In ambito delle scienze politiche, l'analisi della "servitù volontaria" di Étienne de La Boétie e l'applicazione dei concetti di Christophe Dejours al mondo del lavoro costituiscono un intrigante campo di studio intrecciato con le dinamiche sociali contemporanee. Questa tesi si propone di esplorare le profonde connessioni tra il pensiero di La Boétie sul consenso volontario e le teorie di Dejours sulla psicodinamica del lavoro, mettendo in luce la loro rilevanza storica, sociale e culturale. Nel XVI secolo, Étienne de La Boétie, pensatore francese, analizzò il fenomeno della "servitù volontaria" nel suo celebre saggio «Discorso della servitù volontaria». In un'epoca di monarchie assolute e poteri coercitivi, La Boétie cercò di comprendere come fosse possibile che intere popolazioni accettassero e persino perpetuassero la loro sottomissione volontaria a un'autorità ingiusta e tirannica. Le sue riflessioni anticiparono concetti moderni di psicologia sociale e politica, aprendo la strada a un'analisi critica delle dinamiche di potere e controllo. Nel contesto della consolidazione della monarchia assoluta e dei cambiamenti strutturali del XVI secolo, La Boétie esplorò il modo in cui le persone potessero accettare la loro sottomissione volontaria, rilevando l'importanza dei fattori psicologici e sociali in questo processo. Le teorie di Christophe Dejours, sviluppate verso la fine del XX secolo, si concentrano sul mondo del lavoro durante un periodo di trasformazioni economiche e organizzative. Attraverso opere come «Lavoro vivo» e «L'ingranaggio siamo noi», Dejours esplora le complessità del lavoro e il suo impatto sulla salute mentale dei lavoratori. Egli sottolinea il ruolo del "piacere" nel lavoro e l'importanza del riconoscimento sociale all'interno dell'ambiente lavorativo. Dejours mette anche in evidenza come le dinamiche relazionali e il conflitto possano influenzare la salute mentale dei lavoratori, stimolando una riflessione critica sul concetto stesso di lavoro e suggerendo vie per affrontare le sfide moderne. Il lavoro proposto, in ultima istanza, cercherà di sottolineare le similitudini tra la servitù volontaria di La Boétie e il mondo del lavoro contemporaneo. Proprio come La Boétie si interrogava sull'obbedienza volontaria nel suo contesto storico, le ricerche attuali mostrano come gli individui possano abbracciare lavori degradanti e generare sofferenze personali e collettive, anche in assenza di coercizione esterna. Quest'analisi si incrocia con diverse discipline e mette in luce il sistema capitalistico, basato sempre più sul consenso e la partecipazione attiva dei lavoratori. Dejours, attraverso le sue teorie, mette in evidenza che il sistema persiste grazie al consenso e alla partecipazione dei lavoratori, ma anche in mezzo a sofferenze. Questi studi riflettono sul concetto di "zelo al lavoro", in cui i lavoratori contribuiscono al sistema nonostante le difficoltà. In conclusione, emergono riflessioni sul ruolo del neoliberismo e sulla partecipazione attiva dei sottomessi nella diffusione di questa ideologia nel mondo del lavoro. Dejours invita a promuovere il valore del lavoro e a favorire la solidarietà e la cooperazione come risposte alle ingiustizie. La creazione di spazi di dialogo e ascolto all'interno delle organizzazioni è cruciale per affrontare le sfide attuali e promuovere una partecipazione consapevole dei lavoratori per un contesto lavorativo equo e inclusivo.

Servitù volontaria e mondo del lavoro. Da La Boétie a Dejours

SORBELLO, ELISA
2022/2023

Abstract

In ambito delle scienze politiche, l'analisi della "servitù volontaria" di Étienne de La Boétie e l'applicazione dei concetti di Christophe Dejours al mondo del lavoro costituiscono un intrigante campo di studio intrecciato con le dinamiche sociali contemporanee. Questa tesi si propone di esplorare le profonde connessioni tra il pensiero di La Boétie sul consenso volontario e le teorie di Dejours sulla psicodinamica del lavoro, mettendo in luce la loro rilevanza storica, sociale e culturale. Nel XVI secolo, Étienne de La Boétie, pensatore francese, analizzò il fenomeno della "servitù volontaria" nel suo celebre saggio «Discorso della servitù volontaria». In un'epoca di monarchie assolute e poteri coercitivi, La Boétie cercò di comprendere come fosse possibile che intere popolazioni accettassero e persino perpetuassero la loro sottomissione volontaria a un'autorità ingiusta e tirannica. Le sue riflessioni anticiparono concetti moderni di psicologia sociale e politica, aprendo la strada a un'analisi critica delle dinamiche di potere e controllo. Nel contesto della consolidazione della monarchia assoluta e dei cambiamenti strutturali del XVI secolo, La Boétie esplorò il modo in cui le persone potessero accettare la loro sottomissione volontaria, rilevando l'importanza dei fattori psicologici e sociali in questo processo. Le teorie di Christophe Dejours, sviluppate verso la fine del XX secolo, si concentrano sul mondo del lavoro durante un periodo di trasformazioni economiche e organizzative. Attraverso opere come «Lavoro vivo» e «L'ingranaggio siamo noi», Dejours esplora le complessità del lavoro e il suo impatto sulla salute mentale dei lavoratori. Egli sottolinea il ruolo del "piacere" nel lavoro e l'importanza del riconoscimento sociale all'interno dell'ambiente lavorativo. Dejours mette anche in evidenza come le dinamiche relazionali e il conflitto possano influenzare la salute mentale dei lavoratori, stimolando una riflessione critica sul concetto stesso di lavoro e suggerendo vie per affrontare le sfide moderne. Il lavoro proposto, in ultima istanza, cercherà di sottolineare le similitudini tra la servitù volontaria di La Boétie e il mondo del lavoro contemporaneo. Proprio come La Boétie si interrogava sull'obbedienza volontaria nel suo contesto storico, le ricerche attuali mostrano come gli individui possano abbracciare lavori degradanti e generare sofferenze personali e collettive, anche in assenza di coercizione esterna. Quest'analisi si incrocia con diverse discipline e mette in luce il sistema capitalistico, basato sempre più sul consenso e la partecipazione attiva dei lavoratori. Dejours, attraverso le sue teorie, mette in evidenza che il sistema persiste grazie al consenso e alla partecipazione dei lavoratori, ma anche in mezzo a sofferenze. Questi studi riflettono sul concetto di "zelo al lavoro", in cui i lavoratori contribuiscono al sistema nonostante le difficoltà. In conclusione, emergono riflessioni sul ruolo del neoliberismo e sulla partecipazione attiva dei sottomessi nella diffusione di questa ideologia nel mondo del lavoro. Dejours invita a promuovere il valore del lavoro e a favorire la solidarietà e la cooperazione come risposte alle ingiustizie. La creazione di spazi di dialogo e ascolto all'interno delle organizzazioni è cruciale per affrontare le sfide attuali e promuovere una partecipazione consapevole dei lavoratori per un contesto lavorativo equo e inclusivo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/150793