This work has its roots in the interest of investigating the reasons for an increasing media attention towards a phenomenon that involves young people and that significantly changes its boundaries within a social context with its own system of representations and strongly influenced by the existing power relations: the baby gangs. The core of the paper focuses on the influence that the media exert in the social construction of crime and, in particular, on how journalistic production contributes to distort the representation and trend of the baby gang phenomenon, turning it into a real moral panic. The analysis develops with a certain linearity with respect to the title: "Emergency baby gang: a moral panic generated by media representations", which structures the path followed in the drafting of the paper. First, a theoretical reading of the phenomenon of baby gangs is carried out, in which the main definitions are analysed, the causes are traced in a sociological key and the essential features and the structure of the members that compose them are investigated. Subsequently, the analysis proceeds towards the theoretical key within which the reflections of the paper are inserted, moral panic, that is the general feeling of insecurity and perceived social alarm that the amplification of crime generates in public opinion. Finally, the focus is on the role of the mass media in the process of building moral panic regarding the phenomenon of baby gangs through a descriptive analysis of the representations made by national and local newspapers. The results that emerge are interesting in the light of what are actually the data of official statistics and the conclusions advanced by a series of empirical researches. This allows us to put forward the hypothesis according to which the distortions operated by the media significantly influence social perception, producing effects of high resonance in public opinion in terms of fear, concern and social alarm, contributing more and more to fuel the moral panic generated.
Il presente lavoro affonda le sue radici nell’interesse di indagare i motivi di una sempre più crescente attenzione mediatica nei confronti di un fenomeno che coinvolge i giovani e che muta notevolmente i suoi confini all’interno di un contesto sociale con un proprio sistema di rappresentazioni e fortemente influenzato dai rapporti di potere esistenti: le baby gang. Il cuore dell’elaborato si focalizza sull’influenza che i media esercitano nella costruzione sociale del crimine e, in particolare, su come la produzione giornalistica contribuisce a distorcere la rappresentazione e l’andamento del fenomeno delle baby gang trasformandolo in un vero e proprio panico morale. L'analisi si sviluppa con una certa linearità rispetto al titolo: “Emergenza baby gang: un panico morale generato dalle rappresentazioni mediatiche”, il quale struttura il percorso seguito nella stesura dell’elaborato. In primo luogo, viene effettuata una lettura teorica del fenomeno delle baby gang, di cui si analizzano le principali definizioni, si rintracciano le cause in chiave sociologica e si indagano i tratti essenziali e la struttura dei membri che le compongono. Successivamente, l’analisi procede verso la chiave teorica entro cui si inseriscono le riflessioni dell’elaborato, il panico morale, ossia il generale sentimento di insicurezza e di allarme sociale percepito che l’amplificazione della criminalità genera nell’opinione pubblica. Infine, l’attenzione si rivolge su quello che è il ruolo dei mass media nel processo di costruzione del panico morale in merito al fenomeno delle baby gang attraverso un’analisi descrittiva delle rappresentazioni che ne fanno i quotidiani nazionali e locali. I risultati che emergono si rivelano interessanti alla luce di quelli che in realtà sono i dati delle statistiche ufficiali e le conclusioni avanzate da una serie di ricerche di matrice empirica. Ciò consente di avanzare l’ipotesi secondo cui le distorsioni operate dai media influenzano significativamente la percezione sociale, producendo degli effetti di elevata risonanza nell’opinione pubblica in termini di paura, preoccupazione e allarme sociale contribuendo sempre più ad alimentare il panico morale generato.
EMERGENZA BABY GANG: UN PANICO MORALE GENERATO DALLE RAPPRESENTAZIONI MEDIATICHE
ALLEGRETTI, SARA
2022/2023
Abstract
Il presente lavoro affonda le sue radici nell’interesse di indagare i motivi di una sempre più crescente attenzione mediatica nei confronti di un fenomeno che coinvolge i giovani e che muta notevolmente i suoi confini all’interno di un contesto sociale con un proprio sistema di rappresentazioni e fortemente influenzato dai rapporti di potere esistenti: le baby gang. Il cuore dell’elaborato si focalizza sull’influenza che i media esercitano nella costruzione sociale del crimine e, in particolare, su come la produzione giornalistica contribuisce a distorcere la rappresentazione e l’andamento del fenomeno delle baby gang trasformandolo in un vero e proprio panico morale. L'analisi si sviluppa con una certa linearità rispetto al titolo: “Emergenza baby gang: un panico morale generato dalle rappresentazioni mediatiche”, il quale struttura il percorso seguito nella stesura dell’elaborato. In primo luogo, viene effettuata una lettura teorica del fenomeno delle baby gang, di cui si analizzano le principali definizioni, si rintracciano le cause in chiave sociologica e si indagano i tratti essenziali e la struttura dei membri che le compongono. Successivamente, l’analisi procede verso la chiave teorica entro cui si inseriscono le riflessioni dell’elaborato, il panico morale, ossia il generale sentimento di insicurezza e di allarme sociale percepito che l’amplificazione della criminalità genera nell’opinione pubblica. Infine, l’attenzione si rivolge su quello che è il ruolo dei mass media nel processo di costruzione del panico morale in merito al fenomeno delle baby gang attraverso un’analisi descrittiva delle rappresentazioni che ne fanno i quotidiani nazionali e locali. I risultati che emergono si rivelano interessanti alla luce di quelli che in realtà sono i dati delle statistiche ufficiali e le conclusioni avanzate da una serie di ricerche di matrice empirica. Ciò consente di avanzare l’ipotesi secondo cui le distorsioni operate dai media influenzano significativamente la percezione sociale, producendo degli effetti di elevata risonanza nell’opinione pubblica in termini di paura, preoccupazione e allarme sociale contribuendo sempre più ad alimentare il panico morale generato.I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/150821