Le barriere coralline rappresentano uno degli ecosistemi biologicamente più importanti al mondo. Il successo ecologico di queste strutture risiede nella simbiosi instaurata tra i coralli, edificatori delle barriere coralline, e le zooxantelle, alghe unicellulari fotosintetiche ospitate all'interno dei tessuti degli cnidari. Questa relazione endosimbiontica permette alle barriere di crescere rigogliose nelle acque oligotrofiche dei mari tropicali, anche detti deserti blu, formando delle vere e proprie oasi che supportano la vita di più del 25% delle specie marine e forniscono innumerevoli beni e servizi. Nonostante questi ecosistemi mostrino una spiccata resilienza, ovvero la capacità di resistere e sopravvivere a stress ambientali mantenendo inalterate le funzioni chiave del sistema, l'aumento della temperatura dell'acqua, in aggiunta ad altri stress ambientali, ha causato negli ultimi decenni vari eventi di sbiancamento che hanno colpito le barriere coralline in tutto il mondo. La simbiosi infatti è molto delicata e la sua rottura comporta la perdita delle alghe dai tessuti del corallo e una relativa perdita di colore di quest'ultimo, che diventa bianco; questa condizione, detta bleaching, comporta un indebolimento del corallo che, se dura troppo a lungo, ne causa la morte. In linea con le proiezioni climatiche, ci si aspetta che la frequenza e la gravità di questi eventi aumenti, causando la distruzione della maggior parte delle barriere coralline, fino ad una loro scomparsa negli scenari più drastici. Nelle condizioni attuali i coralli non saranno in grado di sopravvivere, poiché avranno sempre meno tempo per riprendersi da uno stress prima di affrontare il successivo e non avranno abbastanza tempo per adattarsi agli scenari climatici futuri. Questi dati allarmanti evidenziano la necessità di studiare nuovi interventi che mirino al ripristino delle barriere coralline affette da bleaching e al loro adattamento a scenari climatici futuri. Dopo un forte evento di stress, la guarigione delle barriere coralline dipende principalmente dall'affluenza di nuove larve, dal loro insediamento, sopravvivenza e crescita, spesso compromessi anch'essi da stress cronici o ripetuti. Gli interventi di ripristino suppliscono alla mancata “ripopolazione” naturale delle barriere danneggiate; il “coral gardening” abbinato all'ingegneria ecologica si occupa principalmente di questo. Coralli coltivati in condizioni ottimali vengono trapiantati in barriere coralline danneggiate, impedendo così il declino dell'ecosistema corallino e favorendo una ripresa dello stesso. Gli interventi di adattamento invece puntano a migliorare la resistenza dei coralli nei confronti di determinate condizioni di stress, sfruttando tecniche di “evoluzione assistita” (EA): una serie di approcci che prevedono un intervento attivo, atto ad accelerare i naturali processi evolutivi, per aumentarne la resilienza agli scenari climatici futuri. Tramite il gardening è possibile guadagnare tempo mentre si approfondiscono gli studi riguardo l'evoluzione assistita, che forniranno – si auspica - la chiave definitiva per salvare le barriere coralline.
Adattamento e ripristino delle barriere coralline affette da bleaching
DIAS, VITTORIA
2018/2019
Abstract
Le barriere coralline rappresentano uno degli ecosistemi biologicamente più importanti al mondo. Il successo ecologico di queste strutture risiede nella simbiosi instaurata tra i coralli, edificatori delle barriere coralline, e le zooxantelle, alghe unicellulari fotosintetiche ospitate all'interno dei tessuti degli cnidari. Questa relazione endosimbiontica permette alle barriere di crescere rigogliose nelle acque oligotrofiche dei mari tropicali, anche detti deserti blu, formando delle vere e proprie oasi che supportano la vita di più del 25% delle specie marine e forniscono innumerevoli beni e servizi. Nonostante questi ecosistemi mostrino una spiccata resilienza, ovvero la capacità di resistere e sopravvivere a stress ambientali mantenendo inalterate le funzioni chiave del sistema, l'aumento della temperatura dell'acqua, in aggiunta ad altri stress ambientali, ha causato negli ultimi decenni vari eventi di sbiancamento che hanno colpito le barriere coralline in tutto il mondo. La simbiosi infatti è molto delicata e la sua rottura comporta la perdita delle alghe dai tessuti del corallo e una relativa perdita di colore di quest'ultimo, che diventa bianco; questa condizione, detta bleaching, comporta un indebolimento del corallo che, se dura troppo a lungo, ne causa la morte. In linea con le proiezioni climatiche, ci si aspetta che la frequenza e la gravità di questi eventi aumenti, causando la distruzione della maggior parte delle barriere coralline, fino ad una loro scomparsa negli scenari più drastici. Nelle condizioni attuali i coralli non saranno in grado di sopravvivere, poiché avranno sempre meno tempo per riprendersi da uno stress prima di affrontare il successivo e non avranno abbastanza tempo per adattarsi agli scenari climatici futuri. Questi dati allarmanti evidenziano la necessità di studiare nuovi interventi che mirino al ripristino delle barriere coralline affette da bleaching e al loro adattamento a scenari climatici futuri. Dopo un forte evento di stress, la guarigione delle barriere coralline dipende principalmente dall'affluenza di nuove larve, dal loro insediamento, sopravvivenza e crescita, spesso compromessi anch'essi da stress cronici o ripetuti. Gli interventi di ripristino suppliscono alla mancata “ripopolazione” naturale delle barriere danneggiate; il “coral gardening” abbinato all'ingegneria ecologica si occupa principalmente di questo. Coralli coltivati in condizioni ottimali vengono trapiantati in barriere coralline danneggiate, impedendo così il declino dell'ecosistema corallino e favorendo una ripresa dello stesso. Gli interventi di adattamento invece puntano a migliorare la resistenza dei coralli nei confronti di determinate condizioni di stress, sfruttando tecniche di “evoluzione assistita” (EA): una serie di approcci che prevedono un intervento attivo, atto ad accelerare i naturali processi evolutivi, per aumentarne la resilienza agli scenari climatici futuri. Tramite il gardening è possibile guadagnare tempo mentre si approfondiscono gli studi riguardo l'evoluzione assistita, che forniranno – si auspica - la chiave definitiva per salvare le barriere coralline.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
800726_tesi_coral_bleaching_dias.pdf
non disponibili
Tipologia:
Altro materiale allegato
Dimensione
737.27 kB
Formato
Adobe PDF
|
737.27 kB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.14240/149841