Introduction: Pain is defined as the fifth vital sign, on a par with body temperature, heart rate, respiratory rate, and blood pressure. Unlike the latter, pain can not be objectified through exams done with medical tools. For this reason it was necessary to disclose some scales which evaluate only one dimension of pain: intensity. However, the scales we are talking about use patient's ability to self-define his pain. The problem arises when the patient is unable to communicate his pain. This situation does not allow a correct evaluation and the consequent pain management. This happens in intensive care units where patients could be intubated and / or sedated. Objective: the objective of this thesis is to understand if there are scales or other validated tools that can be used in the intensive care units on unresponsive patients (for reasons such as sedation and intubation) to understand a symptom not measurable in other ways: pain. Materials and methods: the study is a bibliographic research carried out on two platforms: Cinahl and Pubmed. Ten articles were chosen. In addition, data about pain valuation in unresponsive patients were collected from some intensive care units by phone due to restrictions due to COVID. Results: scales resulted from the research are the critical-care pain observation tool (CPOT), the adult nonverbal pain scale (NVPS), the behavioral pain scale (BPS), the revised-FLACC (face, legs, activity, cry, consolability) and the ESCID. In the wards interviewed, the scales used are the CPOT and the VAS. Discussion: scales are valid for the detection of pain in unresponsive patients. They all evaluate facial expression and body movements. They also have some differences; CPOT and PBS evaluate ventilator compliance, while ESCID, CPOT and NVPS evaluate muscle tension. Only the FLACC evaluates crying. The comparison with reality shows a non-systematic use of the scales. Conclusion: the results show the need to disclose and instruct nurses to use scales analyzed as they are valid tools for pain assessment.

Introduzione: Il dolore è stato definito come quinto segno vitale, al pari di temperatura corporea, frequenza cardiaca, frequenza respiratoria e pressione arteriosa. A differenza di questi ultimi però il dolore non può essere oggettivato attraverso delle misurazioni strumentali. Per questa ragione si è resa necessaria la divulgazione di alcune scale che prendessero in considerazione una sola dimensione del dolore: l'intensità. Le scale di cui si parla però si servono della possibilità del paziente di autodefinire il proprio dolore. Il problema si evidenzia quando il paziente non è in grado di comunicare il proprio dolore, non permettendo una corretta valutazione, e conseguente gestione del dolore. Questo capita in realtà come quelle della terapia intensiva dove i pazienti potrebbero essere intubati e/o sedati. Obiettivo: l'obiettivo di questa tesi è comprendere se esistono delle scale o altri strumenti validati che possano essere utilizzati nel setting di terapia intensiva su pazienti non responsivi (per motivi quali ad esempio la sedazione e l'intubazione) per comprendere un sintomo non altrimenti misurabile: il dolore. Materiali e metodi: lo studio è una ricerca bibliografica svolta su due piattaforme: Cinahl e Pubmed. In totale sono stati scelti 10 articoli. Inoltre, sono stati raccolti i dati relativi alla valutazione del dolore in pazienti non responsivi da alcuni reparti di terapia intensiva in maniera telefonica a causa delle restrizioni dovute al COVID. Risultati: le scale che sono emerse sono la critical-care pain observation tool (CPOT), la adult nonverbal pain scale (NVPS), la behavioral pain scale (BPS), la revised-FLACC (face, legs, activity, cry, consolability) e la ESCID. Nei reparti intervistati le scale utilizzate sono la CPOT e la VAS. Discussione: le scale analizzate sono valide per la rilevazione del dolore nel paziente non responsivo. Esse valutano tutte l'espressione facciale e i movimenti del corpo. Presentano poi alcune differenze; infatti la CPOT e la PBS valutano la compliance al ventilatore, mentre la ESCID, la CPOT e la NVPS valutano la tensione muscolare. Solo la scala FLACC prende in considerazione il pianto. Dal confronto con la realtà emerge un utilizzo non sistematico delle scale presenti in reparto per il caso specifico dei pazienti non responsivi. Conclusione: emerge la necessità di divulgare e istruire gli infermieri all'utilizzo delle scale analizzate in quanto esse sono validi strumenti per la valutazione del dolore.

Il paziente non responsivo in terapia intensiva: gestione infermieristica della valutazione del dolore.

ZAIO, ALICE
2019/2020

Abstract

Introduzione: Il dolore è stato definito come quinto segno vitale, al pari di temperatura corporea, frequenza cardiaca, frequenza respiratoria e pressione arteriosa. A differenza di questi ultimi però il dolore non può essere oggettivato attraverso delle misurazioni strumentali. Per questa ragione si è resa necessaria la divulgazione di alcune scale che prendessero in considerazione una sola dimensione del dolore: l'intensità. Le scale di cui si parla però si servono della possibilità del paziente di autodefinire il proprio dolore. Il problema si evidenzia quando il paziente non è in grado di comunicare il proprio dolore, non permettendo una corretta valutazione, e conseguente gestione del dolore. Questo capita in realtà come quelle della terapia intensiva dove i pazienti potrebbero essere intubati e/o sedati. Obiettivo: l'obiettivo di questa tesi è comprendere se esistono delle scale o altri strumenti validati che possano essere utilizzati nel setting di terapia intensiva su pazienti non responsivi (per motivi quali ad esempio la sedazione e l'intubazione) per comprendere un sintomo non altrimenti misurabile: il dolore. Materiali e metodi: lo studio è una ricerca bibliografica svolta su due piattaforme: Cinahl e Pubmed. In totale sono stati scelti 10 articoli. Inoltre, sono stati raccolti i dati relativi alla valutazione del dolore in pazienti non responsivi da alcuni reparti di terapia intensiva in maniera telefonica a causa delle restrizioni dovute al COVID. Risultati: le scale che sono emerse sono la critical-care pain observation tool (CPOT), la adult nonverbal pain scale (NVPS), la behavioral pain scale (BPS), la revised-FLACC (face, legs, activity, cry, consolability) e la ESCID. Nei reparti intervistati le scale utilizzate sono la CPOT e la VAS. Discussione: le scale analizzate sono valide per la rilevazione del dolore nel paziente non responsivo. Esse valutano tutte l'espressione facciale e i movimenti del corpo. Presentano poi alcune differenze; infatti la CPOT e la PBS valutano la compliance al ventilatore, mentre la ESCID, la CPOT e la NVPS valutano la tensione muscolare. Solo la scala FLACC prende in considerazione il pianto. Dal confronto con la realtà emerge un utilizzo non sistematico delle scale presenti in reparto per il caso specifico dei pazienti non responsivi. Conclusione: emerge la necessità di divulgare e istruire gli infermieri all'utilizzo delle scale analizzate in quanto esse sono validi strumenti per la valutazione del dolore.
Unresponsive patient in the intensive care unit: nursing management of pain assessment.
Introduction: Pain is defined as the fifth vital sign, on a par with body temperature, heart rate, respiratory rate, and blood pressure. Unlike the latter, pain can not be objectified through exams done with medical tools. For this reason it was necessary to disclose some scales which evaluate only one dimension of pain: intensity. However, the scales we are talking about use patient's ability to self-define his pain. The problem arises when the patient is unable to communicate his pain. This situation does not allow a correct evaluation and the consequent pain management. This happens in intensive care units where patients could be intubated and / or sedated. Objective: the objective of this thesis is to understand if there are scales or other validated tools that can be used in the intensive care units on unresponsive patients (for reasons such as sedation and intubation) to understand a symptom not measurable in other ways: pain. Materials and methods: the study is a bibliographic research carried out on two platforms: Cinahl and Pubmed. Ten articles were chosen. In addition, data about pain valuation in unresponsive patients were collected from some intensive care units by phone due to restrictions due to COVID. Results: scales resulted from the research are the critical-care pain observation tool (CPOT), the adult nonverbal pain scale (NVPS), the behavioral pain scale (BPS), the revised-FLACC (face, legs, activity, cry, consolability) and the ESCID. In the wards interviewed, the scales used are the CPOT and the VAS. Discussion: scales are valid for the detection of pain in unresponsive patients. They all evaluate facial expression and body movements. They also have some differences; CPOT and PBS evaluate ventilator compliance, while ESCID, CPOT and NVPS evaluate muscle tension. Only the FLACC evaluates crying. The comparison with reality shows a non-systematic use of the scales. Conclusion: the results show the need to disclose and instruct nurses to use scales analyzed as they are valid tools for pain assessment.
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