Alla luce delle evoluzioni in ambito energetico e tecnologico degli ultimi decenni, l'Amministrazione Difesa ha valutato l'introduzione degli Hybrid Electric Vehicles nel parco mezzi dell'Esercito Italiano, per far fronte alle criticità legate alla obsolescenza e alla vetustà della maggior parte dei veicoli in dotazione. Dalle nuove esigenze operative cui l'Esercito si trova a far fronte, dal bisogno di scongiurare il decadimento della capacità operative della Forza Armata (F.A.), e con i propositi di affermarsi come una innovativa strategia di sviluppo tecnologico, nasce la collaborazione Industria-Difesa per l'ibridizzazione di parte della flotta dei veicoli terrestri. Nasce così nel 2008 un Piano Nazionale di Ricerca Militare (PNRM) indirizzato verso la sperimentazione di una propulsione ibrido-elettrica (HE) con configurazione di tipo parallelo per il Veicolo Tattico Leggero Multiruolo (VTLM) “Lince” 4x4 versione aggiornata con Peso Totale a Terra di 7750 kg. L'elaborato illustra i vantaggi e i benefici attesi dall'ibridizzazione dei veicoli dell'Esercito Italiano, le sfide tecniche dettate da un primordiale grado di maturità della ricerca e i requisiti del veicolo VTLM ibrido sviluppati sulla base delle nuove tecnologie negli ultimi aggiornamenti dei PNRM. I criteri progettuali per la realizzazione del VTLM ibrido, basati sulle caratteristiche da non poter disattendere, sulle minime migliorie da apportare e sulle massime rinunce accettabili, sono stati nel corso del tempo perfezionati ed adattati agli sviluppi tecnologici e alle nuove esigenze tattiche sorte nel decennio 2008-2018, in cui il PNRM si è sviluppato. Sono state proprio le continue scoperte in campo fisico-ingegneristico a rappresentare una costante sfida tecnica, che è stata affrontata con successo: un esemplare di VTLM “Lince” ibrido è stato realizzato, ed è ora funzionante e circolante. L'impiego dell'architettura di trazione HE al VTLM permette di trarre specifici vantaggi tecnici in relazione al suo impiego tattico in termini di silent mobility e silent watch, che accrescono notevolmente l'efficacia della missione, e consente un incremento significativo della mobilità veicolare in termini di aumento delle prestazioni dinamiche in accelerazione, grazie alla possibilità di impiego combinato del motore termico ed elettrico. Inoltre, la sorgente energetica ausiliaria della catena di trazione HE garantisce la possibilità di alimentare elettricamente campi, basi avanzate, installazioni specifiche, ovviando in buona parte alle complessità logistiche. Si presume anche che, nel giro di pochi anni, in ambito civile, la ricerca maturerà considerevoli sviluppi volti più alla propulsione ibrida che a quella termica: è pertanto che l'ibridizzazione dei veicoli da combattimento sarà giocoforza, vista la possibile e graduale estinzione che potrebbe verificarsi della tecnologia di ciclo Diesel. Infine, in ragione della necessità di dover sopperire agli elevati tassi di logoramento e usura che hanno già drasticamente ridotto il livello generale di efficienza dei veicoli attualmente in dotazione alla F.A., l'acquisizione di una miniflotta di HEVs permetterebbe di soppiantare le vecchie piattaforme, connotare la logistica della F.A. di un importante assetto tecnologico all'avanguardia e assicurare un'alta efficienza operativa relativa alla mobilità per i prossimi trent'anni.
Analisi dei sistemi di propulsione ibrido/elettrici e loro applicazione al Veicolo Tattico Leggero Multiruolo “Lince”: sfide tecniche e benefici attesi
ADAMO, ALESSANDRA
2019/2020
Abstract
Alla luce delle evoluzioni in ambito energetico e tecnologico degli ultimi decenni, l'Amministrazione Difesa ha valutato l'introduzione degli Hybrid Electric Vehicles nel parco mezzi dell'Esercito Italiano, per far fronte alle criticità legate alla obsolescenza e alla vetustà della maggior parte dei veicoli in dotazione. Dalle nuove esigenze operative cui l'Esercito si trova a far fronte, dal bisogno di scongiurare il decadimento della capacità operative della Forza Armata (F.A.), e con i propositi di affermarsi come una innovativa strategia di sviluppo tecnologico, nasce la collaborazione Industria-Difesa per l'ibridizzazione di parte della flotta dei veicoli terrestri. Nasce così nel 2008 un Piano Nazionale di Ricerca Militare (PNRM) indirizzato verso la sperimentazione di una propulsione ibrido-elettrica (HE) con configurazione di tipo parallelo per il Veicolo Tattico Leggero Multiruolo (VTLM) “Lince” 4x4 versione aggiornata con Peso Totale a Terra di 7750 kg. L'elaborato illustra i vantaggi e i benefici attesi dall'ibridizzazione dei veicoli dell'Esercito Italiano, le sfide tecniche dettate da un primordiale grado di maturità della ricerca e i requisiti del veicolo VTLM ibrido sviluppati sulla base delle nuove tecnologie negli ultimi aggiornamenti dei PNRM. I criteri progettuali per la realizzazione del VTLM ibrido, basati sulle caratteristiche da non poter disattendere, sulle minime migliorie da apportare e sulle massime rinunce accettabili, sono stati nel corso del tempo perfezionati ed adattati agli sviluppi tecnologici e alle nuove esigenze tattiche sorte nel decennio 2008-2018, in cui il PNRM si è sviluppato. Sono state proprio le continue scoperte in campo fisico-ingegneristico a rappresentare una costante sfida tecnica, che è stata affrontata con successo: un esemplare di VTLM “Lince” ibrido è stato realizzato, ed è ora funzionante e circolante. L'impiego dell'architettura di trazione HE al VTLM permette di trarre specifici vantaggi tecnici in relazione al suo impiego tattico in termini di silent mobility e silent watch, che accrescono notevolmente l'efficacia della missione, e consente un incremento significativo della mobilità veicolare in termini di aumento delle prestazioni dinamiche in accelerazione, grazie alla possibilità di impiego combinato del motore termico ed elettrico. Inoltre, la sorgente energetica ausiliaria della catena di trazione HE garantisce la possibilità di alimentare elettricamente campi, basi avanzate, installazioni specifiche, ovviando in buona parte alle complessità logistiche. Si presume anche che, nel giro di pochi anni, in ambito civile, la ricerca maturerà considerevoli sviluppi volti più alla propulsione ibrida che a quella termica: è pertanto che l'ibridizzazione dei veicoli da combattimento sarà giocoforza, vista la possibile e graduale estinzione che potrebbe verificarsi della tecnologia di ciclo Diesel. Infine, in ragione della necessità di dover sopperire agli elevati tassi di logoramento e usura che hanno già drasticamente ridotto il livello generale di efficienza dei veicoli attualmente in dotazione alla F.A., l'acquisizione di una miniflotta di HEVs permetterebbe di soppiantare le vecchie piattaforme, connotare la logistica della F.A. di un importante assetto tecnologico all'avanguardia e assicurare un'alta efficienza operativa relativa alla mobilità per i prossimi trent'anni.File | Dimensione | Formato | |
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