L’oggetto della tesi è un’analisi ampia ed approfondita del De bello canepiciano, opera scritta da Pietro Azario, cronista Novarese del XIV secolo. Si tratta di un argomento che racconta un capitolo oscuro e sanguinoso che ha vissuto il territorio del Canavese dal 1339 al 1362 e che ho ripreso in questa tesi per potervi fare un’accurata indagine allo scopo di capire, attraverso lo studio di fonti, ricerche in archivio ed articoli di numerosi storici di fama, la genesi di questo conflitto e l’impatto che i castelli e le varie famiglie nobiliari proprietarie avevano sulla zona in questione. Ripercorrendo la storia del conflitto, è emerso che la guerra del Canavese, sebbene ritenuto un argomento di secondaria importanza, quasi di nicchia, all’interno dello scacchiere politico basso-medievale italiano, sia stato invece un evento la cui importanza è data dal fatto che proprio grazie agli scontri e al conseguente indebolimento delle famiglie dei Valperga e dei San Martino, in guerra tra loro, abbia visto accrescere il potere ed il prestigio della stirpe dei Savoia, che da allora si affermerà nel territorio come mai prima di allora, con il conseguente annientamento politico, ed il sovvertimento delle autorità e delle istituzioni preesistenti. La tesi di laurea si articola in tre macro-capitoli, con relativi sotto-capitoli, distinti quanto molto connessi tra loro. Nella prima parte viene approfondita la vita di Pietro Azario: le relative origini familiari, i rapporti con i membri della sua famiglia e i numerosi impieghi lavorativi presso le varie famiglie nobiliari a cui prestò servizio. In aggiunta a ciò, vi è un approfondimento sulle opere più importanti lasciateci in eredità dal cronista Novarese, in primis il Liber gestorum, considerato il più famoso fra i suoi scritti ed il protagonista cardine della nostra ricerca, ossia il De bello canepiciano. Con il secondo capitolo, vi è un’introduzione sulla storia e sulla geografia generale del Canavese. Oltre al non meno importante elemento geografico, in questa parte della ricerca vengono messi in risalto i fatti ed i fattori storici che hanno contribuito a formare l’identità del territorio canavesano, a partire dalle conseguenze della conquista romana, passando dall’alto Medioevo e all’incontro-scontro tra Longobardi e Carolingi, fino adarrivare alle dinastie nobiliari, imparentate come vedremo tra di loro, che si spartiscono il possesso di quelle regioni. Nel terzo capitolo, si fa riferimento a tutti i castelli presenti nel De bello canepiciano, le fortezze e l’attività bellica. Essi vengono schedati uno per uno, al fine di avere una panoramica più approfondita sui fatti più eclatanti accaduti durante la guerra.

"Castelli e attività bellica nel De bello canepiciano di Azario"

POLLIO, DOMENICO GABRIELE
2022/2023

Abstract

L’oggetto della tesi è un’analisi ampia ed approfondita del De bello canepiciano, opera scritta da Pietro Azario, cronista Novarese del XIV secolo. Si tratta di un argomento che racconta un capitolo oscuro e sanguinoso che ha vissuto il territorio del Canavese dal 1339 al 1362 e che ho ripreso in questa tesi per potervi fare un’accurata indagine allo scopo di capire, attraverso lo studio di fonti, ricerche in archivio ed articoli di numerosi storici di fama, la genesi di questo conflitto e l’impatto che i castelli e le varie famiglie nobiliari proprietarie avevano sulla zona in questione. Ripercorrendo la storia del conflitto, è emerso che la guerra del Canavese, sebbene ritenuto un argomento di secondaria importanza, quasi di nicchia, all’interno dello scacchiere politico basso-medievale italiano, sia stato invece un evento la cui importanza è data dal fatto che proprio grazie agli scontri e al conseguente indebolimento delle famiglie dei Valperga e dei San Martino, in guerra tra loro, abbia visto accrescere il potere ed il prestigio della stirpe dei Savoia, che da allora si affermerà nel territorio come mai prima di allora, con il conseguente annientamento politico, ed il sovvertimento delle autorità e delle istituzioni preesistenti. La tesi di laurea si articola in tre macro-capitoli, con relativi sotto-capitoli, distinti quanto molto connessi tra loro. Nella prima parte viene approfondita la vita di Pietro Azario: le relative origini familiari, i rapporti con i membri della sua famiglia e i numerosi impieghi lavorativi presso le varie famiglie nobiliari a cui prestò servizio. In aggiunta a ciò, vi è un approfondimento sulle opere più importanti lasciateci in eredità dal cronista Novarese, in primis il Liber gestorum, considerato il più famoso fra i suoi scritti ed il protagonista cardine della nostra ricerca, ossia il De bello canepiciano. Con il secondo capitolo, vi è un’introduzione sulla storia e sulla geografia generale del Canavese. Oltre al non meno importante elemento geografico, in questa parte della ricerca vengono messi in risalto i fatti ed i fattori storici che hanno contribuito a formare l’identità del territorio canavesano, a partire dalle conseguenze della conquista romana, passando dall’alto Medioevo e all’incontro-scontro tra Longobardi e Carolingi, fino adarrivare alle dinastie nobiliari, imparentate come vedremo tra di loro, che si spartiscono il possesso di quelle regioni. Nel terzo capitolo, si fa riferimento a tutti i castelli presenti nel De bello canepiciano, le fortezze e l’attività bellica. Essi vengono schedati uno per uno, al fine di avere una panoramica più approfondita sui fatti più eclatanti accaduti durante la guerra.
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