La presente tesi dal titolo Voto espressivo e voto strategico: i dilemmi dell’elettore di sinistra intende interpretare il fenomeno della disaffezione politica da parte dei cittadini che si identificano nello schieramento di sinistra dell’asse politico. In particolar modo, la ricerca si è svolta al fine di comprendere cosa induca gli elettori ad adottare determinate scelte di voto, volendo soprattutto capire quali siano le ragioni dietro la decisione di esprimere un voto sincero piuttosto che uno utile. dei sistemi elettorali, entrando nel dettaglio delle leggi che sono state impiegate nelle elezioni in Italia dal 1994, durante il periodo della cosiddetta Prima Repubblica. Nel corso del primo capitolo, inoltre, si è spiegato come il funzionamento del sistema elettorale, e conseguentemente del sistema politico, influenzi il comportamento dei partiti e degli elettori; infine, si sono spiegati i concetti di voto espressivo e voto strategico, entrando quindi nel vivo della domanda di ricerca del presente elaborato. Nel secondo capitolo si è ripercorsa la storia della sinistra italiana, al fine di fornire un quadro completo che permetta di comprendere al meglio come e perché si sia arrivati alla situazione attuale, in cui troviamo uno schieramento politico altamente frammentato e sempre meno attraente agli occhi degli elettori. Nel terzo ed ultimo capitolo, sono state analizzate le otto elezioni svolte dal 1994 al 2022, spiegando nel dettaglio i comportamenti adottati dai partiti nel corso della campagna elettorale e della legislatura, e le conseguenti scelte di voto degli elettori, al fine di comprendere le ragioni della disaffezione e disillusione politica, che oltre a comportare un elevata riduzione di consensi per il centro sinistra, ha anche determinato un forte aumento del tasso di astensionismo, arrivando a toccare i minimi storici della partecipazione alle elezioni politiche (e non solo). La decisione di condurre tale tesi risiede nella volontà di comprendere come si sia arrivati ad una situazione politica in cui vincono in maniera preminente le forze della destra ultra- conservatrice e nazionalista, con un centro sinistra estremamente indebolito, reduce da un passato di grandi successi. L’intenzione è quella di interpretare gli avvenimenti degli ultimi trent’anni per capire quali siano stati gli elementi che hanno determinato il lento declino dei partiti progressisti. L’analisi nasce da un problema registrato tra gli elettori che non si identificano pienamente nella grande forza politica italiana di centro-sinistra, il Partito Democratico, ma che, in sede elettorale, si trovano a compiere una scelta: votare per il partito di affiliazione ideologica, rischiando di esprimere una preferenza “inutile” a causa dei meccanismi dei sistemi elettorali, che spesso portano alla dispersione dei voti espressi a favore dei partiti minori, o votare per il grande partito di coalizione, nel nostro caso il PD, per assicurare sia una rappresentanza parlamentare che in qualche modo possa portare avanti le proprie istanze sul piano istituzionale, sia per garantire un’opposizione quanto più efficace alle forze di destra. Chi scrive vuole dunque capire perché si sia arrivati a questa situazione, in cui il maggior partito di centro sinistra non viene percepito come tale.

Voto espressivo e voto strategico: i dilemmi dell’elettore di sinistra in Italia

MOSCATELLO, ANNET
2022/2023

Abstract

La presente tesi dal titolo Voto espressivo e voto strategico: i dilemmi dell’elettore di sinistra intende interpretare il fenomeno della disaffezione politica da parte dei cittadini che si identificano nello schieramento di sinistra dell’asse politico. In particolar modo, la ricerca si è svolta al fine di comprendere cosa induca gli elettori ad adottare determinate scelte di voto, volendo soprattutto capire quali siano le ragioni dietro la decisione di esprimere un voto sincero piuttosto che uno utile. dei sistemi elettorali, entrando nel dettaglio delle leggi che sono state impiegate nelle elezioni in Italia dal 1994, durante il periodo della cosiddetta Prima Repubblica. Nel corso del primo capitolo, inoltre, si è spiegato come il funzionamento del sistema elettorale, e conseguentemente del sistema politico, influenzi il comportamento dei partiti e degli elettori; infine, si sono spiegati i concetti di voto espressivo e voto strategico, entrando quindi nel vivo della domanda di ricerca del presente elaborato. Nel secondo capitolo si è ripercorsa la storia della sinistra italiana, al fine di fornire un quadro completo che permetta di comprendere al meglio come e perché si sia arrivati alla situazione attuale, in cui troviamo uno schieramento politico altamente frammentato e sempre meno attraente agli occhi degli elettori. Nel terzo ed ultimo capitolo, sono state analizzate le otto elezioni svolte dal 1994 al 2022, spiegando nel dettaglio i comportamenti adottati dai partiti nel corso della campagna elettorale e della legislatura, e le conseguenti scelte di voto degli elettori, al fine di comprendere le ragioni della disaffezione e disillusione politica, che oltre a comportare un elevata riduzione di consensi per il centro sinistra, ha anche determinato un forte aumento del tasso di astensionismo, arrivando a toccare i minimi storici della partecipazione alle elezioni politiche (e non solo). La decisione di condurre tale tesi risiede nella volontà di comprendere come si sia arrivati ad una situazione politica in cui vincono in maniera preminente le forze della destra ultra- conservatrice e nazionalista, con un centro sinistra estremamente indebolito, reduce da un passato di grandi successi. L’intenzione è quella di interpretare gli avvenimenti degli ultimi trent’anni per capire quali siano stati gli elementi che hanno determinato il lento declino dei partiti progressisti. L’analisi nasce da un problema registrato tra gli elettori che non si identificano pienamente nella grande forza politica italiana di centro-sinistra, il Partito Democratico, ma che, in sede elettorale, si trovano a compiere una scelta: votare per il partito di affiliazione ideologica, rischiando di esprimere una preferenza “inutile” a causa dei meccanismi dei sistemi elettorali, che spesso portano alla dispersione dei voti espressi a favore dei partiti minori, o votare per il grande partito di coalizione, nel nostro caso il PD, per assicurare sia una rappresentanza parlamentare che in qualche modo possa portare avanti le proprie istanze sul piano istituzionale, sia per garantire un’opposizione quanto più efficace alle forze di destra. Chi scrive vuole dunque capire perché si sia arrivati a questa situazione, in cui il maggior partito di centro sinistra non viene percepito come tale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/150659