In Italia si sta verificando un processo di progressiva stabilizzazione dell’immigrazione sul territorio, è quindi importante non solo provvedere all’accoglienza, ma anche fornire gli strumenti per facilitare l’inclusione all’interno della società e l’adesione ai suoi valori. A tal fine, la lingua risulta essere un elemento essenziale poiché è il primo imprescindibile strumento per uno scambio effettivo con la società ospitante, permettendo la partecipazione alla vita civile, lavorativa e sociale. Nel seguente elaborato verrà sottolineata l’importanza dell’acquisizione della lingua italiana L2 nel favorire il processo di integrazione: in particolare, vengono percorse le tappe dell’ultimo ventennio di produzione legislativa che si sono intrecciate all’apprendimento della lingua e la loro effettiva implementazione sul territorio a partire dai Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA). Essi vengono affiancati dagli Enti del Terzo settore, spesso considerati come un salvagente nei casi di intervento pubblico deficitario. L’importanza del Terzo settore verrà ulteriormente approfondita a partire da due casi: la Scuola di italiano del Sermig e la Scuola Penny Wirton, che si occupano di questo compito con due modalità differenti: la prima con un approccio di classe, volto a favorire l’integrazione in un contesto multietnico e plurilingue, la seconda basata sul rapporto uno-a-uno tra studente e insegnante, attraverso una relazione personale. Verrà quindi preso in considerazione il loro lavoro nel favorire l’integrazione degli stranieri attraverso l’acquisizione della lingua sulla base della teoria dell’apprendimento in età adulta, l’andragogia. Infine, il Terzo settore verrà riconsiderato non solo per il suo ruolo di “salvagente” in caso di carenze del welfare, ma come settore che ritiene che la gratuità sia un valore irrinunciabile ai fini dell’integrazione.
L'apprendimento dell'italiano L2 come veicolo di integrazione per gli adulti stranieri
ARIAUDO, CHIARA
2022/2023
Abstract
In Italia si sta verificando un processo di progressiva stabilizzazione dell’immigrazione sul territorio, è quindi importante non solo provvedere all’accoglienza, ma anche fornire gli strumenti per facilitare l’inclusione all’interno della società e l’adesione ai suoi valori. A tal fine, la lingua risulta essere un elemento essenziale poiché è il primo imprescindibile strumento per uno scambio effettivo con la società ospitante, permettendo la partecipazione alla vita civile, lavorativa e sociale. Nel seguente elaborato verrà sottolineata l’importanza dell’acquisizione della lingua italiana L2 nel favorire il processo di integrazione: in particolare, vengono percorse le tappe dell’ultimo ventennio di produzione legislativa che si sono intrecciate all’apprendimento della lingua e la loro effettiva implementazione sul territorio a partire dai Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA). Essi vengono affiancati dagli Enti del Terzo settore, spesso considerati come un salvagente nei casi di intervento pubblico deficitario. L’importanza del Terzo settore verrà ulteriormente approfondita a partire da due casi: la Scuola di italiano del Sermig e la Scuola Penny Wirton, che si occupano di questo compito con due modalità differenti: la prima con un approccio di classe, volto a favorire l’integrazione in un contesto multietnico e plurilingue, la seconda basata sul rapporto uno-a-uno tra studente e insegnante, attraverso una relazione personale. Verrà quindi preso in considerazione il loro lavoro nel favorire l’integrazione degli stranieri attraverso l’acquisizione della lingua sulla base della teoria dell’apprendimento in età adulta, l’andragogia. Infine, il Terzo settore verrà riconsiderato non solo per il suo ruolo di “salvagente” in caso di carenze del welfare, ma come settore che ritiene che la gratuità sia un valore irrinunciabile ai fini dell’integrazione.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/151374