All'interno della mia tesi ho voluto trattare del fenomeno migratorio che da anni caratterizza il Centro America, lo spostamento di Carovane che dall'Honduras tentano di raggiungere gli Stati Unici. Ciò che ha reso queste Carovane un fenomeno particolare e diverso da qualsiasi altro è il fatto che siano nate dall'aggregazione spontanea di persone provenienti da contesti svantaggiati e pericolosi tipici dei paesi come l'Honduras, il Guatemala ed il Messico; le dimensioni raggiunte da questo spostamento che ha contato fino a 7000 persone, hanno richiamato l'attenzione dei media, i quali vi hanno conferito una forte risonanza, scuotendo le coscienze di molti. Nel corso dei capitoli ho cercato di approfondire il binomio “media-immigrazione” ed in particolare il modo in cui questo fenomeno è stato strumentalizzato e sfruttato per creare un apparente stato di allarmismo, alimentato da disinformazione e cultura dell'odio, che ha portato i cittadini statunitensi ad accettare ed appoggiare le dure politiche di sicurezza proposte dall'amministrazione Trump, come il frequente ricorso alla detenzione di migranti irregolari che comporta anche la disgregazione dei nuclei famigliari, la chiusura della frontiera meridionale e l'innalzamento del muro con il Messico. Questa serie di politiche elaborate in vista del progressivo avvicinamento delle Carovane non hanno avuto alcun effetto sulle persone che ne fanno parte, ma ben sì ne hanno semplicemente modificato la rotta e le modalità di spostamento; ciò ha dimostrato come sia fondamentale intervenire sulle vere cause che portano alla nascita delle Carovane, invece che implementare politiche discriminatorie e restrittive. Prima ancora di intervenire sulle cause strutturali di tale processo, è indispensabile cambiare le percezione che le persone hanno rispetto al fenomeno migratorio ed in particolare rispetto alla figura del migrante, il quale sempre più spesso viene associato a frame negativi, stereotipi e sensi comuni. Comprendere che una persona che fugge dal proprio paese ed abbandona la propria casa, non rappresenti una minaccia ma semplicemente una richiesta di aiuto, è il primo passo per poter pensare ad un tipo di politica non più improntata sulla sicurezza, ma sul diritto al benessere ed ad una vita dignitosa.
Il muro fra Messico e Stati Uniti: la narrazione mediatica dell'immigrazione
FORNI, LINDA
2018/2019
Abstract
All'interno della mia tesi ho voluto trattare del fenomeno migratorio che da anni caratterizza il Centro America, lo spostamento di Carovane che dall'Honduras tentano di raggiungere gli Stati Unici. Ciò che ha reso queste Carovane un fenomeno particolare e diverso da qualsiasi altro è il fatto che siano nate dall'aggregazione spontanea di persone provenienti da contesti svantaggiati e pericolosi tipici dei paesi come l'Honduras, il Guatemala ed il Messico; le dimensioni raggiunte da questo spostamento che ha contato fino a 7000 persone, hanno richiamato l'attenzione dei media, i quali vi hanno conferito una forte risonanza, scuotendo le coscienze di molti. Nel corso dei capitoli ho cercato di approfondire il binomio “media-immigrazione” ed in particolare il modo in cui questo fenomeno è stato strumentalizzato e sfruttato per creare un apparente stato di allarmismo, alimentato da disinformazione e cultura dell'odio, che ha portato i cittadini statunitensi ad accettare ed appoggiare le dure politiche di sicurezza proposte dall'amministrazione Trump, come il frequente ricorso alla detenzione di migranti irregolari che comporta anche la disgregazione dei nuclei famigliari, la chiusura della frontiera meridionale e l'innalzamento del muro con il Messico. Questa serie di politiche elaborate in vista del progressivo avvicinamento delle Carovane non hanno avuto alcun effetto sulle persone che ne fanno parte, ma ben sì ne hanno semplicemente modificato la rotta e le modalità di spostamento; ciò ha dimostrato come sia fondamentale intervenire sulle vere cause che portano alla nascita delle Carovane, invece che implementare politiche discriminatorie e restrittive. Prima ancora di intervenire sulle cause strutturali di tale processo, è indispensabile cambiare le percezione che le persone hanno rispetto al fenomeno migratorio ed in particolare rispetto alla figura del migrante, il quale sempre più spesso viene associato a frame negativi, stereotipi e sensi comuni. Comprendere che una persona che fugge dal proprio paese ed abbandona la propria casa, non rappresenti una minaccia ma semplicemente una richiesta di aiuto, è il primo passo per poter pensare ad un tipo di politica non più improntata sulla sicurezza, ma sul diritto al benessere ed ad una vita dignitosa.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/150875