza personale progettata e concretizzata sul campo. ​

L’arte che sboccia nelle mani dei bambini con disabilità visiva: dall’approccio multisensoriale all’esperienza estetica

BELLUCO, NOEMI
2022/2023

Abstract

La scelta di dedicare particolare attenzione all’argomento della disabilità visiva è motivata dalla personale curiosità di conoscere le peculiarità della stessa durante i primissimi momenti di vita. L’elaborato si propone di analizzare come la conoscenza diretta del mondo possa essere sperimentata non solo attraverso l’organo degli occhi e quali strategie utili possano indirizzare lo sviluppo del bambino con disabilità visiva verso la propria indipendenza. La tesi comincia declinando, nel primo capitolo, la differenza tra cecità e ipovisione, illustrando in particolare le caratteristiche della prospettiva visiva di un occhio ipovedente, per poi analizzare la storia intorno alla disabilità visiva con annessi i differenti linguaggi utilizzati nel tempo per definirla: da modelli di esclusione a modelli di inclusione. Nel secondo capitolo, viene esaminato lo sviluppo linguistico, motorio e sociale insieme con i processi di conoscenza del bambino con disabilità visiva, approfondendo il processo percettivo e l’utilizzo dei canali sensoriali. Nel terzo capitolo, l’obiettivo è quello di accostare due processi di trasmissione di sensazioni, emozioni e insegnamento: l’educazione e l’arte. La successione dell’ultimo capitolo prevede l’approfondimento dell’approccio educativo del metodo Montessori in relazione alla multisensorialità, l’analisi del senso del tatto con particolare riferimento al linguaggio tattile dell’artista Munari, la percezione aptica legata all’ educazione al bello e all’arte in un’ottica di integrazione, per concludere con “Arte sulla luce”, ovvero un’esperienza personale progettata e concretizzata sul campo. ​
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/151708