Vi sono innumerevoli ragioni per dedicare un'opera saggistica a un personaggio come Fosco Maraini. Innanzitutto l'indubbia competenza nel suo campo che lo rende una fonte assolutamente attendibile. Antropologo, etnologo, fotografo. Un uomo attivo in ogni ambito dello scibile, una personalità poliedrica la cui preparazione traspare dalle ampie ed esaurienti spiegazioni storiche e antropologiche che completano e arricchiscono i suoi racconti. Secondo, la sua fortuna nello scrivere di un mondo che inevitabilmente accende in ognuno un senso di meraviglia e di curiosità: l'Asia, ma un'Asia diversa da quella che ci è permesso di vedere oggi, non ancora occidentalizzata, con i suoi templi ancora intatti e le sue giungle non ancora disboscate. Un' Asia che ancora viveva secondo i suoi ritmi, fiera della sua storia e della sua identità, non ancora impegnata nel suo forsennato inseguimento dell'occidente. E una delle fortune di Maraini come scrittore sta proprio qui, una fortuna che forse molti non hanno avuto e ormai non avranno più per ovvie ragioni di tempo: l'Asia che egli ha avuto modo di esplorare non esiste più. Il Giappone e il Tibet che in nostro autore tanto ha amato, ma anche la Cina, verso la quale ebbe sempre numerose riserve, o il sud-est asiatico gli sarebbero ora assolutamente irriconoscibili, deturpati da distruzioni scellerate, da guerre di confine, dalla cementificazione selvaggia. Ciò che Maraini ci racconta è una terra di distanze smisurate, di viaggi in nave e spedizioni lunghe giorni, templi nascosti nelle foreste e città-roccaforte davvero ancora sconosciute e non ancora sciupate dalla piaga del turismo di massa. È questo che rende la sua vita e le testimonianze che ci ha lasciato ancora più preziose.
Fosco Maraini: testimonianze di un'Asia lontana
PARISI, MARCO
2018/2019
Abstract
Vi sono innumerevoli ragioni per dedicare un'opera saggistica a un personaggio come Fosco Maraini. Innanzitutto l'indubbia competenza nel suo campo che lo rende una fonte assolutamente attendibile. Antropologo, etnologo, fotografo. Un uomo attivo in ogni ambito dello scibile, una personalità poliedrica la cui preparazione traspare dalle ampie ed esaurienti spiegazioni storiche e antropologiche che completano e arricchiscono i suoi racconti. Secondo, la sua fortuna nello scrivere di un mondo che inevitabilmente accende in ognuno un senso di meraviglia e di curiosità: l'Asia, ma un'Asia diversa da quella che ci è permesso di vedere oggi, non ancora occidentalizzata, con i suoi templi ancora intatti e le sue giungle non ancora disboscate. Un' Asia che ancora viveva secondo i suoi ritmi, fiera della sua storia e della sua identità, non ancora impegnata nel suo forsennato inseguimento dell'occidente. E una delle fortune di Maraini come scrittore sta proprio qui, una fortuna che forse molti non hanno avuto e ormai non avranno più per ovvie ragioni di tempo: l'Asia che egli ha avuto modo di esplorare non esiste più. Il Giappone e il Tibet che in nostro autore tanto ha amato, ma anche la Cina, verso la quale ebbe sempre numerose riserve, o il sud-est asiatico gli sarebbero ora assolutamente irriconoscibili, deturpati da distruzioni scellerate, da guerre di confine, dalla cementificazione selvaggia. Ciò che Maraini ci racconta è una terra di distanze smisurate, di viaggi in nave e spedizioni lunghe giorni, templi nascosti nelle foreste e città-roccaforte davvero ancora sconosciute e non ancora sciupate dalla piaga del turismo di massa. È questo che rende la sua vita e le testimonianze che ci ha lasciato ancora più preziose.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
837476_tesicompleta.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
309.87 kB
Formato
Adobe PDF
|
309.87 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/149885