Il lupus eritematoso sistemico (LES) è una malattia autoimmune che colpisce erroneamente i tessuti sani del corpo, causando infiammazione cronica e danni agli organi. Due possibili meccanismi chiave nella sua patogenesi includono la rottura della tolleranza contro gli acidi nucleici e l'iperattivazione della via dell'interferone. Uno studio specifico si è concentrato sull'interferone-α (IFNα) e ha rivelato che questo agisce sulla tolleranza delle cellule B, portando a cambiamenti significativi nei topi predisposti al LES. Questi cambiamenti coinvolgono l'attivazione delle cellule T attraverso i recettori IFNAR e della proteina Myd88, aumentando il numero di cellule T e l'attivazione delle cellule B. Uno dei sintomi più gravi del LES è la nefrite lupica (LN), che spesso deriva dall'iperattivazione dei neutrofili e dall'enzima dipeptidil peptidasi 1 (DPP1). Un farmaco chiamato Brensocatib, che inibisce la DPP1, è stato testato su topi con lupus accelerato dall'IFNα. I risultati hanno dimostrato una significativa riduzione dell'attività della DPP1 senza effetti collaterali. Inoltre, Brensocatib ha rallentato la progressione della proteinuria, un indicatore di danno renale, e migliorato la funzionalità renale. Ciò suggerisce che l'inibizione della DPP1 potrebbe essere una terapia promettente per la nefrite lupica, soprattutto in combinazione con l'inibizione dell'IFNα. Nei pazienti affetti da LES, gli anticorpi anti-IFNα possono avere un ruolo terapeutico. Gli anticorpi anti-IFNα con alta capacità di neutralizzazione riducono i livelli circolanti di IFNα, portando a una diminuzione dei sintomi caratteristici del LES. Questi anticorpi neutralizzanti influenzano positivamente le anomalie delle cellule B e normalizzano i sottogruppi di cellule B spesso deregolati nel LES. Inoltre, impediscono l'interferenza dell'IFNα con la maturazione delle cellule B, favorendo una migliore risposta immunitaria. In conclusione, l'IFNα gioca un ruolo significativo nella patogenesi del LES, con possibili terapie che includono anticorpi anti-IFN e l'inibizione di DPP1. Inoltre, lo studio di nuove terapie si è reso fondamentale siccome quelle ad oggi utilizzate risultano dare al paziente benefici ridotti e molteplici effetti collaterali. È importante continuare la ricerca per comprendere appieno questi meccanismi e sviluppare terapie mirate per il LES.

Il Legame tra Interferone di Tipo I e Lupus: Meccanismi Immunologici e Terapeutici

ROSSO, CARLOTTA
2022/2023

Abstract

Il lupus eritematoso sistemico (LES) è una malattia autoimmune che colpisce erroneamente i tessuti sani del corpo, causando infiammazione cronica e danni agli organi. Due possibili meccanismi chiave nella sua patogenesi includono la rottura della tolleranza contro gli acidi nucleici e l'iperattivazione della via dell'interferone. Uno studio specifico si è concentrato sull'interferone-α (IFNα) e ha rivelato che questo agisce sulla tolleranza delle cellule B, portando a cambiamenti significativi nei topi predisposti al LES. Questi cambiamenti coinvolgono l'attivazione delle cellule T attraverso i recettori IFNAR e della proteina Myd88, aumentando il numero di cellule T e l'attivazione delle cellule B. Uno dei sintomi più gravi del LES è la nefrite lupica (LN), che spesso deriva dall'iperattivazione dei neutrofili e dall'enzima dipeptidil peptidasi 1 (DPP1). Un farmaco chiamato Brensocatib, che inibisce la DPP1, è stato testato su topi con lupus accelerato dall'IFNα. I risultati hanno dimostrato una significativa riduzione dell'attività della DPP1 senza effetti collaterali. Inoltre, Brensocatib ha rallentato la progressione della proteinuria, un indicatore di danno renale, e migliorato la funzionalità renale. Ciò suggerisce che l'inibizione della DPP1 potrebbe essere una terapia promettente per la nefrite lupica, soprattutto in combinazione con l'inibizione dell'IFNα. Nei pazienti affetti da LES, gli anticorpi anti-IFNα possono avere un ruolo terapeutico. Gli anticorpi anti-IFNα con alta capacità di neutralizzazione riducono i livelli circolanti di IFNα, portando a una diminuzione dei sintomi caratteristici del LES. Questi anticorpi neutralizzanti influenzano positivamente le anomalie delle cellule B e normalizzano i sottogruppi di cellule B spesso deregolati nel LES. Inoltre, impediscono l'interferenza dell'IFNα con la maturazione delle cellule B, favorendo una migliore risposta immunitaria. In conclusione, l'IFNα gioca un ruolo significativo nella patogenesi del LES, con possibili terapie che includono anticorpi anti-IFN e l'inibizione di DPP1. Inoltre, lo studio di nuove terapie si è reso fondamentale siccome quelle ad oggi utilizzate risultano dare al paziente benefici ridotti e molteplici effetti collaterali. È importante continuare la ricerca per comprendere appieno questi meccanismi e sviluppare terapie mirate per il LES.
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