La tesi sviluppa il tema dell'interazione uomo-macchina finalizzata alla salvaguardia della sicurezza pubblica nei luoghi sensibili. Si parte dalla constatazione che l'Operazione Strade Sicure rappresenta un intervento importante che vede coinvolti uomini, mezzi e materiali dell'E.I. con lo scopo di contrastare la microcriminalità, vigilare siti ritenuti sensibili nonché presidiare obiettivi d'interesse strategico. A questo proposito si cita l'intervento del Capo di SME il quale, nel 2019, ha fatto riferimento “all'impiego di sofisticati sistemi di sorveglianza dalla forte connotazione tecnologica“. Si constata dapprima che le cosiddette Autonomous Security Machines stanno sempre più prendendo piede per le potenzialità che posseggono e per i vantaggi che offrono rispetto alle telecamere stazionarie. Esse permettono non solo un'adeguata ricognizione dell'ambiente offrendo informazioni su possibili situazioni di rischio ma consentono anche l'impiego di un minor numero di persone sul campo addette a mansioni routinarie a favore di un più cospicuo numero di persone addette a mansioni di controllo, supervisione e pianificazione di interventi da remoto e in condizioni di sicurezza. Ci si domanda quali siano le effettive potenzialità di questi dispositivi super-tecnologici. E per cercare di rispondere, si passa alla disamina di alcuni recenti esempi di robot di sorveglianza su ruote e di “guardie di sicurezza” volanti e ibride, soffermandosi rispettivamente sulle loro applicazioni e in particolare sugli aspetti che potrebbero risultare favorevoli nel caso di un loro impiego da parte dell'Esercito in contesti operativi che prevedono una sorta di “partenariato” uomo-macchina per la sicurezza. Ci si sofferma sulle caratteristiche tecniche delle ASM, che rappresentano una sinergia di parti meccaniche, elettriche, elettroniche e di “architetture” informatiche. In questa parte della tesi si passa in rassegna dapprima l'aspetto della locomozione autonoma, poi l'aspetto relativo alla sensorialità che offre un riconoscimento plurimo, infine viene anche fatto un cenno agli algoritmi per l'analisi video, che consentono un alto livello di accuratezza nel distinguere persone, veicoli, fonti sonore, ecc. Si passa poi a parlare dell'impiego della robotica mobile e delle relative risorse come una delle future priorità dell'E.I., come risulta dalla pubblicazione Future Operating Environment post 2035. E' proprio qui che si sottolinea il fatto che saranno necessari strumenti e competenze per ottenere e riuscire ad analizzare grandi quantità di dati al fine di aumentare la consapevolezza situazionale nell'ambito dei vari contesti. Anche alla luce di questo è evidente quanto possa risultare utile il ricorso alle ASM anche nell'ambito di “missioni” volte alla salvaguardia dell'ordine pubblico. Successivamente si passa alla sottolineatura dei punti di forza così come degli elementi di criticità di questi dispositivi, che vengono poi valutati nell'ottica del principio de “l'uomo al centro”. Si giunge alla conclusione che le ASM saranno sicuramente capaci di supportare la componente umana in moltissime aree funzionali, consentendo non solo di diminuire il coefficiente di rischio generale ma anche di garantire processi decisionali più veloci ed accurati. Ma indispensabile sarà bilanciare i due fattori, quello umano e quello tecnologico, alla luce delle rispettive caratteristiche e potenzialità, nella ferma convinzione che “smart machines still need smart people”
Interazione Uomo-Macchina a Supporto della Sicurezza Pubblica nei Luoghi Sensibili
ALBERTAZZI, CORRADO
2019/2020
Abstract
La tesi sviluppa il tema dell'interazione uomo-macchina finalizzata alla salvaguardia della sicurezza pubblica nei luoghi sensibili. Si parte dalla constatazione che l'Operazione Strade Sicure rappresenta un intervento importante che vede coinvolti uomini, mezzi e materiali dell'E.I. con lo scopo di contrastare la microcriminalità, vigilare siti ritenuti sensibili nonché presidiare obiettivi d'interesse strategico. A questo proposito si cita l'intervento del Capo di SME il quale, nel 2019, ha fatto riferimento “all'impiego di sofisticati sistemi di sorveglianza dalla forte connotazione tecnologica“. Si constata dapprima che le cosiddette Autonomous Security Machines stanno sempre più prendendo piede per le potenzialità che posseggono e per i vantaggi che offrono rispetto alle telecamere stazionarie. Esse permettono non solo un'adeguata ricognizione dell'ambiente offrendo informazioni su possibili situazioni di rischio ma consentono anche l'impiego di un minor numero di persone sul campo addette a mansioni routinarie a favore di un più cospicuo numero di persone addette a mansioni di controllo, supervisione e pianificazione di interventi da remoto e in condizioni di sicurezza. Ci si domanda quali siano le effettive potenzialità di questi dispositivi super-tecnologici. E per cercare di rispondere, si passa alla disamina di alcuni recenti esempi di robot di sorveglianza su ruote e di “guardie di sicurezza” volanti e ibride, soffermandosi rispettivamente sulle loro applicazioni e in particolare sugli aspetti che potrebbero risultare favorevoli nel caso di un loro impiego da parte dell'Esercito in contesti operativi che prevedono una sorta di “partenariato” uomo-macchina per la sicurezza. Ci si sofferma sulle caratteristiche tecniche delle ASM, che rappresentano una sinergia di parti meccaniche, elettriche, elettroniche e di “architetture” informatiche. In questa parte della tesi si passa in rassegna dapprima l'aspetto della locomozione autonoma, poi l'aspetto relativo alla sensorialità che offre un riconoscimento plurimo, infine viene anche fatto un cenno agli algoritmi per l'analisi video, che consentono un alto livello di accuratezza nel distinguere persone, veicoli, fonti sonore, ecc. Si passa poi a parlare dell'impiego della robotica mobile e delle relative risorse come una delle future priorità dell'E.I., come risulta dalla pubblicazione Future Operating Environment post 2035. E' proprio qui che si sottolinea il fatto che saranno necessari strumenti e competenze per ottenere e riuscire ad analizzare grandi quantità di dati al fine di aumentare la consapevolezza situazionale nell'ambito dei vari contesti. Anche alla luce di questo è evidente quanto possa risultare utile il ricorso alle ASM anche nell'ambito di “missioni” volte alla salvaguardia dell'ordine pubblico. Successivamente si passa alla sottolineatura dei punti di forza così come degli elementi di criticità di questi dispositivi, che vengono poi valutati nell'ottica del principio de “l'uomo al centro”. Si giunge alla conclusione che le ASM saranno sicuramente capaci di supportare la componente umana in moltissime aree funzionali, consentendo non solo di diminuire il coefficiente di rischio generale ma anche di garantire processi decisionali più veloci ed accurati. Ma indispensabile sarà bilanciare i due fattori, quello umano e quello tecnologico, alla luce delle rispettive caratteristiche e potenzialità, nella ferma convinzione che “smart machines still need smart people”File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/150294