Secondo la teoria di Martha Nussbaum, filosofa statunitense, l'uomo per tutta la sua vita prova emozioni: esse sono forme di giudizio valutativo che attribuiscono a una serie di cose o persone non controllabili da chi agisce una certa importanza per il suo prosperare e per questo influenzano profondamente l'agire umano. In questa dissertazione viene analizzata l'emozione del disgusto considerandola da subito un carattere dovuto alla selezione avvenuta nel corso dell'evoluzione, in seguito si guarda al suo manifestarsi in età infantile, osservandone lo sviluppo e prendendo in esame alcuni degli effetti peculiari. La Nussbaum tratta, in una serie di saggi e articoli, il tema delle emozioni, dedicando diverso spazio e qualche scritto al disgusto. Nelle opere in cui parla di questa emozione è possibile comprendere come essa si sviluppa nel bambino, come si costruisce durante la crescita e come arriva a diventare un'emozione socialmente condivisa e influente. Il percorso seguito da questa dissertazione parte dal considerare il disgusto come un'emozione selezionata dall'evoluzione. Successivamente si osserva quanto sia strettamente connessa ai confini del corpo e quanto tutto ciò che viene ritenuto disgustoso provochi negli esseri umani, allo stesso tempo, la classica repulsione e un'insolita attrazione. In seguito, si mostrerà come questa emozione si sviluppa e si costruisce attraverso l'educazione genitoriale e culturale che porta l'uomo a ritenere disgustosi una serie di oggetti, fatti o persone. A queste ultime si riferisce l'appellativo “disgustosi”, ossia, gruppi di esseri umani che vengono respinti dalla maggioranza a causa di credenze irrazionali. Nel corso dello sviluppo della civiltà umana questo specifico atteggiamento di repulsione sfocia in una politica che la Nussbaum definisce “Politica del Disgusto”, che legittima la proiezione del disgusto, eleggendo questa emozione come criterio per stabilire se determinati fatti, azioni, o modi di essere sono o meno reati. Nussbaum mostra come l'adozione di questa politica porti all'esclusione sociale di certi gruppi e alla loro conseguente sottomissione.
La complessità del disgusto, da emozione a criterio legale.
MALJA, MARTINA
2019/2020
Abstract
Secondo la teoria di Martha Nussbaum, filosofa statunitense, l'uomo per tutta la sua vita prova emozioni: esse sono forme di giudizio valutativo che attribuiscono a una serie di cose o persone non controllabili da chi agisce una certa importanza per il suo prosperare e per questo influenzano profondamente l'agire umano. In questa dissertazione viene analizzata l'emozione del disgusto considerandola da subito un carattere dovuto alla selezione avvenuta nel corso dell'evoluzione, in seguito si guarda al suo manifestarsi in età infantile, osservandone lo sviluppo e prendendo in esame alcuni degli effetti peculiari. La Nussbaum tratta, in una serie di saggi e articoli, il tema delle emozioni, dedicando diverso spazio e qualche scritto al disgusto. Nelle opere in cui parla di questa emozione è possibile comprendere come essa si sviluppa nel bambino, come si costruisce durante la crescita e come arriva a diventare un'emozione socialmente condivisa e influente. Il percorso seguito da questa dissertazione parte dal considerare il disgusto come un'emozione selezionata dall'evoluzione. Successivamente si osserva quanto sia strettamente connessa ai confini del corpo e quanto tutto ciò che viene ritenuto disgustoso provochi negli esseri umani, allo stesso tempo, la classica repulsione e un'insolita attrazione. In seguito, si mostrerà come questa emozione si sviluppa e si costruisce attraverso l'educazione genitoriale e culturale che porta l'uomo a ritenere disgustosi una serie di oggetti, fatti o persone. A queste ultime si riferisce l'appellativo “disgustosi”, ossia, gruppi di esseri umani che vengono respinti dalla maggioranza a causa di credenze irrazionali. Nel corso dello sviluppo della civiltà umana questo specifico atteggiamento di repulsione sfocia in una politica che la Nussbaum definisce “Politica del Disgusto”, che legittima la proiezione del disgusto, eleggendo questa emozione come criterio per stabilire se determinati fatti, azioni, o modi di essere sono o meno reati. Nussbaum mostra come l'adozione di questa politica porti all'esclusione sociale di certi gruppi e alla loro conseguente sottomissione.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/150137