Il suddetto lavoro si è proposto di mettere in luce tutti gli aspetti vantaggiosi nell'adozione dello Smart working all'interno dell'amministrazione pubblica, sia dal punto di vista del lavoratore che dell'amministrazione stessa. Il lavoro agile, infatti può costituire un'opportunità reciproca se davvero si attua nella sua formula identitaria, considerato cioè come approccio innovativo all'organizzazione del lavoro caratterizzata da una responsabilità dei lavoratori rispetto al conseguimento dei risultati attesi, associa una maggiore flessibilità nelle condizioni di lavoro, con riferimento al tempo e al luogo, oltre che gli strumenti di lavoro determinati con ampia discrezionalità. Per tale ragione non è possibile ipotizzare una applicazione generalizzata dello Smart working. Le pubbliche amministrazioni si ritrovano, quindi, a svolgere una profonda riprogettazione organizzativa, al fine di individuare la combinazione più opportuna rispetto alle specifiche situazioni. La digitalizzazione, oggi, può costituire una grande occasione, se governata adeguatamente. Oltre ai benefici dello smart working, vanno, però, ricordati i diversi rischi, nonché con l'insufficienza dei periodi di riposo, il time porosity, con il quale si intende la reciproca influenza e sovrapposizione tra tempo di lavoro e tempo di vita, ecc. L'utilizzo delle tecnologie digitali può rappresentare una minaccia potenziale per la salute tanto fisica quanto mentale dei lavoratori. In particolare, negli studi in materia, si fa riferimento a patologie quali il techno-stress, la dipendenza tecnologica, il burnout. Infine la pervasività delle tecnologie digitali espone il lavoratore a nuove forme di controllo da parte del datore di lavoro, richiedendo, così, l'individuazione di nuove modalità di bilanciamento tra la tutela dei legittimi interessi di quest'ultimo al corretto adempimento della prestazione lavorativa e alla difesa del patrimonio aziendale, e la tutela della libertà, della dignità e della riservatezza del lavoratore
GLI ADEMPIMENTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE IN MERITO ALLO SMART WORKING
CERAJ, MIRSADA
2018/2019
Abstract
Il suddetto lavoro si è proposto di mettere in luce tutti gli aspetti vantaggiosi nell'adozione dello Smart working all'interno dell'amministrazione pubblica, sia dal punto di vista del lavoratore che dell'amministrazione stessa. Il lavoro agile, infatti può costituire un'opportunità reciproca se davvero si attua nella sua formula identitaria, considerato cioè come approccio innovativo all'organizzazione del lavoro caratterizzata da una responsabilità dei lavoratori rispetto al conseguimento dei risultati attesi, associa una maggiore flessibilità nelle condizioni di lavoro, con riferimento al tempo e al luogo, oltre che gli strumenti di lavoro determinati con ampia discrezionalità. Per tale ragione non è possibile ipotizzare una applicazione generalizzata dello Smart working. Le pubbliche amministrazioni si ritrovano, quindi, a svolgere una profonda riprogettazione organizzativa, al fine di individuare la combinazione più opportuna rispetto alle specifiche situazioni. La digitalizzazione, oggi, può costituire una grande occasione, se governata adeguatamente. Oltre ai benefici dello smart working, vanno, però, ricordati i diversi rischi, nonché con l'insufficienza dei periodi di riposo, il time porosity, con il quale si intende la reciproca influenza e sovrapposizione tra tempo di lavoro e tempo di vita, ecc. L'utilizzo delle tecnologie digitali può rappresentare una minaccia potenziale per la salute tanto fisica quanto mentale dei lavoratori. In particolare, negli studi in materia, si fa riferimento a patologie quali il techno-stress, la dipendenza tecnologica, il burnout. Infine la pervasività delle tecnologie digitali espone il lavoratore a nuove forme di controllo da parte del datore di lavoro, richiedendo, così, l'individuazione di nuove modalità di bilanciamento tra la tutela dei legittimi interessi di quest'ultimo al corretto adempimento della prestazione lavorativa e alla difesa del patrimonio aziendale, e la tutela della libertà, della dignità e della riservatezza del lavoratoreFile | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/150860