Le metastasi cerebrali sono i tumori intracranici di più frequente riscontro. L'allungamento dei tempi di sopravvivenza dei pazienti oncologici, grazie all'introduzione di nuovi farmaci nell'armamentario terapeutico ed al miglioramento delle tecniche diagnostiche, rende sempre più attuale il problema delle secondarietà cerebrali. Le metastasi cerebrali si presentano nel 15- 20% dei pazienti durante il decorso della patologia tumorale, divenendo causa di morbilità e mortalità. Il ventaglio terapeutico è più ampio in caso di lesione singola, potendosi avvalere della chirurgia e della radiochirurgia stereotassica, oltre che della terapia sistemica e del trattamento radiante panencefalico, che rappresentano, invece, le uniche opzioni possibili nel caso di metastasi multiple. In tale contesto, si inserisce lo studio retrospettivo condotto su un gruppo di pazienti affetti da carcinoma polmonare con metastasi cerebrali sincrone o metacrone alla diagnosi, afferiti presso l'Oncologia Polmonare dell'A.O.U. San Luigi di Orbassano nel periodo compreso tra Gennaio 2004 e Giugno 2010. L'analisi retrospettiva esamina 120 pazienti, selezionati dal totale dei 703 soggetti afferiti alla suddetta unità nel periodo considerato, che abbiano avuto un follow-up minimo di 6 mesi. Lo scopo dello studio è individuare alcune caratteristiche di tale popolazione ed estrapolare dati utili alla gestione dei numerosi pazienti metastatici a livello cerebrale.E'fondamentale un approccio multidisciplinare rivolto, in primis, alla cura del carcinoma polmonare: la migliore strategia terapeutica, finora individuata, si compone di un trattamento sistemico, embricato con la radioterapia encefalica, stereotassica o più spesso panencefalica. Nel gruppo in analisi, la sopravvivenza media di coloro che hanno beneficiato di terapia sistemica e radioterapia cerebrale è risultata pari a 21 mesi contro 14 mesi per coloro che hanno effettuato solo terapia sistemica. Lo studio sostiene, poi, l'importanza di allargare il panorama delle possibilità di trattamento da proporre ai pazienti, con l'inserimento di questi in protocolli clinici sperimentali controllati. Si nota, infatti, un vantaggio di sopravvivenza, seppur modesto, per i soggetti che ricevono almeno una linea di trattamento nell'ambito di studi clinici controllati (probabilità cumulativa di sopravvivenza mediana di 20 mesi rispetto a 15 mesi di coloro che hanno ricevuto solo trattamento nell'ambito della comune pratica clinica; p=0.058, IC 95%). Per coloro che risultano candidabili a tali terapie sperimentali, la proposta informata della partecipazione a trattamenti in protocollo sembra da considerarsi utile, al fine di proporre nuove armi terapeutiche per offrire, in futuro, una migliore aspettativa di vita.
Metastasi cerebrali da tumori solidi ed in particolare correlate al tumore polmonare. Casistica retrospettiva monocentrica.
LAROSA, PAOLA
2009/2010
Abstract
Le metastasi cerebrali sono i tumori intracranici di più frequente riscontro. L'allungamento dei tempi di sopravvivenza dei pazienti oncologici, grazie all'introduzione di nuovi farmaci nell'armamentario terapeutico ed al miglioramento delle tecniche diagnostiche, rende sempre più attuale il problema delle secondarietà cerebrali. Le metastasi cerebrali si presentano nel 15- 20% dei pazienti durante il decorso della patologia tumorale, divenendo causa di morbilità e mortalità. Il ventaglio terapeutico è più ampio in caso di lesione singola, potendosi avvalere della chirurgia e della radiochirurgia stereotassica, oltre che della terapia sistemica e del trattamento radiante panencefalico, che rappresentano, invece, le uniche opzioni possibili nel caso di metastasi multiple. In tale contesto, si inserisce lo studio retrospettivo condotto su un gruppo di pazienti affetti da carcinoma polmonare con metastasi cerebrali sincrone o metacrone alla diagnosi, afferiti presso l'Oncologia Polmonare dell'A.O.U. San Luigi di Orbassano nel periodo compreso tra Gennaio 2004 e Giugno 2010. L'analisi retrospettiva esamina 120 pazienti, selezionati dal totale dei 703 soggetti afferiti alla suddetta unità nel periodo considerato, che abbiano avuto un follow-up minimo di 6 mesi. Lo scopo dello studio è individuare alcune caratteristiche di tale popolazione ed estrapolare dati utili alla gestione dei numerosi pazienti metastatici a livello cerebrale.E'fondamentale un approccio multidisciplinare rivolto, in primis, alla cura del carcinoma polmonare: la migliore strategia terapeutica, finora individuata, si compone di un trattamento sistemico, embricato con la radioterapia encefalica, stereotassica o più spesso panencefalica. Nel gruppo in analisi, la sopravvivenza media di coloro che hanno beneficiato di terapia sistemica e radioterapia cerebrale è risultata pari a 21 mesi contro 14 mesi per coloro che hanno effettuato solo terapia sistemica. Lo studio sostiene, poi, l'importanza di allargare il panorama delle possibilità di trattamento da proporre ai pazienti, con l'inserimento di questi in protocolli clinici sperimentali controllati. Si nota, infatti, un vantaggio di sopravvivenza, seppur modesto, per i soggetti che ricevono almeno una linea di trattamento nell'ambito di studi clinici controllati (probabilità cumulativa di sopravvivenza mediana di 20 mesi rispetto a 15 mesi di coloro che hanno ricevuto solo trattamento nell'ambito della comune pratica clinica; p=0.058, IC 95%). Per coloro che risultano candidabili a tali terapie sperimentali, la proposta informata della partecipazione a trattamenti in protocollo sembra da considerarsi utile, al fine di proporre nuove armi terapeutiche per offrire, in futuro, una migliore aspettativa di vita.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
244635_tesionline.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
1.57 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.57 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/15060