Piedmont is a region rich in native cultivar, some common, some less and others found only a few strains growing zones that once saw them grown. This study, carried out in the 2008 vintage, is now joined on reserch and rediscovery of native minor variety found in the Canavese and surrounding areas, taken by places of origin and grown in parcels of about 70 plants for cultivars in oder to study their characteristics of the ampelography and technological factors of the grape and wine quality product. The varieties minor in question are three as well as two cultivars of reference. In particular, we wanted to observe the adaptability and potential oenological the Petit rouge cultivar of the region of Valle d'Aosta, could express in the neighboring territory Canavese. Even for the minor local varieties Vernassa and Bonarda piemontese it was desiderd to ascertain the true potential for cultivation and oenological territory of belonging, beyond the use of reference cultivars and reference Nebbiolo and Merlot for comparison. The grapes was performed the analysis of phenolic compounds the skins and seeds. The analysis focused on the spectrophotometric determinations of the indices of total anthocyanins flavonols and proanthocyanidins reactive to vanillin and the profile anthocyanins by high pressure liquid chromatography (HPLC). The analysis was performed on the extract of grape skins, obtained by maceration and homogenizing ther of in a buffer solution of pH3.20 and 12% vol. ethyl alcohol, berry seed extract (obtained by maceration the seeds for 7 days in the above described buffer solution). The results for the year 2008, when the climate factor was decisive, show a small accumulation of phenolic substances in fruit, all cultivar are low levels of total anthocyanins except Nebbiolo unusually rich. Particularly low levels of flavonols in the variety of skins Vernassa but even more in the Petit rouge, sufficient in Bonarda piemontese. In accordance with the amount of flavonols in grape seeds though was excessive in all varieties, and especially in Vernassa, the fraction of tannin 62 oligomers. It was noted that, during the studied varieties, although the grapes have an index of total anthocyanins have a lower profile with incresed presence of anthocyanins anthocanidin tri-sostituited, with a good pertcentage of malvidin (Vernassa, Bonarda piemontese and Petit rouge). Sice the climate in 2008 was not optimal, you could consider this year as a test of keeping the varietyes in onditions of imperfec phenolic ripeness. It is thus clear that the grapes of the cultivar Vernassa are not particularly suited to produce red wines, while the territory Canavesano Petit rouge could be sufficiently suitable for the production of young red wine as well as the Bonarda piemontese but supported by a tannic structure better.

Il Piemonte è una regione ricca di vitigni autoctoni, alcuni molto diffusi, altri meno ed altri ancora reperibili solo in pochi ceppi nelle zone viticole che un tempo li vedevano coltivati. Questo studio, effettuato nella vendemmia 2008, si affianca all'attività di ricerca e riscoperta di vitigni autoctoni minori reperibili nel territorio del Canavese e zone limitrofe, prelevati dai luoghi di origine e coltivati in parcelle di circa 70 piante per vitigno allo scopo di studiarne le caratteristiche ampelografiche e produttive nonché i fattori tecnologici dell'uva e la qualità del vino prodotto. I vitigni minori in esame sono tre oltre a due vitigni di riferimento. In particolare si è voluto osservare la capacità d'adattamento e le potenzialità enologiche che il Petit rouge, vitigno della regione Valle d'Aosta, poteva esprimere nel confinante territorio canavesano. Anche per i vitigni autoctoni minori Vernassa e Bonarda piemontese si è voluta verificare la reale potenzialità colturale ed enolgica nel territorio di appartenenza; oltre all'utilizzo di cultivar di riferimento nazionale ed estero Nebbiolo e Merlot a scopo comparativo. Sulle uve è stata eseguita l'analisi dei composti fenolci delle bucce e dei vinaccioli. Le analisi hanno riguardato le determinazioni degli indici spettrofotometrici di antociani totali, proantocianidine e flavanoli reattivi alla vanillina ed il profilo antocianico madiante cromatografia liquida ad alta pressione (HPLC). L'analisi è stata eseguita sull'estratto di bucce, ottenuto per macerazione e frullatura delle stesse in una soluzione tampone a pH 3,20 e 12% vol. in alcol etilico, sull'estratto di vinaccioli (ottenuto per macerazione per 7 giorni dei semi nella già descritta soluzione tampone). I risultati, per l'anno 2008 in cui il fattore clima è stato determinante, mostrano un limitato accumulo delle sostanze fenoliche nei frutti, in tutti i vitigni sono bassi i tenori di antociani totali ad eccezione del Nebbiolo insolitamente 60 ricco. Particolarmente bassi i tenori di flavanoli delle bucce nella varietà Vernassa ma ancor di più nel Petit rouge, sufficienti nella Bonarda piemontese. Nella norma la dotazione in flavanoli dei vinaccioli anche se eccessiva è risultata in tutte le varietà, ed in particolar modo nella Vernassa, la frazione di tannini oligomeri. È stato osservato che, nell'ambito dei vitigni studiati, nonostante le uve abbiano un indice di antociani totali basso presentano un profilo antocianico con maggiore presenza di antocinidine trisostituite, con buona percentuale di malvidina (Vernassa, Bonarda piemontese e Petit rouge). Dal momento che l'andamento climatico del 2008 non è stato ottimale, si può considerare questa annata come una verifica della tenuta dei vitigni in condizioni di maturazione fenolica imperfetta. Si evince così che le uve del vitigno Vernassa non sono particolarmente vocate a produrre vini rossi, mentre per il territorio canavesano il Petit rouge potrebbe essere sufficientemente idoneo per la produzione di vino rosso giovane, così come la Bonarda piemontese che però è sostenuta da una struttura tannica migliore.

Nuovi vitigni a bacca rossa per il territorio Canavesano: attitudini produttive ed enologiche di vitigni minori

POTENZA, MICHELE
2008/2009

Abstract

Il Piemonte è una regione ricca di vitigni autoctoni, alcuni molto diffusi, altri meno ed altri ancora reperibili solo in pochi ceppi nelle zone viticole che un tempo li vedevano coltivati. Questo studio, effettuato nella vendemmia 2008, si affianca all'attività di ricerca e riscoperta di vitigni autoctoni minori reperibili nel territorio del Canavese e zone limitrofe, prelevati dai luoghi di origine e coltivati in parcelle di circa 70 piante per vitigno allo scopo di studiarne le caratteristiche ampelografiche e produttive nonché i fattori tecnologici dell'uva e la qualità del vino prodotto. I vitigni minori in esame sono tre oltre a due vitigni di riferimento. In particolare si è voluto osservare la capacità d'adattamento e le potenzialità enologiche che il Petit rouge, vitigno della regione Valle d'Aosta, poteva esprimere nel confinante territorio canavesano. Anche per i vitigni autoctoni minori Vernassa e Bonarda piemontese si è voluta verificare la reale potenzialità colturale ed enolgica nel territorio di appartenenza; oltre all'utilizzo di cultivar di riferimento nazionale ed estero Nebbiolo e Merlot a scopo comparativo. Sulle uve è stata eseguita l'analisi dei composti fenolci delle bucce e dei vinaccioli. Le analisi hanno riguardato le determinazioni degli indici spettrofotometrici di antociani totali, proantocianidine e flavanoli reattivi alla vanillina ed il profilo antocianico madiante cromatografia liquida ad alta pressione (HPLC). L'analisi è stata eseguita sull'estratto di bucce, ottenuto per macerazione e frullatura delle stesse in una soluzione tampone a pH 3,20 e 12% vol. in alcol etilico, sull'estratto di vinaccioli (ottenuto per macerazione per 7 giorni dei semi nella già descritta soluzione tampone). I risultati, per l'anno 2008 in cui il fattore clima è stato determinante, mostrano un limitato accumulo delle sostanze fenoliche nei frutti, in tutti i vitigni sono bassi i tenori di antociani totali ad eccezione del Nebbiolo insolitamente 60 ricco. Particolarmente bassi i tenori di flavanoli delle bucce nella varietà Vernassa ma ancor di più nel Petit rouge, sufficienti nella Bonarda piemontese. Nella norma la dotazione in flavanoli dei vinaccioli anche se eccessiva è risultata in tutte le varietà, ed in particolar modo nella Vernassa, la frazione di tannini oligomeri. È stato osservato che, nell'ambito dei vitigni studiati, nonostante le uve abbiano un indice di antociani totali basso presentano un profilo antocianico con maggiore presenza di antocinidine trisostituite, con buona percentuale di malvidina (Vernassa, Bonarda piemontese e Petit rouge). Dal momento che l'andamento climatico del 2008 non è stato ottimale, si può considerare questa annata come una verifica della tenuta dei vitigni in condizioni di maturazione fenolica imperfetta. Si evince così che le uve del vitigno Vernassa non sono particolarmente vocate a produrre vini rossi, mentre per il territorio canavesano il Petit rouge potrebbe essere sufficientemente idoneo per la produzione di vino rosso giovane, così come la Bonarda piemontese che però è sostenuta da una struttura tannica migliore.
ITA
Piedmont is a region rich in native cultivar, some common, some less and others found only a few strains growing zones that once saw them grown. This study, carried out in the 2008 vintage, is now joined on reserch and rediscovery of native minor variety found in the Canavese and surrounding areas, taken by places of origin and grown in parcels of about 70 plants for cultivars in oder to study their characteristics of the ampelography and technological factors of the grape and wine quality product. The varieties minor in question are three as well as two cultivars of reference. In particular, we wanted to observe the adaptability and potential oenological the Petit rouge cultivar of the region of Valle d'Aosta, could express in the neighboring territory Canavese. Even for the minor local varieties Vernassa and Bonarda piemontese it was desiderd to ascertain the true potential for cultivation and oenological territory of belonging, beyond the use of reference cultivars and reference Nebbiolo and Merlot for comparison. The grapes was performed the analysis of phenolic compounds the skins and seeds. The analysis focused on the spectrophotometric determinations of the indices of total anthocyanins flavonols and proanthocyanidins reactive to vanillin and the profile anthocyanins by high pressure liquid chromatography (HPLC). The analysis was performed on the extract of grape skins, obtained by maceration and homogenizing ther of in a buffer solution of pH3.20 and 12% vol. ethyl alcohol, berry seed extract (obtained by maceration the seeds for 7 days in the above described buffer solution). The results for the year 2008, when the climate factor was decisive, show a small accumulation of phenolic substances in fruit, all cultivar are low levels of total anthocyanins except Nebbiolo unusually rich. Particularly low levels of flavonols in the variety of skins Vernassa but even more in the Petit rouge, sufficient in Bonarda piemontese. In accordance with the amount of flavonols in grape seeds though was excessive in all varieties, and especially in Vernassa, the fraction of tannin 62 oligomers. It was noted that, during the studied varieties, although the grapes have an index of total anthocyanins have a lower profile with incresed presence of anthocyanins anthocanidin tri-sostituited, with a good pertcentage of malvidin (Vernassa, Bonarda piemontese and Petit rouge). Sice the climate in 2008 was not optimal, you could consider this year as a test of keeping the varietyes in onditions of imperfec phenolic ripeness. It is thus clear that the grapes of the cultivar Vernassa are not particularly suited to produce red wines, while the territory Canavesano Petit rouge could be sufficiently suitable for the production of young red wine as well as the Bonarda piemontese but supported by a tannic structure better.
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