Una viticoltura di qualità dipende da numerosi aspetti che possono riassumersi nel concetto di 'Terroir' il quale include la scelta culti-varietale, il mesoclima, il suolo e l'insieme delle scelte colturali messe in atto dal viticoltore per la conduzione del vigneto quali orientamento dei filari, densità di piantagione, forma di allevamento, potatura e gestione del verde, scelte irrigue, laddove esse siano possibili, scelte vendemmiali, etc…. La definizione di questi parametri influenza a sua volta la carica di gemme, il numero di grappoli e la loro esposizione, l'intercettazione solare, etc… E' l'interazione di tutti questi elementi che definisce la qualità dell'uva e del vino che se ne ottiene. La luce è un fattore molto importante nella produzione di uva sia da vino che da tavola. In particolare, è noto da tempo che la luce influenza l'accumulo dei flavonoli, polifenoli flavonoidici delle bucce cui si attribuiscono i fenomeni di copigmentazione dei frutti e dei vini giovani e, quindi, la stabilizzazione del colore. Le annate caratterizzate da elevata insolazione o le più prolungate esposizioni dei grappoli alla luce possono influenzare la concentrazione di talune classi di polifenoli nelle uve. Il livello di esposizione alla luce va sempre attentamente calibrato in funzione delle condizioni climatiche dell'annata e dell'ambiente di coltivazione in quanto in stagioni molto calde e secche e con molta luce e/o in ambienti colturali mediterranei il grappolo eccessivamente esposto può andare incontro a scottature che pregiudicano la qualità del prodotto finale (aspetto e aromi). Inoltre, non va dimenticato che l'esposizione alla luce è connessa con la temperatura: molte evidenze bibliografiche (ma non tutte) sottolineano come l'incremento dell'esposizione alla luce causi un incremento della temperatura che può avere effetti negativi sull'accumulo degli antociani, polifenoli flavonoidici responsabili del colore delle bacche. L'orientamento dei filari è un elemento fondamentale per definire la qualità delle uve: molte evidenze bibliografiche infatti riportano come, a seconda dell'esposizione del vigneto, le migliori risposte qualitative si debbano attendere da quegli orientamenti che garantiscono un buon equilibrio tra luce e temperature, ad esempio le esposizioni ad est in filari ad orientamento nord-sud in climi caldo aridi. La scelta oculata dell'orientamento dei filari ben si connota come buona pratica 'agronomica' finalizzata alla gestione delle mutate condizioni colturali determinate dal cambiamento climatico.

EFFETTI DELL'ORIENTAMENTO DEI FILARI SULLE PRINCIPALI CARATTERISTICHE QUALITATIVE DELLE UVE

PISCOPO, SALVATORE
2018/2019

Abstract

Una viticoltura di qualità dipende da numerosi aspetti che possono riassumersi nel concetto di 'Terroir' il quale include la scelta culti-varietale, il mesoclima, il suolo e l'insieme delle scelte colturali messe in atto dal viticoltore per la conduzione del vigneto quali orientamento dei filari, densità di piantagione, forma di allevamento, potatura e gestione del verde, scelte irrigue, laddove esse siano possibili, scelte vendemmiali, etc…. La definizione di questi parametri influenza a sua volta la carica di gemme, il numero di grappoli e la loro esposizione, l'intercettazione solare, etc… E' l'interazione di tutti questi elementi che definisce la qualità dell'uva e del vino che se ne ottiene. La luce è un fattore molto importante nella produzione di uva sia da vino che da tavola. In particolare, è noto da tempo che la luce influenza l'accumulo dei flavonoli, polifenoli flavonoidici delle bucce cui si attribuiscono i fenomeni di copigmentazione dei frutti e dei vini giovani e, quindi, la stabilizzazione del colore. Le annate caratterizzate da elevata insolazione o le più prolungate esposizioni dei grappoli alla luce possono influenzare la concentrazione di talune classi di polifenoli nelle uve. Il livello di esposizione alla luce va sempre attentamente calibrato in funzione delle condizioni climatiche dell'annata e dell'ambiente di coltivazione in quanto in stagioni molto calde e secche e con molta luce e/o in ambienti colturali mediterranei il grappolo eccessivamente esposto può andare incontro a scottature che pregiudicano la qualità del prodotto finale (aspetto e aromi). Inoltre, non va dimenticato che l'esposizione alla luce è connessa con la temperatura: molte evidenze bibliografiche (ma non tutte) sottolineano come l'incremento dell'esposizione alla luce causi un incremento della temperatura che può avere effetti negativi sull'accumulo degli antociani, polifenoli flavonoidici responsabili del colore delle bacche. L'orientamento dei filari è un elemento fondamentale per definire la qualità delle uve: molte evidenze bibliografiche infatti riportano come, a seconda dell'esposizione del vigneto, le migliori risposte qualitative si debbano attendere da quegli orientamenti che garantiscono un buon equilibrio tra luce e temperature, ad esempio le esposizioni ad est in filari ad orientamento nord-sud in climi caldo aridi. La scelta oculata dell'orientamento dei filari ben si connota come buona pratica 'agronomica' finalizzata alla gestione delle mutate condizioni colturali determinate dal cambiamento climatico.
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