L'uomo è responsabile del suo corpo e dell'ambiente che lo circonda. Il corpo è il centro dei suoi ideali e del suo ego; l'ambiente è il luogo in cui vive nonché il prodotto della sua azione. L'ambiente non è però da intendersi esclusivamente come la natura, la città, gli edifici e gli spazi circostanti; in una accezione psicologica esso può essere considerato un complesso di condizioni sociali, culturali e morali nel quale una persona si trova, si definisce e si forma. Possiamo così distinguere diversi ambienti come quello scolastico, quello familiare e quello ludico sportivo, connessi l'uno con l'altro tramite un'influenza reciproca. Non è una cosa banale, quando si entra a contatto con dei bambini della scuola primaria (quindi in piena fase di sviluppo), riuscire a comprendere quanto e in che maniera l'ambiente, in particolar modo quello familiare e quello ludico sportivo, abbiano contribuito e continuino a promuovere la loro crescita. Nel contempo, non è facile utilizzare tale conoscenza e comprensione per progettare un percorso di formazione che sia specifico per ogni bambino e coerente con gli obiettivi che il percorso scolastico deve perseguire. È compito fondamentale dell'uomo riuscire ad organizzarsi nello spazio, tenendo conto non solo dello spazio che occupa come persona fisica, ma anche dello spazio occupato dal vicino, rispettando quindi l'ambiente altrui. I nuovi programmi di geografia non mancano a sottolineare la necessità “di rendere capace l'alunno di orientarsi e collocarsi nello spazio vissuto” (De Martino, 2005, pag. 104) e ancora proseguono dicendo che “muovendo all'orientamento nello spazio dell'alunno e delle conoscenze che egli possiede sul suo ambiente di vita, l'insegnante favorirà lo sviluppo delle capacità di rappresentazione dello spazio”. Alla base di qualsiasi formazione geografica deve esserci un'alfabetizzazione spaziale che può trovare nell'educazione motoria un fondamentale collegamento interdisciplinare.

INTERDISCIPLINARIETA' TRA EDUCAZIONE MOTORIA ED EDUCAZIONE GEOGRAFICA (AMBIENTE) E ATTIVITA' PROPEDEUTICA ALLO STUDIO DELLA GEOGRAFIA NELLA SCUOLA PRIMARIA

PEDERZOLI, CARLOTTA
2019/2020

Abstract

L'uomo è responsabile del suo corpo e dell'ambiente che lo circonda. Il corpo è il centro dei suoi ideali e del suo ego; l'ambiente è il luogo in cui vive nonché il prodotto della sua azione. L'ambiente non è però da intendersi esclusivamente come la natura, la città, gli edifici e gli spazi circostanti; in una accezione psicologica esso può essere considerato un complesso di condizioni sociali, culturali e morali nel quale una persona si trova, si definisce e si forma. Possiamo così distinguere diversi ambienti come quello scolastico, quello familiare e quello ludico sportivo, connessi l'uno con l'altro tramite un'influenza reciproca. Non è una cosa banale, quando si entra a contatto con dei bambini della scuola primaria (quindi in piena fase di sviluppo), riuscire a comprendere quanto e in che maniera l'ambiente, in particolar modo quello familiare e quello ludico sportivo, abbiano contribuito e continuino a promuovere la loro crescita. Nel contempo, non è facile utilizzare tale conoscenza e comprensione per progettare un percorso di formazione che sia specifico per ogni bambino e coerente con gli obiettivi che il percorso scolastico deve perseguire. È compito fondamentale dell'uomo riuscire ad organizzarsi nello spazio, tenendo conto non solo dello spazio che occupa come persona fisica, ma anche dello spazio occupato dal vicino, rispettando quindi l'ambiente altrui. I nuovi programmi di geografia non mancano a sottolineare la necessità “di rendere capace l'alunno di orientarsi e collocarsi nello spazio vissuto” (De Martino, 2005, pag. 104) e ancora proseguono dicendo che “muovendo all'orientamento nello spazio dell'alunno e delle conoscenze che egli possiede sul suo ambiente di vita, l'insegnante favorirà lo sviluppo delle capacità di rappresentazione dello spazio”. Alla base di qualsiasi formazione geografica deve esserci un'alfabetizzazione spaziale che può trovare nell'educazione motoria un fondamentale collegamento interdisciplinare.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.14240/149516