L'obiettivo di questo elaborato è determinare se sia possibile incrementare il gettito fiscale attraverso una riduzione delle aliquote fiscali, ovvero verificare l'attuabilità della curva di Laffer. La curva prende il nome dal suo ideatore, Arthur Laffer, il quale spiegò che in alcune circostanze i benefici derivanti da un taglio delle tasse superano le mancate entrate. L'economista espose la propria curva, all'allora candidato alla Presidenza degli Stati Uniti, Ronald Reagan, il quale la adoperò per decidere le manovre di politica fiscale e monetaria, dal 1981 al 1989, dando origine a un periodo storico statunitense passato alla storia con il nome di Reaganomics. In questa tesi verranno anche esposte delle critiche mosse da noti economisti alla curva di Laffer e alla Reaganomics, per vedere i fatti da un altro punto di vista. Verrà spiegato nel dettaglio quali variabili non vengono considerate nella curva di Laffer e quali meccanismi macroeconomici vengono dati per scontati. Verrà mostrato inoltre come alcune scelte di politica fiscale fatte da Reagan abbiano avuto conseguenze dannose all'economia statunitense anche nel lungo periodo e come alcune ne abbiano tutt'oggi. In conclusione verrà esposta una possibile applicazione della curva di Laffer in Italia, che tiene conto delle critiche fatta a quest'ultima negli anni. Tale teoria prevede che una semplice riduzione delle tasse non sia sufficiente a compensare la perdita di introiti derivanti dalla minor tassazione. Un taglio delle aliquote dovrebbe essere accompagnato da un maggiore controllo all'evasione fiscale, incentivando in questo modo gli evasori a pagare le tasse, facendo aumentare così la base imponibile e facendo raggiungere allo Stato un livello di gettito fiscale superiore a quello iniziale.

La curva di Laffer: origini e fortuna di uno strumento teorico contestato​

BRINDISI, FEDERICO
2018/2019

Abstract

L'obiettivo di questo elaborato è determinare se sia possibile incrementare il gettito fiscale attraverso una riduzione delle aliquote fiscali, ovvero verificare l'attuabilità della curva di Laffer. La curva prende il nome dal suo ideatore, Arthur Laffer, il quale spiegò che in alcune circostanze i benefici derivanti da un taglio delle tasse superano le mancate entrate. L'economista espose la propria curva, all'allora candidato alla Presidenza degli Stati Uniti, Ronald Reagan, il quale la adoperò per decidere le manovre di politica fiscale e monetaria, dal 1981 al 1989, dando origine a un periodo storico statunitense passato alla storia con il nome di Reaganomics. In questa tesi verranno anche esposte delle critiche mosse da noti economisti alla curva di Laffer e alla Reaganomics, per vedere i fatti da un altro punto di vista. Verrà spiegato nel dettaglio quali variabili non vengono considerate nella curva di Laffer e quali meccanismi macroeconomici vengono dati per scontati. Verrà mostrato inoltre come alcune scelte di politica fiscale fatte da Reagan abbiano avuto conseguenze dannose all'economia statunitense anche nel lungo periodo e come alcune ne abbiano tutt'oggi. In conclusione verrà esposta una possibile applicazione della curva di Laffer in Italia, che tiene conto delle critiche fatta a quest'ultima negli anni. Tale teoria prevede che una semplice riduzione delle tasse non sia sufficiente a compensare la perdita di introiti derivanti dalla minor tassazione. Un taglio delle aliquote dovrebbe essere accompagnato da un maggiore controllo all'evasione fiscale, incentivando in questo modo gli evasori a pagare le tasse, facendo aumentare così la base imponibile e facendo raggiungere allo Stato un livello di gettito fiscale superiore a quello iniziale.
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