In Europa la coltivazione di riso è principalmente concentrata in Italia. Il riso è una pianta erbacea con un ciclo primaverile-estivo appartenente alla famiglia delle Poaceae. Lo sviluppo di questa coltura è condizionato da una serie di fattori: la natura del suolo, la disponibilità di acqua, la radiazione solare, il fotoperiodo e la gestione delle erbe infestanti. Il controllo delle piante infestanti rappresenta uno degli aspetti più critici nella coltivazione del riso, a causa della forte influenza negativa che queste sono in grado di esercitare sulla produzione della coltura, sia in termini quantitativi che qualitativi. Esistono diverse strategie agronomiche per contenere lo sviluppo e la diffusione della vegetazione infestante, tra queste ricoprono un ruolo importante le misure preventive. Il primo approccio nella coltivazione del riso è l’utilizzo di semente certificata priva di semi di erbe infestanti per limitarne la propagazione. Tra le pratiche agronomiche adottabili vi è l’aratura del terreno subito dopo la raccolta in autunno oppure, laddove non è possibile, nella primavera successiva; in alternativa le aziende possono ricorrere alla minima lavorazione in modo da concentrare tutti i semi delle infestanti in superficie facilitandone la gestione attraverso la falsa semina o l’inondazione invernale delle camere. L’avvicendamento colturale rappresenta un valido metodo per contrastare le malerbe in quanto offre la possibilità di utilizzare erbicidi con un diverso meccanismo di azione. Infine, un aspetto di notevole importanza per la gestione della vegetazione infestante è la scelta varietale. Negli ultimi anni si è assistito ad un progressivo abbandono delle varietà convenzionali e una notevole diffusione della tecnologia Clearfield®. Si tratta di varietà resistenti agli erbicidi imidazolinoni introdotte in Italia nel 2006 principalmente per la lotta al riso crodo (Oryza sativa L. var. sylvatica). Pochi anni dopo dalla diffusione di questa tecnologia sono emersi i primi problemi dovuti alla comparsa di popolazioni di riso crodo resistenti a questi erbicidi. Il tratto di tolleranza agli erbicidi imidazolinoni può essere acquisito attraverso la pressione selettiva, dovuta alla frequente applicazione di questi erbicidi, oppure attraverso il flusso genico. Questo problema viene accentuato da una non adeguata gestione agronomica e dalla mancata applicazione di linee guida per un corretto utilizzo di tale tecnologia. Dal 2019 è inoltre disponibile la tecnologia Provisia®, che permette l’utilizzo di erbicidi inibitori dell’enzima acetil-CoA carbossilasi. Per una corretta gestione delle infestanti in risaia risulta indispensabile riuscire a fare in modo che gli strumenti a disposizione, comprese le tecnologie Clearfield® e Provisia®, mantengano il più a lungo possibile la propria validità agronomica. Parallelamente, è comunque fondamentale proseguire con le attività di ricerca e con lo sviluppo di nuovi strumenti di controllo in grado di superare le criticità, adeguando le strategie gestionali all’evoluzione delle comunità di piante infestanti presenti nel riso.
STRATEGIE VARIETALI PER LA LOTTA ALLE INFESTANTI IN RISAIA
PASQUINO, GIULIA
2021/2022
Abstract
In Europa la coltivazione di riso è principalmente concentrata in Italia. Il riso è una pianta erbacea con un ciclo primaverile-estivo appartenente alla famiglia delle Poaceae. Lo sviluppo di questa coltura è condizionato da una serie di fattori: la natura del suolo, la disponibilità di acqua, la radiazione solare, il fotoperiodo e la gestione delle erbe infestanti. Il controllo delle piante infestanti rappresenta uno degli aspetti più critici nella coltivazione del riso, a causa della forte influenza negativa che queste sono in grado di esercitare sulla produzione della coltura, sia in termini quantitativi che qualitativi. Esistono diverse strategie agronomiche per contenere lo sviluppo e la diffusione della vegetazione infestante, tra queste ricoprono un ruolo importante le misure preventive. Il primo approccio nella coltivazione del riso è l’utilizzo di semente certificata priva di semi di erbe infestanti per limitarne la propagazione. Tra le pratiche agronomiche adottabili vi è l’aratura del terreno subito dopo la raccolta in autunno oppure, laddove non è possibile, nella primavera successiva; in alternativa le aziende possono ricorrere alla minima lavorazione in modo da concentrare tutti i semi delle infestanti in superficie facilitandone la gestione attraverso la falsa semina o l’inondazione invernale delle camere. L’avvicendamento colturale rappresenta un valido metodo per contrastare le malerbe in quanto offre la possibilità di utilizzare erbicidi con un diverso meccanismo di azione. Infine, un aspetto di notevole importanza per la gestione della vegetazione infestante è la scelta varietale. Negli ultimi anni si è assistito ad un progressivo abbandono delle varietà convenzionali e una notevole diffusione della tecnologia Clearfield®. Si tratta di varietà resistenti agli erbicidi imidazolinoni introdotte in Italia nel 2006 principalmente per la lotta al riso crodo (Oryza sativa L. var. sylvatica). Pochi anni dopo dalla diffusione di questa tecnologia sono emersi i primi problemi dovuti alla comparsa di popolazioni di riso crodo resistenti a questi erbicidi. Il tratto di tolleranza agli erbicidi imidazolinoni può essere acquisito attraverso la pressione selettiva, dovuta alla frequente applicazione di questi erbicidi, oppure attraverso il flusso genico. Questo problema viene accentuato da una non adeguata gestione agronomica e dalla mancata applicazione di linee guida per un corretto utilizzo di tale tecnologia. Dal 2019 è inoltre disponibile la tecnologia Provisia®, che permette l’utilizzo di erbicidi inibitori dell’enzima acetil-CoA carbossilasi. Per una corretta gestione delle infestanti in risaia risulta indispensabile riuscire a fare in modo che gli strumenti a disposizione, comprese le tecnologie Clearfield® e Provisia®, mantengano il più a lungo possibile la propria validità agronomica. Parallelamente, è comunque fondamentale proseguire con le attività di ricerca e con lo sviluppo di nuovi strumenti di controllo in grado di superare le criticità, adeguando le strategie gestionali all’evoluzione delle comunità di piante infestanti presenti nel riso.File | Dimensione | Formato | |
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