Problematiche inerenti la gestione degli insilati in azienda L’insilamento è una tecnica per conservare i foraggi molto diffusa negli allevamenti italiani. La tecnica si basa sull’acidificazione naturale del prodotto ad opera dei batteri lattici in abbinamento a condizioni di anaerobiosi, che permette di conservare foraggi umidi anche per periodi superiori all’anno. L’acidificazione è ottenuta attraverso la produzione di acidi organici ad opera di microrganismi presenti naturalmente sulla pianta in campo prima dell’insilamento, principalmente dai batteri lattici. Il processo può andare incontro a criticità, tra cui le principali sono la fermentazione butirrica e il deterioramento aerobico. La pima è operata dai clostridi saccarolitici che sono in grado di trasformare l’acido lattico in acido butirrico e anidride carbonica, riducendo l’acidità del substrato. Per contrastare questa problematica si può lavorare su vari aspetti che permettano un veloce insediamento dei batteri lattici, tra cui: migliorare il pre-appassimento in campo del foraggio; velocizzare l’acidificazione del substrato attraverso l’utilizzo di acidi organici o di inoculi di batteri lattici omofermentanti. Il deterioramento aerobico è una degradazione qualitativa del foraggio quando questo entra in contatto con l’aria. Ciò è dovuto alla riattivazione dei microrganismi precedentemente inibiti. Strategia per evitare questo problema è la prevenzione, perciò risulta molto importante garantire un veloce rinnovo del fronte di taglio degli insilati durante la fase di consumo; rispettare i tempi minimi di fermentazione, così da abbattere le cariche microbiche; inibizione dei lieviti attraverso l’impiego di acidi organici o di inoculi di batteri lattici eterolattici del gruppo di Lactobacillus buchneri e ceppi di batteri lattici omofermentanti. Sempre per garantire un rapido insediamento e dominanza dei batteri lattici, molto importante risulta l’esclusione dell’aria dalla massa attraverso compattazione del foraggio e una sua rapida sigillatura. Nel caso di rotoballe fasciate, la compattazione è solo funzione della capacità della camera di compressione di cui è dotata la rotopressa; generalmente non si ottengono densità molto elevate e ciò può portare a problemi. Nel caso di insilati in trincea la compattazione è svolta da trattrici, per cui è consigliato l’impiego di macchinari gommati e ridurre la loro velocità di transito. Per permettere un calpestamento ottimale della massa si lavora anche sulla gestione del cumulo, per cui si cerca di evitare di oltrepassare in altezza i muri e che questi si abbassino gradualmente in corrispondenza della rampa. Causa di deterioramento aerobico può anche essere una cattiva gestione della fase di consumo, fase che varia molto nelle varie tecniche conservative. Ad oggi risultano diffusi i sili orizzontali, ideali per stoccare grandi quantità di insilato e ridurre il costo di conservazione per tonnellata di foraggio. Le rotoballe fasciate invece permettono di risolvere la problematica del deterioramento aerobico, in particolare per quei prodotti che verrebbero consumati in quantità non sufficienti a rispettare l’avanzamento minimo giornaliero. I compattatori agricoli estendono la possibilità di insilare in unità più piccole anche altre matrici oltre ai foraggi. La combinazione di queste tipologie di silo consente di conservare foraggi umidi in modo efficiente, garantendo la sicurezza del prodotto a basso costo valida per molti gli allevamenti.

Problematiche inerenti la gestione degli insilati in azienda

PANERO, MATTEO
2022/2023

Abstract

Problematiche inerenti la gestione degli insilati in azienda L’insilamento è una tecnica per conservare i foraggi molto diffusa negli allevamenti italiani. La tecnica si basa sull’acidificazione naturale del prodotto ad opera dei batteri lattici in abbinamento a condizioni di anaerobiosi, che permette di conservare foraggi umidi anche per periodi superiori all’anno. L’acidificazione è ottenuta attraverso la produzione di acidi organici ad opera di microrganismi presenti naturalmente sulla pianta in campo prima dell’insilamento, principalmente dai batteri lattici. Il processo può andare incontro a criticità, tra cui le principali sono la fermentazione butirrica e il deterioramento aerobico. La pima è operata dai clostridi saccarolitici che sono in grado di trasformare l’acido lattico in acido butirrico e anidride carbonica, riducendo l’acidità del substrato. Per contrastare questa problematica si può lavorare su vari aspetti che permettano un veloce insediamento dei batteri lattici, tra cui: migliorare il pre-appassimento in campo del foraggio; velocizzare l’acidificazione del substrato attraverso l’utilizzo di acidi organici o di inoculi di batteri lattici omofermentanti. Il deterioramento aerobico è una degradazione qualitativa del foraggio quando questo entra in contatto con l’aria. Ciò è dovuto alla riattivazione dei microrganismi precedentemente inibiti. Strategia per evitare questo problema è la prevenzione, perciò risulta molto importante garantire un veloce rinnovo del fronte di taglio degli insilati durante la fase di consumo; rispettare i tempi minimi di fermentazione, così da abbattere le cariche microbiche; inibizione dei lieviti attraverso l’impiego di acidi organici o di inoculi di batteri lattici eterolattici del gruppo di Lactobacillus buchneri e ceppi di batteri lattici omofermentanti. Sempre per garantire un rapido insediamento e dominanza dei batteri lattici, molto importante risulta l’esclusione dell’aria dalla massa attraverso compattazione del foraggio e una sua rapida sigillatura. Nel caso di rotoballe fasciate, la compattazione è solo funzione della capacità della camera di compressione di cui è dotata la rotopressa; generalmente non si ottengono densità molto elevate e ciò può portare a problemi. Nel caso di insilati in trincea la compattazione è svolta da trattrici, per cui è consigliato l’impiego di macchinari gommati e ridurre la loro velocità di transito. Per permettere un calpestamento ottimale della massa si lavora anche sulla gestione del cumulo, per cui si cerca di evitare di oltrepassare in altezza i muri e che questi si abbassino gradualmente in corrispondenza della rampa. Causa di deterioramento aerobico può anche essere una cattiva gestione della fase di consumo, fase che varia molto nelle varie tecniche conservative. Ad oggi risultano diffusi i sili orizzontali, ideali per stoccare grandi quantità di insilato e ridurre il costo di conservazione per tonnellata di foraggio. Le rotoballe fasciate invece permettono di risolvere la problematica del deterioramento aerobico, in particolare per quei prodotti che verrebbero consumati in quantità non sufficienti a rispettare l’avanzamento minimo giornaliero. I compattatori agricoli estendono la possibilità di insilare in unità più piccole anche altre matrici oltre ai foraggi. La combinazione di queste tipologie di silo consente di conservare foraggi umidi in modo efficiente, garantendo la sicurezza del prodotto a basso costo valida per molti gli allevamenti.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
884340_paneromatteotesi.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 536.71 kB
Formato Adobe PDF
536.71 kB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/150237