Il presente elaborato è frutto di una serie di considerazioni che sono state effettuate in merito agli effetti dell'esplosione di un ordigno sull'ambiente circostante. Si è cercato di focalizzare l'attenzione sugli effetti dell'onda d'urto che si genera in seguito ad un'esplosione, generalizzata nel nostro caso all'esplosione di un ordigno bellico. L'Italia nel corso delle due guerre mondiali, secondo i dati ufficiali delle forze armate anglo-americane, ha subito lo sganciamento da parte dei bombardieri alleati di circa 378.891 tonnellate di bombe aeree. Alcuni esperti stimano che circa il 10% di questi ordigni non sono esplosi per via di malfunzionamenti dei detonatori e che al giorno d'oggi ancora si contano 15.000 tonnellate di bombe d'aereo inesplose. Secondo recenti dati pubblicati dal Comando Forze Operative Nord di Padova, soltanto nell'anno 2019 gli operatori CMD (Conventional Munitions Disposal) dell'Esercito hanno fatto brillare circa 3000 ordigni, per una media di 8 al giorno. Siccome sono ormai all'ordine del giorno rinvenimenti di residuati bellici, si è voluto analizzare nel seguente elaborato i possibili danni causati da un'eventuale esplosione dell'ordigno rinvenuto nella città di Torino nel mese di novembre 2019. Nel primo capitolo sono state descritte le tappe evolutive nel corso della storia degli esplosivi, analizzando le loro caratteristiche da un punto di vista chimico e fisico ma soprattutto cercando di focalizzare l'attenzione sui caratteri tipici contraddistintivi dei vari esplosivi. Nel secondo capitolo sono state invece analizzate le caratteristiche fisiche dell'onda d'urto generata da un'esplosione, analizzando nello specifico la sovrappressione incidente ed il corrispondente valore dell'impulso esplosivo in quanto sono considerati entrambi i parametri fondamentali responsabili dei danni sulle strutture e sulle persone. Sempre nello stesso capitolo si è focalizzata l'attenzione sull'esposizione generale del fenomeno esplosivo in ambiente non confinato ipotizzando un'esplosione al livello del suolo ma soprattutto nel caso in cui avvenisse in un centro abitato. Nell'ultimo capitolo sono stati infine considerati i possibili effetti sia sull'uomo sia sugli edifici causati da un'esplosione. Analizzando nello specifico l'ordigno bellico rinvenuto nella città di Torino, mediante l'ausilio di opportune considerazioni matematiche, sono state effettuate delle valutazioni e delle rilevazioni numeriche che hanno portato al calcolo della zona di sicurezza nelle immediate vicinanze dell'ordigno.
sullo studio analitico degli effetti di un'esplosione
BOVE, ALESSANDRO
2019/2020
Abstract
Il presente elaborato è frutto di una serie di considerazioni che sono state effettuate in merito agli effetti dell'esplosione di un ordigno sull'ambiente circostante. Si è cercato di focalizzare l'attenzione sugli effetti dell'onda d'urto che si genera in seguito ad un'esplosione, generalizzata nel nostro caso all'esplosione di un ordigno bellico. L'Italia nel corso delle due guerre mondiali, secondo i dati ufficiali delle forze armate anglo-americane, ha subito lo sganciamento da parte dei bombardieri alleati di circa 378.891 tonnellate di bombe aeree. Alcuni esperti stimano che circa il 10% di questi ordigni non sono esplosi per via di malfunzionamenti dei detonatori e che al giorno d'oggi ancora si contano 15.000 tonnellate di bombe d'aereo inesplose. Secondo recenti dati pubblicati dal Comando Forze Operative Nord di Padova, soltanto nell'anno 2019 gli operatori CMD (Conventional Munitions Disposal) dell'Esercito hanno fatto brillare circa 3000 ordigni, per una media di 8 al giorno. Siccome sono ormai all'ordine del giorno rinvenimenti di residuati bellici, si è voluto analizzare nel seguente elaborato i possibili danni causati da un'eventuale esplosione dell'ordigno rinvenuto nella città di Torino nel mese di novembre 2019. Nel primo capitolo sono state descritte le tappe evolutive nel corso della storia degli esplosivi, analizzando le loro caratteristiche da un punto di vista chimico e fisico ma soprattutto cercando di focalizzare l'attenzione sui caratteri tipici contraddistintivi dei vari esplosivi. Nel secondo capitolo sono state invece analizzate le caratteristiche fisiche dell'onda d'urto generata da un'esplosione, analizzando nello specifico la sovrappressione incidente ed il corrispondente valore dell'impulso esplosivo in quanto sono considerati entrambi i parametri fondamentali responsabili dei danni sulle strutture e sulle persone. Sempre nello stesso capitolo si è focalizzata l'attenzione sull'esposizione generale del fenomeno esplosivo in ambiente non confinato ipotizzando un'esplosione al livello del suolo ma soprattutto nel caso in cui avvenisse in un centro abitato. Nell'ultimo capitolo sono stati infine considerati i possibili effetti sia sull'uomo sia sugli edifici causati da un'esplosione. Analizzando nello specifico l'ordigno bellico rinvenuto nella città di Torino, mediante l'ausilio di opportune considerazioni matematiche, sono state effettuate delle valutazioni e delle rilevazioni numeriche che hanno portato al calcolo della zona di sicurezza nelle immediate vicinanze dell'ordigno.File | Dimensione | Formato | |
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