Quando decisi di prendere Madama Butterfly come soggetto della mia tesi avevo in mente di vedere come l'opera di Puccini fosse collegata al Giappone. Mi recai a Lucca al Centro Studi Giacomo Puccini per consultare il materiale esistente sull'argomento, e qui scoprii la storia che sta dietro all'opera. Puccini e i suoi librettisti presero come fonte per scrivere il melodramma i testi di due autori: John Luther Long e David Belasco. A loro volta i due americani si erano ispirati a una situazione che si verificava di frequente a Nagasaki nell'Ottocento, cioè al matrimonio temporaneo fra un marinaio occidentale e una giovane giapponese. Questa consuetudine ricorrente dei contatti e dei rapporti tra occidentali e giapponesi nell'Ottocento diventò un tema letterario. Come testimonia per esempio il romanzo Madame Chrysanthème del francese Pierre Loti. Loti scrisse il suo libro basandolo sulla sua esperienza avuta a Nagasaki anni prima, dove si era sposato temporaneamente con una ragazza del luogo. Fu così che questi fatti vennero interiorizzati dalla cultura occidentale, diventando parte del modo di pensare il Giappone da parte di europei e americani. Sulla genesi di Madama Butterfly esistono diversi studi e il materiale che ho raccolto risulta abbastanza abbondante, anche se legato prevalentemente al campo musicologico. Tuttavia, al di fuori degli appassionati del genere, la storia rimane poco o niente conosciuta. Inoltre, dal punto di vista storico, ho verificato che non fu un caso che queste vicende si siano svolte a Nagasaki, vista la storia della città. Nella prima parte della tesi ho riscontrato che un effettivo collegamento con il Giappone è presente, visto che l'americano John Luther Long, avvocato e scrittore, scrisse il suo romanzo breve Madame Butterfly sulla base di un racconto sentito dalla sorella che era stata a Nagasaki tempo prima. Successivamente dal testo di Long fu tratto un dramma con lo stesso titolo dal famoso drammaturgo americano David Belasco. Proprio l'opera del drammaturgo attirò l'attenzione di Puccini, che decise che la Butterfly sarebbe stato il soggetto della sua nuova opera. La seconda parte si discosta un po' da una tesi compilativa, visto che ho potuto lavorare su parte delle lettere che Puccini scrisse ai suoi librettisti Giuseppe Giacosa e Luigi Illica durante gli anni in cui venne scritto il testo di Madama Butterfly. Attraverso queste lettere ho potuto ricostruire in dettaglio i vari momenti importanti del processo elaborativo che ha portato a costruire l'opera. Anche se i fatti che hanno dato vita alle varie Butterfly sono realmente accaduti, le storie scritte dai vari autori fino ad arrivare a quella dello stesso Puccini, sono ricostruzioni letterarie che si basano molto sul rapporto occidente-oriente; un esempio è la caratterizzazione del personaggio di Pinkerton. Sia nel romanzo di Long che nell'adattamento di Belasco Pinkerton è un personaggio con espliciti tratti negativi che enfatizzano un senso di superiorità e arbitrio legato a una mentalità colonialista e razzista dell'occidentale rispetto al giapponese. Anche se nella sua opera Puccini attenua significativamente questi aspetti. Un altro esempio è la caratterizzazione di Butterfly nell'opera di Puccini. Egli la rende un personaggio drammatico, con una personalità forte e sentimenti profondi, limitando nella connotazione del suo personaggio ciò che è indotto dalle tradizioni culturali, insomma la “occidentalizza” e ne fa un'eroina da melodramma.

Dal Giappone a Puccini: fonti, modelli e genesi di Madama Butterfly

AVALLE, ENRICO
2018/2019

Abstract

Quando decisi di prendere Madama Butterfly come soggetto della mia tesi avevo in mente di vedere come l'opera di Puccini fosse collegata al Giappone. Mi recai a Lucca al Centro Studi Giacomo Puccini per consultare il materiale esistente sull'argomento, e qui scoprii la storia che sta dietro all'opera. Puccini e i suoi librettisti presero come fonte per scrivere il melodramma i testi di due autori: John Luther Long e David Belasco. A loro volta i due americani si erano ispirati a una situazione che si verificava di frequente a Nagasaki nell'Ottocento, cioè al matrimonio temporaneo fra un marinaio occidentale e una giovane giapponese. Questa consuetudine ricorrente dei contatti e dei rapporti tra occidentali e giapponesi nell'Ottocento diventò un tema letterario. Come testimonia per esempio il romanzo Madame Chrysanthème del francese Pierre Loti. Loti scrisse il suo libro basandolo sulla sua esperienza avuta a Nagasaki anni prima, dove si era sposato temporaneamente con una ragazza del luogo. Fu così che questi fatti vennero interiorizzati dalla cultura occidentale, diventando parte del modo di pensare il Giappone da parte di europei e americani. Sulla genesi di Madama Butterfly esistono diversi studi e il materiale che ho raccolto risulta abbastanza abbondante, anche se legato prevalentemente al campo musicologico. Tuttavia, al di fuori degli appassionati del genere, la storia rimane poco o niente conosciuta. Inoltre, dal punto di vista storico, ho verificato che non fu un caso che queste vicende si siano svolte a Nagasaki, vista la storia della città. Nella prima parte della tesi ho riscontrato che un effettivo collegamento con il Giappone è presente, visto che l'americano John Luther Long, avvocato e scrittore, scrisse il suo romanzo breve Madame Butterfly sulla base di un racconto sentito dalla sorella che era stata a Nagasaki tempo prima. Successivamente dal testo di Long fu tratto un dramma con lo stesso titolo dal famoso drammaturgo americano David Belasco. Proprio l'opera del drammaturgo attirò l'attenzione di Puccini, che decise che la Butterfly sarebbe stato il soggetto della sua nuova opera. La seconda parte si discosta un po' da una tesi compilativa, visto che ho potuto lavorare su parte delle lettere che Puccini scrisse ai suoi librettisti Giuseppe Giacosa e Luigi Illica durante gli anni in cui venne scritto il testo di Madama Butterfly. Attraverso queste lettere ho potuto ricostruire in dettaglio i vari momenti importanti del processo elaborativo che ha portato a costruire l'opera. Anche se i fatti che hanno dato vita alle varie Butterfly sono realmente accaduti, le storie scritte dai vari autori fino ad arrivare a quella dello stesso Puccini, sono ricostruzioni letterarie che si basano molto sul rapporto occidente-oriente; un esempio è la caratterizzazione del personaggio di Pinkerton. Sia nel romanzo di Long che nell'adattamento di Belasco Pinkerton è un personaggio con espliciti tratti negativi che enfatizzano un senso di superiorità e arbitrio legato a una mentalità colonialista e razzista dell'occidentale rispetto al giapponese. Anche se nella sua opera Puccini attenua significativamente questi aspetti. Un altro esempio è la caratterizzazione di Butterfly nell'opera di Puccini. Egli la rende un personaggio drammatico, con una personalità forte e sentimenti profondi, limitando nella connotazione del suo personaggio ciò che è indotto dalle tradizioni culturali, insomma la “occidentalizza” e ne fa un'eroina da melodramma.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/149847