Scopo del presente elaborato è quello di analizzare gli effetti dell'introduzione del culto di Iside nel mondo romano. La motivazione che mi ha indotto a trattare questo argomento risiede nella mia ammirazione per la straordinaria capacità dei Romani di assorbire elementi culturali e religiosi dai popoli sottomessi, proponendo una rivoluzionaria concezione imperialistica, secondo la quale il dominatore non imponeva soltanto i propri costumi alle genti conquistate, ma tentava di trovare un punto di incontro tra la propria cultura e i costumi dei popoli stranieri al fine di integrarli pienamente all'interno della società romana. Trovo, inoltre, particolarmente affascinante il culto egizio di Iside per il suo carattere escatologico, che anticipa le dottrina cristiane sulla beatitudine dell'individuo, e per l'origine esotica che rievoca l'antica cultura nata in terra faraonica. La trattazione si apre con un discorso introduttivo sulla religione isiaca in epoca pre-romana, continuando poi con l'analisi delle reazioni suscitate tra gli intellettuali di epoca romana dall'ingresso di una religione straniera tra i culti tradizionali. Nel secondo capitolo viene affrontato il tema del coinvolgimento delle donne nei rituali isiaci, argomento trattato sfruttando le innumerevoli risorse epigrafiche riguardanti donne legate al culto egizio. Nella terza sezione dell'elaborato viene trattato l'argomento della relazione tra il potere politico e il culto isiaco, con particolare attenzione all'evoluzione della politica religiosa romana dai sentimenti anti-isiaci dell'età repubblicana all'integrazione della religione egizia nelle pratiche del culto imperiale. Il lavoro termina con un'appendice dove vengono analizzate le maggiori aree archeologiche isiache presenti sul suolo italiano, nel tentativo di spiegare come le esigenze cultuali imposte dai riti misterici abbiano influenzato l'assetto degli edifici templari nel corso dei secoli.

Il culto di Iside nel mondo romano

TROPEA, STEFANO
2009/2010

Abstract

Scopo del presente elaborato è quello di analizzare gli effetti dell'introduzione del culto di Iside nel mondo romano. La motivazione che mi ha indotto a trattare questo argomento risiede nella mia ammirazione per la straordinaria capacità dei Romani di assorbire elementi culturali e religiosi dai popoli sottomessi, proponendo una rivoluzionaria concezione imperialistica, secondo la quale il dominatore non imponeva soltanto i propri costumi alle genti conquistate, ma tentava di trovare un punto di incontro tra la propria cultura e i costumi dei popoli stranieri al fine di integrarli pienamente all'interno della società romana. Trovo, inoltre, particolarmente affascinante il culto egizio di Iside per il suo carattere escatologico, che anticipa le dottrina cristiane sulla beatitudine dell'individuo, e per l'origine esotica che rievoca l'antica cultura nata in terra faraonica. La trattazione si apre con un discorso introduttivo sulla religione isiaca in epoca pre-romana, continuando poi con l'analisi delle reazioni suscitate tra gli intellettuali di epoca romana dall'ingresso di una religione straniera tra i culti tradizionali. Nel secondo capitolo viene affrontato il tema del coinvolgimento delle donne nei rituali isiaci, argomento trattato sfruttando le innumerevoli risorse epigrafiche riguardanti donne legate al culto egizio. Nella terza sezione dell'elaborato viene trattato l'argomento della relazione tra il potere politico e il culto isiaco, con particolare attenzione all'evoluzione della politica religiosa romana dai sentimenti anti-isiaci dell'età repubblicana all'integrazione della religione egizia nelle pratiche del culto imperiale. Il lavoro termina con un'appendice dove vengono analizzate le maggiori aree archeologiche isiache presenti sul suolo italiano, nel tentativo di spiegare come le esigenze cultuali imposte dai riti misterici abbiano influenzato l'assetto degli edifici templari nel corso dei secoli.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/15113