La crisi migratoria che negli ultimi anni ha interessato il Mediterraneo, e in particolar modo l’Italia, ha scatenato un ampio dibattito politico-giuridico circa la gestione dei flussi e l’accoglienza dei migranti. In queste difficili condizioni la protezione dell’ordine pubblico e della sicurezza dello Stato è spesso sfociata nella svalutazione sia degli obblighi internazionali di cui lo stesso Stato è destinatario, sia dei diritti umani imprescindibili in capo ai migranti che, nella maggioranza dei casi, sono anche potenziali rifugiati. In tale contesto originano i presupposti di questo elaborato, che a partire dall’ordinanza del Tribunale di Catania del 6 febbraio 2023 intende evidenziare il ruolo centrale delle norme di diritto internazionale nella tutela dei diritti umani dei migranti e dei rifugiati. Nel primo capitolo dunque sarà analizzato il quadro normativo rilevante, tenendo conto da una parte dei diritti dell’uomo, inteso come individuo ma anche come straniero, e dall’altra delle norme internazionali che regolano gli spazi marini. Estremamente rilevanti ai fini di questo elaborato saranno il dovere di soccorso e il principio di non respingimento, di cui saranno esplorate le origini, le applicazioni ed i limiti. Nel corso del secondo capitolo si indagherà invece il caso specifico della nave Humanity 1, oggetto dell’ordinanza del Tribunale di Catania e punto di partenza di questa analisi: attraverso la ricostruzione della corte saranno ripercorsi i fatti principali e si osserveranno gli aspetti più problematici della vicenda, quali lo sbarco selettivo dei migranti ed il negato diritto di presentare domanda di protezione internazionale. Saranno infine le conclusioni dei giudici del tribunale a condurre ad una riflessione finale circa il dualismo sussistente tra la tutela dei diritti umani ed il principio di sovranità territoriale dello Stato costiero. Tale riflessione valuterà temi connessi a questa dualità e alle sue conseguenze pratiche: in primis la presunta responsabilità primaria dello Stato di bandiera della nave soccorritrice, sempre più spesso invocata dal nostro esecutivo, il trattenimento dei migranti a bordo di quest’ultima, e ancora l’ostacolo all’attività delle ONG, in ultima istanza con il decreto-legge del 2 gennaio 2023 che, come si osserverà, intende impedire alle navi umanitarie di adempiere a più di un salvataggio per volta e crea inoltre il problema dei cosiddetti porti vessatori. Il fine di questo testo è pertanto di mettere in luce da una parte il tentativo dello Stato di non rispettare i propri obblighi internazionali in materia di soccorso in mare e di non respingimento, e dall’altra la preminenza che i diritti umani devono avere laddove essi vengano messi in discussione, in quanto essi devono essere applicati tanto sulla terra ferma quanto in mare aperto.

Diritti umani in mare: l'ordinanza del Tribunale di Catania del 6 febbraio 2023

QUERCIA, AGNESE
2022/2023

Abstract

La crisi migratoria che negli ultimi anni ha interessato il Mediterraneo, e in particolar modo l’Italia, ha scatenato un ampio dibattito politico-giuridico circa la gestione dei flussi e l’accoglienza dei migranti. In queste difficili condizioni la protezione dell’ordine pubblico e della sicurezza dello Stato è spesso sfociata nella svalutazione sia degli obblighi internazionali di cui lo stesso Stato è destinatario, sia dei diritti umani imprescindibili in capo ai migranti che, nella maggioranza dei casi, sono anche potenziali rifugiati. In tale contesto originano i presupposti di questo elaborato, che a partire dall’ordinanza del Tribunale di Catania del 6 febbraio 2023 intende evidenziare il ruolo centrale delle norme di diritto internazionale nella tutela dei diritti umani dei migranti e dei rifugiati. Nel primo capitolo dunque sarà analizzato il quadro normativo rilevante, tenendo conto da una parte dei diritti dell’uomo, inteso come individuo ma anche come straniero, e dall’altra delle norme internazionali che regolano gli spazi marini. Estremamente rilevanti ai fini di questo elaborato saranno il dovere di soccorso e il principio di non respingimento, di cui saranno esplorate le origini, le applicazioni ed i limiti. Nel corso del secondo capitolo si indagherà invece il caso specifico della nave Humanity 1, oggetto dell’ordinanza del Tribunale di Catania e punto di partenza di questa analisi: attraverso la ricostruzione della corte saranno ripercorsi i fatti principali e si osserveranno gli aspetti più problematici della vicenda, quali lo sbarco selettivo dei migranti ed il negato diritto di presentare domanda di protezione internazionale. Saranno infine le conclusioni dei giudici del tribunale a condurre ad una riflessione finale circa il dualismo sussistente tra la tutela dei diritti umani ed il principio di sovranità territoriale dello Stato costiero. Tale riflessione valuterà temi connessi a questa dualità e alle sue conseguenze pratiche: in primis la presunta responsabilità primaria dello Stato di bandiera della nave soccorritrice, sempre più spesso invocata dal nostro esecutivo, il trattenimento dei migranti a bordo di quest’ultima, e ancora l’ostacolo all’attività delle ONG, in ultima istanza con il decreto-legge del 2 gennaio 2023 che, come si osserverà, intende impedire alle navi umanitarie di adempiere a più di un salvataggio per volta e crea inoltre il problema dei cosiddetti porti vessatori. Il fine di questo testo è pertanto di mettere in luce da una parte il tentativo dello Stato di non rispettare i propri obblighi internazionali in materia di soccorso in mare e di non respingimento, e dall’altra la preminenza che i diritti umani devono avere laddove essi vengano messi in discussione, in quanto essi devono essere applicati tanto sulla terra ferma quanto in mare aperto.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/150795