I cambiamenti climatici, causati dai fenomeni naturali e amplificati da attività antropiche, hanno subito una forte accelerazione negli ultimi 200 anni. Il previsto, e già riscontrato, aumento della temperatura globale modificherà la distribuzione delle colture e dei patogeni. È chiaro come i cambiamenti climatici in corso possano minacciare la già vulnerabile food security attraverso malattie delle piante. Il cambiamento climatico si concretizza con l’aumento delle temperature medie terrestri e degli oceani, la riduzione della superficie delle calotte glaciali e il conseguente innalzamento dei livelli dei mari, l’acidificazione degli oceani, la maggiore frequenza delle ondate di calore e la variazione dei regimi pluviometrici. L’attuale concentrazione di CO2 nell’atmosfera, destinata a superare i 500 ppm entro il 2050, è superiore all’intervallo di concentrazioni (180 – 300 ppm) misurate dalle analisi chimiche dei carotaggi di ghiaccio risalenti a 650.000 anni fa. Tuttavia, i rischi legati al clima diventerebbero significativamente più preoccupanti se si riscontrasse un aumento di 2°C con un conseguente rischio di estinzione delle specie. L’incremento della concentrazione di CO2 in atmosfera ha determinato una serie di modificazioni fisiologiche a livello delle piante, portando a queste ultime una serie di vantaggi e svantaggi. L'effetto delle temperature elevate sulle piante e sulla diffusione delle malattie dipende da vari fattori come la stagione, l'intensità e la durata delle ondate di calore. Le condizioni di elevata umidità relativa dell'aria e del suolo e precipitazioni consistenti favoriscono la diffusione di molte malattie vegetali, mentre per alcuni patogeni fungini l'umidità fogliare è fondamentale per lo sviluppo della malattia. L'umidità e la temperatura sono fattori interconnessi che non possono essere considerati separatamente. Gli agenti patogeni e le piante non agiscono in modo isolato, ma richiedono condizioni ambientali favorevoli affinché una malattia possa manifestarsi. Le piante hanno sviluppato meccanismi di difesa contro i patogeni, che possono essere influenzati dalle condizioni ambientali in continua evoluzione. Gli agenti patogeni, d'altra parte, possono sviluppare meccanismi di difesa per superare i sistemi di resistenza delle piante. Per mitigare gli effetti del cambiamento climatico sulla salute delle piante e sull'agricoltura, è importante capire come le condizioni ambientali possono influenzare il ciclo vitale dei patogeni e la loro espressione dei geni di virulenza. Il cambiamento climatico rappresenta una minaccia per la produttività dei frutteti in tutto il mondo, poiché le piante sono molto sensibili ai fattori climatici. Le colture devono essere resilienti e adattarsi ai molteplici effetti dei cambiamenti climatici. La minaccia di malattie fungine come la Dry Root Rot (DRR) causata dalle specie Fusarium nei confronti degli agrumi e la Mango Sudden Decline (MSD) causata dal fungo Ceratocystis fimbriata, che colpisce appunto le coltivazioni di mango, sta aumentando in un contesto di cambiamento climatico. Sono necessari strumenti per progettare sistemi colturali adatti alle condizioni future e comprendere le implicazioni delle malattie sulla coltivazione della frutta. Il clima che cambia può influenzare la gravità e la distribuzione geografica delle malattie fungine, e la temperatura rappresenta un fattore critico nella regolazione dei processi di infezione e proliferazione dei patogeni.
Impatto dei cambiamenti climatici sulla diffusione delle malattie dei fruttiferi.
RASCHIO, ELEONORA
2021/2022
Abstract
I cambiamenti climatici, causati dai fenomeni naturali e amplificati da attività antropiche, hanno subito una forte accelerazione negli ultimi 200 anni. Il previsto, e già riscontrato, aumento della temperatura globale modificherà la distribuzione delle colture e dei patogeni. È chiaro come i cambiamenti climatici in corso possano minacciare la già vulnerabile food security attraverso malattie delle piante. Il cambiamento climatico si concretizza con l’aumento delle temperature medie terrestri e degli oceani, la riduzione della superficie delle calotte glaciali e il conseguente innalzamento dei livelli dei mari, l’acidificazione degli oceani, la maggiore frequenza delle ondate di calore e la variazione dei regimi pluviometrici. L’attuale concentrazione di CO2 nell’atmosfera, destinata a superare i 500 ppm entro il 2050, è superiore all’intervallo di concentrazioni (180 – 300 ppm) misurate dalle analisi chimiche dei carotaggi di ghiaccio risalenti a 650.000 anni fa. Tuttavia, i rischi legati al clima diventerebbero significativamente più preoccupanti se si riscontrasse un aumento di 2°C con un conseguente rischio di estinzione delle specie. L’incremento della concentrazione di CO2 in atmosfera ha determinato una serie di modificazioni fisiologiche a livello delle piante, portando a queste ultime una serie di vantaggi e svantaggi. L'effetto delle temperature elevate sulle piante e sulla diffusione delle malattie dipende da vari fattori come la stagione, l'intensità e la durata delle ondate di calore. Le condizioni di elevata umidità relativa dell'aria e del suolo e precipitazioni consistenti favoriscono la diffusione di molte malattie vegetali, mentre per alcuni patogeni fungini l'umidità fogliare è fondamentale per lo sviluppo della malattia. L'umidità e la temperatura sono fattori interconnessi che non possono essere considerati separatamente. Gli agenti patogeni e le piante non agiscono in modo isolato, ma richiedono condizioni ambientali favorevoli affinché una malattia possa manifestarsi. Le piante hanno sviluppato meccanismi di difesa contro i patogeni, che possono essere influenzati dalle condizioni ambientali in continua evoluzione. Gli agenti patogeni, d'altra parte, possono sviluppare meccanismi di difesa per superare i sistemi di resistenza delle piante. Per mitigare gli effetti del cambiamento climatico sulla salute delle piante e sull'agricoltura, è importante capire come le condizioni ambientali possono influenzare il ciclo vitale dei patogeni e la loro espressione dei geni di virulenza. Il cambiamento climatico rappresenta una minaccia per la produttività dei frutteti in tutto il mondo, poiché le piante sono molto sensibili ai fattori climatici. Le colture devono essere resilienti e adattarsi ai molteplici effetti dei cambiamenti climatici. La minaccia di malattie fungine come la Dry Root Rot (DRR) causata dalle specie Fusarium nei confronti degli agrumi e la Mango Sudden Decline (MSD) causata dal fungo Ceratocystis fimbriata, che colpisce appunto le coltivazioni di mango, sta aumentando in un contesto di cambiamento climatico. Sono necessari strumenti per progettare sistemi colturali adatti alle condizioni future e comprendere le implicazioni delle malattie sulla coltivazione della frutta. Il clima che cambia può influenzare la gravità e la distribuzione geografica delle malattie fungine, e la temperatura rappresenta un fattore critico nella regolazione dei processi di infezione e proliferazione dei patogeni.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/150955