Il fosforo è un nutriente essenziale per la vita. Oltre ad essere un costituente fondamentale di molte molecole importanti come DNA, RNA e ATP, si trova in natura sottoforma di rocce fosfatiche. Queste vengono estratte ed utilizzate in particolare per la produzione di fertilizzanti. L’utilizzo del fosforo in campo agricolo e la sua conseguente reintroduzione nel terreno in località specifiche, causa uno squilibrio del suo ciclo naturale. Immettendo grandi quantità di fosforo in natura si generano gravi conseguenze: ad esempio in ambiente acquatico si osserva il fenomeno dell’eutrofizzazione legato inizialmente ad una proliferazione eccessiva di alghe e microorganismi. Al fine di evitare un’estrazione mineraria sempre più distruttiva per l’ambiente, nonché economicamente sfavorevole, e il rischio di aumentare l’inquinamento delle acque, la ricerca sta concentrando le proprie risorse nel trovare metodi di recupero del fosforo da diverse matrici come acque reflue, fanghi di depurazione o scarti dell’industria agroalimentare. A partire ad esempio dalle acque reflue, possono essere applicati processi di precipitazione/cristallizzazione a base di magnesio o calcio, per ottenere prodotti come la struvite (MgNH4PO4·6H2O) o l’idrossiapatite (Ca10(PO4)6(OH)2). In particolare, l’idrossiapatite possiede numerose proprietà che la rendono un prodotto vantaggioso per la bonifica di aria, acqua e suolo. All’interno di questo studio viene fatta una panoramica sul ciclo naturale del fosforo e le conseguenze delle attività umane su di esso, oltre ad un focus sul futuro con la descrizione di alcuni metodi di recupero di questo prezioso elemento e le sue possibili vie di recupero e riutilizzo.
L’impatto dell’uomo sul ciclo del fosforo: metodi di recupero e riutilizzo di un elemento critico
FEDELE, MARTINA
2022/2023
Abstract
Il fosforo è un nutriente essenziale per la vita. Oltre ad essere un costituente fondamentale di molte molecole importanti come DNA, RNA e ATP, si trova in natura sottoforma di rocce fosfatiche. Queste vengono estratte ed utilizzate in particolare per la produzione di fertilizzanti. L’utilizzo del fosforo in campo agricolo e la sua conseguente reintroduzione nel terreno in località specifiche, causa uno squilibrio del suo ciclo naturale. Immettendo grandi quantità di fosforo in natura si generano gravi conseguenze: ad esempio in ambiente acquatico si osserva il fenomeno dell’eutrofizzazione legato inizialmente ad una proliferazione eccessiva di alghe e microorganismi. Al fine di evitare un’estrazione mineraria sempre più distruttiva per l’ambiente, nonché economicamente sfavorevole, e il rischio di aumentare l’inquinamento delle acque, la ricerca sta concentrando le proprie risorse nel trovare metodi di recupero del fosforo da diverse matrici come acque reflue, fanghi di depurazione o scarti dell’industria agroalimentare. A partire ad esempio dalle acque reflue, possono essere applicati processi di precipitazione/cristallizzazione a base di magnesio o calcio, per ottenere prodotti come la struvite (MgNH4PO4·6H2O) o l’idrossiapatite (Ca10(PO4)6(OH)2). In particolare, l’idrossiapatite possiede numerose proprietà che la rendono un prodotto vantaggioso per la bonifica di aria, acqua e suolo. All’interno di questo studio viene fatta una panoramica sul ciclo naturale del fosforo e le conseguenze delle attività umane su di esso, oltre ad un focus sul futuro con la descrizione di alcuni metodi di recupero di questo prezioso elemento e le sue possibili vie di recupero e riutilizzo.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/151285