La società contemporanea risulta sempre più invasa dall'imperativo di autocontrollo corporeo: tale fenomeno è dovuto alla crescente pressione che la società, imponendo vincoli, attua sull'individuo che inevitabilmente è costretto ad autoreprimersi (per non essere un 'outsider' sociale). Il processo in questione è quello che Norbert Elias (1996) analizzò come 'processo di civilizzazione' ossia un processo psicosociale che induce l'individuo ad attuare un sempre maggiore controllo su sè stesso e a reprimere le manifestazioni corporee. “Il corpo è divenuto anch'esso un progetto riflessivo: è oggetto di monitoraggio e costruzione, di responsabilità soggettiva e di scelta. Il diffondersi di disturbi legati all'immagine del corpo come l'anoressia nervosa divengono indicatori di questo processo: essi infatti sono un esempio di «adozione di regimi corporei come mezzi per influenzare riflessivamente il progetto del sé» (Giddens 1999:105, cit in Ferrero Camoletto, 2015, pag13). Alla base dello studio di questa tesi vi è l'analisi dei disturbi del comportamento alimentare (DCA) e del ruolo che i social network hanno nel processo di costruzione del corpo e della sua patologizzazione. Viene posta particolare attenzione sul recente fenomeno di Instagram e sui possibili rischi che l'utilizzo di tale social network può comportare. Oggi assume dunque una crescente importanza la ricerca di autocontrollo e di di automonitoraggio: questa ossessiva ricerca si traduce spesso in un smanioso desiderio di costruzione di un sé ideale che trova sostegno nei recenti social network. Su Instagram i contenuti visivi riguardano prettamente l'immagine esteriore degli utenti, spesso modificata e allo stremo della perfezione induce le persone a non 'bastarsi'.
I disturbi alimentari e l'influenza dei social network
SIBONA MASI, CECILIA
2018/2019
Abstract
La società contemporanea risulta sempre più invasa dall'imperativo di autocontrollo corporeo: tale fenomeno è dovuto alla crescente pressione che la società, imponendo vincoli, attua sull'individuo che inevitabilmente è costretto ad autoreprimersi (per non essere un 'outsider' sociale). Il processo in questione è quello che Norbert Elias (1996) analizzò come 'processo di civilizzazione' ossia un processo psicosociale che induce l'individuo ad attuare un sempre maggiore controllo su sè stesso e a reprimere le manifestazioni corporee. “Il corpo è divenuto anch'esso un progetto riflessivo: è oggetto di monitoraggio e costruzione, di responsabilità soggettiva e di scelta. Il diffondersi di disturbi legati all'immagine del corpo come l'anoressia nervosa divengono indicatori di questo processo: essi infatti sono un esempio di «adozione di regimi corporei come mezzi per influenzare riflessivamente il progetto del sé» (Giddens 1999:105, cit in Ferrero Camoletto, 2015, pag13). Alla base dello studio di questa tesi vi è l'analisi dei disturbi del comportamento alimentare (DCA) e del ruolo che i social network hanno nel processo di costruzione del corpo e della sua patologizzazione. Viene posta particolare attenzione sul recente fenomeno di Instagram e sui possibili rischi che l'utilizzo di tale social network può comportare. Oggi assume dunque una crescente importanza la ricerca di autocontrollo e di di automonitoraggio: questa ossessiva ricerca si traduce spesso in un smanioso desiderio di costruzione di un sé ideale che trova sostegno nei recenti social network. Su Instagram i contenuti visivi riguardano prettamente l'immagine esteriore degli utenti, spesso modificata e allo stremo della perfezione induce le persone a non 'bastarsi'.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.14240/150028