L'argomento oggetto di questo studio è il ruolo della donna nel mondo dello spionaggio, al fine di evidenziare com'è cambiato il suo impiego nel corso della storia. È solito associare la figura di spia ad un soggetto maschile, eppure le spie “in rosa” hanno avuto un ruolo fondamentale nei giochi tra Stati. Dopo una riflessione sull'impiego della donna nel passato, utilizzata come corriere e puro oggetto del piacere, si è scelto di analizzare esempi concreti per poter comprendere l'evoluzione della sua figura nei differenti periodi storici. La protagonista più famosa è Mata Hari, danzatrice esotica che durante la Grande Guerra fu in grado di far innamorare un ufficiale tedesco, riuscendo così ad entrare nel mondo dello spionaggio. Lavorò come spia sia per la Francia che per la Germania: un tremendo doppio gioco che le costò la vita. Ci poniamo quindi una domanda: quali sono le motivazioni del reclutamento? Soldi, ideologia, coercizione ed ego. L'impiego sistematico della donna nello spionaggio avvenne a causa delle mutazioni “genetiche” delle due Guerre Mondiali. Testimone fu proprio Virginia Hall, denominata “la signora che zoppica”. La stessa, intelligente e dal forte spirito patriottico, decise di aiutare gli Alleati contro il regime nazista. Dimostrò di essere una delle agenti più produttive del tempo, abbattendo quel muro di pregiudizi che considerava la donna non adatta al mondo militare. Che sia uomo o sia donna, quello che risulta indispensabile per il reclutamento è un profilo con alta preparazione, professionalità e abnegazione, in quanto il fine primario dell'Intelligence resta quello di ricercare notizie utili per prevenire, rilevare e contrastare le minacce per garantire la sicurezza nazionale.

DA MATA HARI AD ANNA CHAPMAN: IL RUOLO DELLA DONNA NEL MONDO DELLO SPIONAGGIO

CASAMASSIMA, ELGA
2019/2020

Abstract

L'argomento oggetto di questo studio è il ruolo della donna nel mondo dello spionaggio, al fine di evidenziare com'è cambiato il suo impiego nel corso della storia. È solito associare la figura di spia ad un soggetto maschile, eppure le spie “in rosa” hanno avuto un ruolo fondamentale nei giochi tra Stati. Dopo una riflessione sull'impiego della donna nel passato, utilizzata come corriere e puro oggetto del piacere, si è scelto di analizzare esempi concreti per poter comprendere l'evoluzione della sua figura nei differenti periodi storici. La protagonista più famosa è Mata Hari, danzatrice esotica che durante la Grande Guerra fu in grado di far innamorare un ufficiale tedesco, riuscendo così ad entrare nel mondo dello spionaggio. Lavorò come spia sia per la Francia che per la Germania: un tremendo doppio gioco che le costò la vita. Ci poniamo quindi una domanda: quali sono le motivazioni del reclutamento? Soldi, ideologia, coercizione ed ego. L'impiego sistematico della donna nello spionaggio avvenne a causa delle mutazioni “genetiche” delle due Guerre Mondiali. Testimone fu proprio Virginia Hall, denominata “la signora che zoppica”. La stessa, intelligente e dal forte spirito patriottico, decise di aiutare gli Alleati contro il regime nazista. Dimostrò di essere una delle agenti più produttive del tempo, abbattendo quel muro di pregiudizi che considerava la donna non adatta al mondo militare. Che sia uomo o sia donna, quello che risulta indispensabile per il reclutamento è un profilo con alta preparazione, professionalità e abnegazione, in quanto il fine primario dell'Intelligence resta quello di ricercare notizie utili per prevenire, rilevare e contrastare le minacce per garantire la sicurezza nazionale.
ITA
IMPORT DA TESIONLINE
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
941372_relazionedilaureastenelgacasamassima.pdf

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Dimensione 567.04 kB
Formato Adobe PDF
567.04 kB Adobe PDF

Se sei interessato/a a consultare l'elaborato, vai nella sezione Home in alto a destra, dove troverai le informazioni su come richiederlo. I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/150059